«Rai2 ha quasi salvato l' ulivo»

«Rai2 ha quasi salvato l' ulivo» IL DIRETTORE DELLA RETE REPLICAACHILO ACCUSA DI AVER FAVORITO LA SCONFITTA DI RUTELLI «Rai2 ha quasi salvato l' Ulivo» Freccerò: la sinistra si è data per vinta, noi no intervista Pierluigi Battista CARLO Freccerò, dicono che lei è il responsabile numero uno della sconfit�ta della sinistra. «Questa di una diabolica Raidue che ha ha fatto perdere le elezio�ni all'Ulivo è solo una battuta di Giuliano Ferrara che solo Gad Lerner riesce a condividere. Co�munque non è vera: grazie alla nostra tv forte, l'Ulivo ha addirit�tura rischiato di vincere. Anzi, avrebbe vinto se non si fosse intestardito nel non unirsi a Rifondazione, a Di Pietro e alla Bonino. Ma questa è politica, io faccio televisione». Facile dire «avrebbe vinto». Ma ha perso. Forse per col�pa di chi ha demonizzato Berlusconi? Dell'effetto Luttazzi-Santoro mandati a combattere sulla sua rete? «Sa perché la tv di Raidue ha fatto tanta impressione? Perché abbiamo conteso a Berlusconi la trincea del primato mediologico della tv, ecco perché. Di fronte a un paese che si era già inchinato al cospetto del nuovo imperato�re noi siamo stati la voce disso�nante, i sabotatori dell'ordine stabilito. Noi avremmo fatto per�dere la sinistra? Ma quattro mesi fa la sinistra era già sconfit�ta. Battuta. Depressa. Pronta a consegnarsi nelle mani del trion�fatore virtuale. Berlusconi aveva già vinto nell'opinione comu�ne, nei sondaggi, nelle attese di tutti, sinistra compresa. La cam�pagna elettorale per lui avrebbe dovuto essere so o una formali�tà, una passeggiata calma e tran�quilla per arrivare sorridente alla consacrazione. Noi abbiamo ostacolato la passeggiata di Ber�lusconi. Soltanto a lui è consenti�to l'uso della televisione in politi�ca? Soltanto lui è bravo? No, sul suo terreno siamo stati bravi come lui. E sa qual è stato l'unico passo falso di Berlusconi in campagna elettorale?» Ce lo dica. «Quando Berlusconi ha telefona�to furioso in diretta durante una puntata del "Raggio verde". Ave�va la voce rauca. Ha usato una parola impopolare che non dove�va usare: "dipendente". In un contesto di contrasto, lui rischia il passo falso. Perciò ero arcisicu�ro che non avrebbe mai accetta�to il confronto con Rutelli: non rientrava nella sua strategia mediatica». Scusi, Freccerò, ma lei ha usato il servizio pubblico per sfidare uno dei candida�ti alle elezioni. La Rai non è di tutti? «La Rai, la grande Rai, era quella che aveva un progetto, che inci�deva sulle cose garantendo il pluralismo. La Rai è anche Bru�no Vespa, il quale ha una idea precisa di come fare televisione che io non condivido ma che è neutrale. E perché Vespa può fare la sua televisione e noi no?». Dicono che avete fatto di Raidue un feudo della sini�stra. «Potrei trincerarmi dietro il faci�le argomento che in questi anni su Raidue hanno lavorato D'Eusanio. Barbareschi, Guardi, Foschini, lo stesso Ferrara che non mi sembrano proprio vessilliferi della sinistra. Ma non lo faccio. Dico soltanto che abbiamo dimo�strato che una tv forte è efficace, dissonante, scomoda ha una fun�zione precisa. Abbiamo dimo�strato che le idee sono seducenti come Taricone. Non dimentichi che venivamo da mesi di dittatu�ra del "Grande Fratello". Siamo stati sulla difensiva. Ma alla fine, grazie a Luttazzi, alla Dandini, a Santoro, abbiamo acceso il dibattito. Lo rivendico come un titolo di merito anche se Lerner, che pure ha lavorato con noi, non è d'accordo». Perché ce l'ha con Lerner? «Non ce l'ho con lui, ma con la pretesa di quelli come lui di essere sempre i primi della clas�se, lo sono diverso. Quando Ler�ner pose come condizione per fare il suo programma un con�tratto per Mario Giordano io, che avevo ricevuto una caterva di insulti da Giordano sul Giorna�le, non ho obiettato. E io dovrei accettare il principio che Giorda�no va bene e Luttazzi e Travaglio no? Quanto alla faziosità, bisogna ricordare che Luttazzi aveva invitato Baget Bozzo e Pannella. E sa perché Luttazzi e Raidue danno fastidio? Perché sono "politicamente scorretti". Nel senso, voglio dire, che il "politicamente scorretto" è una categoria estetica non molto ap�prezzata da chi arriccia il nasc davanti all'esplosiva conn ..ì^ìl ne di satira a informazione eh"! abbiamo realizzato senza che i soloni della critica televisiva, i paludati aldigrassi, nemmeno se ne accorgessero». Non si capisce perché que�ste stupende connessioni le abbiate concepite solo du�rante la campagna elettora�le. «E' vero, dovevamo cominciare molto prima». I maligni dicono che Raidue ha cominciato a diventare di combattimento a favore della sinistra con l'uscita di Pier Luigi Celli nel febbraio scorso. «Può darsi. E' vero che Celli ha giocato in questi anni un ruolo di freno. Però non dimentichia�mo che i contratti con Luttazzi, Dandini, Santoro, li ha firmati lui. E mchc quando scoppiò il finimondo per l'imitazione della meglio di Fini fatta da Cinzia Leone, Colli difese quella scelta. Sì, Celli mi ha dato molta libertà, come Vespa». Bruno Vespa? «Vespa ha una sua cifra, è un gran professionista. La presenza di Vespa mi ha permesso di faro il contrario di quello che fa lui. Se c'è Vespa, perché non può esserci Santoro? A me piace il contrasto, l'urto, il conflitto. Non sono mica comunista come Berlusconi». Che fa, Freccerò, si mette a fare il verso a Umberto Eco? «No, ma Berlusconi è un comuni�sta in senso tecnico. Prima di tutto è un utopista: la città perfetta, la Standa casa degli italiani, tutto armonia e cieli azzurri. Poi, come tutti i comuni�sti, ha la certezza che l'econo�mia sia l'unico valore riconosciu�to. Ecco perché Berlusconi piace a Ferrara: sono gli ultimi due comunisti in circolazione». Freccerò, adesso risponda seriamente: quante telefo�nate ha ricevuto dai politici della sinistra durante la campagna elettorale, ■Giuro, nemmeno una. Al massi�mo Giulietti e Falerni mi hanno difeso nello audizioni della Com�missione di Vigilanza Rai». Circola la voce che il Polo non avrebbe niente in con�trario a tenere in Rai lei e Santoro. Lei, invece, ha già la valigia pronta? «A me piace fare tv come se fosse sempre l'ultimo giorno. Mi piace l'ebbrezza del rischio. Ho rischia�to. Staremo a vedere». «Di fronte a un paese che si era già inchinato al nuovo imperatore siamo stati la voce dissonante» BERLUSCONI «Ha sbagliato quando ha telefonato ftirioso al Raggio Verde In un contrasto, rischiò il passo falso. Perciò ero arcisicuro che non avrebbe accettato il duello con Rutelli» VESPA «Bruno è un grande professionista. E poi la sua presenza mi ha permesso di fare il contrario di quello che fa lui. Insomma: se c'èVespa, perché non può esserci Santoro?» Michele Santoro conduttore di «Raggio verde» e protagonista di accese polemiche con laCasa delle libertà Carlo Freccerò, direttore di Raidue Sotto: l'ex direttore generale Pier Luigi Celli Di lui Freccerò dice: «Certo ha giocato in questi anni un ruolo di freno. Però non dimentichiamo che i contratti con Luttazzi, Dandini, Santoro, li ha firmati proprio lui»

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