Borsa, investire giocando a zona di Agnese Vigna

Borsa, investire giocando a zona Quali aree nel mondo beneficeranno di una maggiore ripresa economica? MERCATI Gestori positivi su America e Giappone Sull'Europa arriva la sorpresa della Bce Borsa, investire giocando a zona IL consiglio dei gestori di riequi�librare il portafoglio incremen�tando la componente azionaria sembra essere stato accolto dai risparmiatori, che hanno comin�ciato a sottoscrivere fondi comuni di investimento. Lo confermano i dati diffusi da Assogestioni: ad aprile il saldo fra riscatti e nuove sottoscrizioni è tornato positivo (per circa 2,27 miliardi di euro, contro il -2,746 miliardi registrato a marzo). La raccolta netta è stata attiva in particolare per i fondi azionari (con 1,02 miliardi di euro; -4,16 a marzo). Un chiaro segnale di fiducia nelle Borse e nelle possi�bilità di un rialzo nei prossimi mesi. Ottimismo rafforzato anco�ra più dall'inattesa mossa della Bce, che gioved�ha ridotto di un quanto di punto il costo del dena�ro. «Oggi finalmente ha deciso. Un piccolo taglio, ma un grande segna�le, da interpretarsi molto positiva�mente per il mercato azionario di tutta Europa», è il commento a caldo di Vittorio Grimaldi, respon�sabile dei fondi azionari per Sanpaolo Imi Asset Management Sgr. «Il messaggio che si è voluto trasmet�tere è che l'inflazione è sotto con�trollo. La Banca Centrale si "accoda" in questo modo alle deci�sioni della Federai Reserve, per combattere soprattutto lo "slow down" economico che attraversa l'Europa. E che si manifesta so�prattutto in Germania, come è emerso dal sondaggio Ifo, sulla fiducia delle imprese, molto nega�tivo. La resistenza della Bce che continuava a mantenere un atteg�giamento rigido di fronte alla debo�lezza del ciclo europeo e ad osten�tare un'attenzione estrema più per l'inflazione che per la crescita eco�nomica era un elemento che ri�schiava di penalizzare le borse europee rispetto agli altri listini intemazionali. Da questo nuovo corso saranno favoriti tutti i titoli, in particolare quelli indebitati, gli operatori telefonici, i finanziari, le stesse banche». Un chiaro esempio di come incidono le decisioni e i dati macroeconomici, di cui si sente parlare con tanta disinvoltu�ra dai media, ma che per alcuni risparmiatori sono di difficile in�terpretazione (Ifo, disoccupazio�ne, tassi, Pil, ecc) sulle scelte opera�tive dei gestori. STATI UNITI Il mercato azionario Usa pesa per il 500Zo sulla capitalizzazione mon�diale, un buon motivo per partire da questo continente oltre al fatto che i mercati europei sono forte�mente correlati con Wall Street. Il consensus su questa area è positi�vo, anche se il mercato d'oltreocea�no sarà ancora dominato dall'in�certezza (l'orizzone temporale per un investimento non deve essere inferiore ai 3-5 anni). Partiamo dai dati positivi. Nel corso del mese di aprile 2001 diverse grandi società hanno pubblicato risultati in linea con le aspettative (Ibm, Apple, Microsoft, ecc.) ed alcuni indicato�ri economici sono rassicuranti (sondaggio Napm e avvio di proget�ti edilizi, ad esempio). Inoltre il taglio dei tassi deciso dalla Fed il 18 aprile scorso, che ha colto di sorpresa i mercati, ha dato una sferzata di vitalità ai corsi aziona�ri (per la prima volta dall'inizio dell'anno i titoli hanno registrato una performance migliore rispet�to alle obbligazioni). La psicologia del mercato ha immediatamente registrato un'inversione di rotta e il tema della recessione, dominan�te a marzo, è stato abbandonato. Al punto che la ripresa è stata giudicata «dietro l'angolo», nella convinzione che la Federai Reser�ve sarà sempre l�per parare ogni brutto colpo, iniettando liquidità (in effetti è ancora possibile ridur�re i Fed Funds di 200 pb prima di raggiimgere tassi reali pari a zero). LA REALTA' L'ottimismo è sembrato prevalere sulla realtà della situazione econo�mica degli Stati Uniti: non va infatti dimenticato che numerose società continuano ad annunciare licenziamenti, riduzioni del fattu�rato, contrazioni degli utili (Cisco, Intel, Hewlett Packard, General Motors, Gillette, tra le tante). Il dato preliminare sul Pil per il primo trimestre dell'anno, ampia�mente superiore alle previsioni, si è attestato a -l-2D7o annualizzato. Il mercato ha reagito in modo molto positivo, ma va ricordato che que�sto dato soggetto ad ulteriori revisioni è essenzialmente dovu�to al mantenimento, probabilmen�te provvisorio, di un livello eleva�to dei consumi delle famiglie. «Non crediamo che i consumi del�le famiglie, fondamentali per una vera ripresa, possano mantenersi ai livelli attuali spiega Alain Jègou, direttore investimenti Parvest (Bnp Paribas asset manage�ment) -, il peggioramento annun�ciato del mercato del lavoro, che si manifesterà rapidamente, dovreb�be condurre ad una diminuzione dei consumi e ad un incremento del risparmio. La contrazione os�servata sul fronte delle vendite al dettaglio conferma questa tenden�za. Il Fmi e la Banca Mondiale hanno rivisto al ribasso le loro previsioni di crescita del Pil ameri�cano nel 2001 (rispettivamente, -t-l,50Zo e -fl,20Zo). La recessione è stata evitata, ma è certamente prematuro parlare di ripresa. Per concludere pur mantenendo una visione ottimista nel lungo termi�ne, abbiamo leggermente ridotto la nostra esposizione alle azioni americane». Concorda, pur restan�do moderatamente positivo, Vitto�rio Grimaldi: «I segnali di stabiliz�zazione del ciclo industriale, favo�rito dalla politica espansiva della Fed, lasciano ancora aperti gli spazi per ulteriori rialzi degli indi�ci azionari. Ma il rischio maggiore viene dalla fiducia dei consumato�ri, che continua a deteriorarsi e che potrebbe penalizzare l'anda�mento dei consumi, una compo�nente importante del Pil america�no. In questo caso ci potrebbero essere nuove tensioni sul mercato americano e sulla crescita econo�mica». EUROPA I mercati europei hanno seguito di pari passo i loro omologhi oltreoce�ano. Tuttavia, il contesto economi�co è molto diverso. Le prospettive di crescita sono nettamente miglio�ri: il Fmi, la Banca Mondiale e l'Ocse prevedono un aumento del Pil dell'ordine del 2,50Zo nel 2001. Pur essendo probabile un rallenta�mento dell'attività manifatturiera (l'Ifo, ottimo indicatore previsiona�le per tutta l'Unione Europea, ha ripreso la sua tendenza al ribasso). la domanda intema resta forte, sostenuta dalla costante diminu�zione della disoccupazione, dalle riforme strutturali del mercato del lavoro e dalle riduzioni delle imposte. «Le azioni europee sinora hanno risentito della indecisa poli�tica monetaria della Bce spiega Alain Jègou -. Riteniamo che pos�sano offrire molto valore nel me�dio periodo, anche se molto dipen�derà dagli interventi della Banca Centrale». GIAPPONE Con la nomina di un nuovo Primo Ministro, la situazione politica giapponese ha vissuto una reale evoluzione. Tuttavia, è poco pro�babile che vengano avviate rifor�me decisive prima delle elezioni generali previste per luglio. La situazione economica resta preoc�cupante: finanze pubbliche in pes�sima condizione, sistema finanzia�rio sempre più fragile per la molti�plicazione dei fallimenti e dei cre�diti in sofferenza, crollo della fidu�cia di produttori e consumatori, persistenza della deflazione. Tut�tavia, le dimensioni della correzio�ne di Borsa hanno indotto alcuni fondi americani ad investire nuo�vamente in azioni giapponesi, la�sciando quindi prevedere una ri�presa tecnica di breve durata. «Le nostre previsioni a lungo termine restano abbastanza pessimistiche spiega Alain Jègou . Tuttavia, nel breve periodo e da un punto di vista tattico, le valutazioni basse ed una percezione eccessivamente negativa nei confronti del Giappo�ne giustificano il passaggio dalla nostra posizione lievemente sotto ponderata ad una esposizione neu�trale sulle azioni». Per il responsa�bile dei fondi azionari Sanpaolo Imi «nonostante il profilo di ri�schio più elevato, il Giappone pre�senta grosse potenzialità. Certo la sua situazione economica interna non è di facile lettura. Ma se la ristratturazione in atto, insieme al riassetto delle banche e delle am�ministrazioni pubbliche, porterà a fallimenti veri, forse si sarà presa la strada giusta per il risanamento ed una piena economia di merca�to». Ottimista sulla ripresa del Giappone anche Massimo Coppa, vicedirettore Gestnord Interme�diazione: «La recente ripresa del listino nipponico è da inserirsi nel più generale discorso di rimbalzo dei mercati dopo una corsa al ribasso sfrenata. Tuttavia il cam�biamento di politica monetaria da parte della Banca Centrale Giappo�nese (BoJ) gioca im ruolo a favore di una ripresa più duratura del listino. Ci sono poi numerosi segna�li che le rifonne strutturali, soprat�tutto nel settore bancario, stiano per essere affrontate. L'annuncio di molti istituti di credito di am�mortizzare i loro crediti in soffe�renza, va in questa direzione». Anche un recente sondaggio tra una sessantina di gestori italiani condotta da Momingstar confer�ma il sentiment positivo sul Giap�pone: il 91,50Zo dei money manager crede infatti che il mercato resterà stabile o addirittura crescerà di qui a sei mesi. Agnese Vigna imm^STKn UNITI ^M IMPORTAZIONI USA INDICE DI PRODUZIONE (Tankan) 60 WJ 40 20 0 •20 ■40 ■60 44 42 40 38 | 36 '■ 1999 2000[2001

Persone citate: Alain Jègou, Apple, Cisco, Gillette, Hewlett Packard, Vittorio Grimaldi