Quando le «prof» invitano gli studenti a riscoprire a biblioteca dei genitori

Quando le «prof» invitano gli studenti a riscoprire a biblioteca dei genitori LICEO SCIENTIFICO «GRAMSCI» DI IVREA Quando le «prof» invitano gli studenti a riscoprire a biblioteca dei genitori Paolo Bricco L libro, questo sconosciuto. Non appena, lo scorso autun�no, al Liceo Scientifico «Antonio Gramsci» di Ivrea hanno aperto un laboratorio di lettura a cadenza settimanale, gli 1 insegnanti hanno preso contatto con la dura realtà. Spiega Antonella Baldi, docente di italiano e storia all'indirizzo tecnologico: «Ci siamo subito accorti che, per molti, la libreria di casa era un territorio completamente inesplorato. Una constatazione, almeno all'inizio, un poco disperante, in parti�colare perché era chiaro come quasi tutti i partecipanti appartenessero a famiglie con un grado di istruzione medio-al�to. Cliissà gli altri!». Ecco la necessità di elaborare strategie di avvicinamento a questo oggetto misterioso, mirate a una fascinazione che non fosse solo momentanea e eccessivamen�te transeunte. Poco alla volta, Antonella Baldi e Teresa Conci, che insegna italiano e storia all'indirizzo linguistico, hanno iniziato a costruire un percorso di letture e di commenti di testi che i quindici-venti ragazzi, tutti del secondo e del terzo anno, potessero sentire come vicini. Racconta Baldi: «Siamo partiti da stralci di romanzi ambientati nel mondo della scuola. In particolare, i ragazzi si sono dimostrati interessati ai testi di Domenico Starnone e di Sandro Onofri». Poi, due approcci diversi per raccontare le aule, gli studenti, gli insegnanti e i bidelli: l'immediatezza veristico-ironica di Stamene («Ex cattedra», «Fuori registro» e «Sottobanco») e il racconto di «Registro di classe» del compianto Onofri. La scuola che è presente anche in «Porci con le ali», libro cult per la generazione post-sessantottina, i cui figli oggi vanno alle superiori. Commenta Baldi: «Un paio di ragazze lo hanno poi trovato nelle librerie dei genitori, e lo hanno letto per intero». Quindi, per potenziare l'interesse verso una pratica divertente ma talvolta anche faticosa/come la lettura, al Gramsci di Ivrea hanno scelto di seguire la strada dell'assecondamento di quella tendenza che lo scrittore ceco Milan Kundera definisce la «imagolatria»; dopo l'ideologia come struttura portante del pensiero e delle azioni, oggi in Occiden�te ci sarebbe la prevalenza delle immagini. Perciò, è stato preso un libro a fumetti commentato da Daniel Pennac e, partendo da queste immagini, i ragazzi sono stati invitati a costruire brevi storie. Quindi, ampio spazio hanno avuto gli scrittori italiani. In particolare, sono piaciuti Stefano Bermi e Enrico Brizzi. Una sera, qualche settimana fa, l'autore di "Jack Frusciente è uscito dal gruppo" è stato ospite, nell'auditorium del liceo, in un incontro organizzato insieme alla libreria Gossavella di Ivrea. Brizzi ha presentato la sua raccolta di racconti, scritta con Lorenzo Marzaduri, "L'altro nome del rock" (Mondadori, 331 pag., 26 mila lire).

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