Cari editori elettronici, pensate a chi non vede

Cari editori elettronici, pensate a chi non vede Cari editori elettronici, pensate a chi non vede GiuseptDe Sorace raLhA Fiera del Libro 2001 l'e-book sarà pro�tagonista. Bene. E' il momento per solleva�re un problema di grande rile�vanza umana e sociale. Una persona cieca, per leggere, ha due soluzioni: il sistema Braille e la "sintesi vocale". Il Braille implica però che un testo come "I promessi sposi" occupi dodici volumi. La sintesi vocale, frutto dell'elettronica e dell'informati�ca, permette la lettura e l'ascol�to di scritti in formato digitale. Ha però un presupposto indi�spensabile: che il file da leggere sia in formato TXT o simile. Quasi tutti i CD Rom in circola�zione non hanno questa caratte�ristica e comunque richiedono l'uso del mouse. La totalità degli e-book non ha questa caratteri�stica. Stesso discorso per altri formati come PDF, TIF e cos�via. Sono file elaborali in modo che la pagina appaia come una foto e quindi la sintesi vocale non è in grado di riconoscere le singole lettere e ricostruire i fonemi. La Fondazione Galiano e l'isti�tuto Gavazza curavano, merito�riamente, la digitalizzazione di libri creando una biblioteca vir�tuale con qualche migliaio di titoli. Un'inezia rispetto al di�sponibile. Contro quest'inezia sono intervenute, nel novem�bre 2000, le case editrici. Han�no bloccato i siti Internet da cui venivano scaricati questi file in quanto qualcuno li aveva utiliz�zati per stampare copie pirata dei libri più appetibili. Che è come bloccare la circolazione dei martelli perché qualcuno li adopera per rompere le teste. Perché l'informatica non de�ve restituire ai ciechi il piacere (e l'utilità) della lettura?

Persone citate: Sorace