Caos nei seggi, Bianco ora si giustifica di Francesco Grignetti

Caos nei seggi, Bianco ora si giustifica-" CURIOSITÀ' NELL'URNA Caos nei seggi, Bianco ora si giustifica E accusa il commissario di Roma per le poche cabine Francesco Grignetti ROMA Enzo Bianco, di fronte al brutto pasticcio dei seggi elettorali, per il momento non si dimette. Anche perché, da Palazzo Chigi, Amato gli conferma la fiducia, pur se «profondamente rammaricato per i disagi recati ai cittadini mentre erano chiamati all'esercizio del più fondamentale dei diritti». E cos�la decisione del ministro è rinviata a dopo l'incontro con il Presidente della Repubblica. Un appuntamento che è stato richiesto ieri pomeriggio personalmente da Bianco. «E' stata una conversa�zione serena», l'unica indicazione che filtra dall'en�tourage del ministro. Tutto dipenderò da come andrà il colloquio al Colle. «Ma io dice Enzo Bianco quasi offeso dalla domanda se andrà al Quirinale avendo la lettera di dimissioni pronta non sono attaccato alla poltro�na. Prima voglio ricostruire come sono andati i fatti. Poi riferirò a chi di dovere. E alla fine prenderò le mie decisioni. Mi dimetterò solo se mi convincerò che ci sono mie responsabilità persona�li». E' un Enzo Bianco vibrante di tensione e d'indignazione quello che si affaccia di fronte alle telecamere, ieri pomeriggio. «Basta. E' inaccettabi�le quello che sta accadendo. Si sta andando oltre il limite, sia nella sostanza che nella forma. Mi riferisco a una frase di uno degli esponenti della nuova maggioranza». Ce l'ha con quelli del Polo, Maurizio Gasparri in testa, che ci sono andati giù pesanti. Che in cuor suo il ministro Bianco non si senta affatto responsabile del «caos nei seggi», come lo chiama anche lui, si capisce dall'elencazione punti�gliosa delle scusanti. Primo, «ho dovuto affrontare le elezioni con 60 mila seggi. Avevo chiesto al ministero del Tesoro di finanziare un disegno di legge, che era già pronto nei nostri uffici, per tornare al numero dei seggi precedenti, ma è stato impossibile». Secondo, «il 10 aprile avevo chiesto ai prefetti e ai Comuni di installare, laddove possibile, tre o quattro cabine. Le mie indicazioni purtroppo non sono state seguite». Terzo, «c'è stata una cattiva distribuzione di elettori per seggi. Ci sono stati seggi con trecento elettori e altri poco distanti con più di mille. E' una responsabilità che attiene non al ministero». Quarto, «ho appena disposto un'inchiesta interna che ricostruisca come sono nati i disservizi. Chi ha sbagliato, pagherà». E se anche non fa nomi, ci sono già alcuni prefetti nel mirino. Non Mario Morcone, responsa�bile dei servizi elettorali, il prefetto più giovane d'Italia, «che ha lavorato al meglio perché l'organiz�zazione fosse all'altezza del suo passato». Piuttosto Enzo Mosino, commissario straordinario di Roma, dove, sono parole del ministro, «nonostante le mie indicazioni, in nessun seggio erano state sistemate quattro cabine. Ne abbiamo poi mandate un centinaio durante il pomeriggio, ma era troppo tardi, E certo non rientra nei miei compiti fare il giro delle scuole per vedere se hanno rispettato le mie direttive». Guai in vista anche per i prefetti di Napoli e Reggio Calabria, «che sono gli altri due luoghi dove si sono verificati i disservizi». Ma pensa forse a un sabotaggio? «No, nulla di doloso. Però è già grave che le direttive del ministro non siano state seguite». Ma del problema-seggi, chiedono al ministro, ne aveva parlato con Giuliano Amato oppure no? «Il presidente del Consiglio è corretto nel dire che non si sia mai presa alcuna decisione nel Consiglio dei ministri. E' però altrettanto corretto dire che il ministro dell'Interno abbia chiesto un'adeguata copertura finanziaria al ministero del Tesoro». Il ministro degli Interni vedrà Ciampi «Soltanto dopo deciderò se dimettermi A Roma, Napoli e Reggio direttive ignorate» LEGA E FRIULI Friuli primo banco di prova per la nuova maggioranza: la Lega chiede la presidenza della Regione che Roberto Antonione (foto), appena eletto al Senato, lascerà. Ma incassa il «no» di Forza Italia MASTELLA «lo sono della scuola del povero Traisi (foto): ripartiamo da tre». Clemente Mastella indicale prospettive del centrosinistra. «Ripartire dalla Margherita, dal centro e dalla sinistra, più collegate» MILANO-BEFFA Silvio Berlusconi (foto) non è stato il più votato della lista di Forza Italia perii comune di Milano. Ha ottenuto infatti 2.465voti contrai 2.721 di Riccardo Albertini, un sindacalista della Uil omonimo del sindaco. VESPA-RECORD Record di ascolto ieri per "Porta a porta" (nella foto. Vespa) dedicato al dopo-elezioni: 7.581.000 telespettatori e 28,8907odishare nella prima parte (dalle 20,45 alle 23,10), 4.028.OOOe il 40,9o7o nella seconda