«Mi sento vomitata dall'Italia »

«Mi sento vomitata dall'Italia » LA LEADER RADICALE «SONO COME UN LIMONE SPREMUTO, TORNO A STRASBURGO» «Mi sento vomitata dall'Italia » L'amarezza della Bonino: cosa pensa la gente? la sconfitta Brunella Giovara inviata a ROMA SE ne va per ultima, dietro di sé lascia una sede vuota, zero seggi, futuro incerto, l'amaro in bocca. Emma Bonino prepara la valigia tante carte e tanti pac�chetti di Muratti -: «Me ne vado a Strasburgo, ho da lavorare, ho lasciato perdere tutto per queste elezioni, è un mese che non guar�do la posta, e poi... mi sento vomitata dal mio paese». Molla la valigia e racconta un po'. La sfida a Dell'Utri, la speran�za di portare Luca Coscioni in Parlamento, lo sciopero della sete. La lunga notte delle elezioni, «non sono nemmeno riuscita a piange�re. Io che nel privato piango per niente, questa volta non ho pian�to. Non ci riesco, non mi viene. Mi sento come anestetizzata». Coscioni non è andato in Parla�mento, nessun radicale è entrato in Parlamento. Emilio Vesce è morto, e quasi non c'è stato il tempo di pensarci perché luned�notte è arrivata l'altra mazzata: niente quorum. Lei che perde a Milano, dove pure ci sperava: «Anche i sassi di Milano sapevano che c'eravamo e cosa proponeva�mo. Ma non ci sono stati né santi né madonne: non gli è piaciuto». Il collegio blmdato di Milano 1 l'ha rifiutata, «eppure credo di non aver detto scemenze». Eppure mol�ti, da centrosinistra, hanno procla�mato che era meglio votare lei che il loro candidato, che contro Del�l'Utri solo lei poteva farcela. Che una come lei non poteva non essere senatrice a Milano, nel collegio che fu di Giovanni Spadoli�ni. E oggi lei è qui, il volo Roma-Ba�silea-Strasburgo che l'aspetta, quattro compagni che quasi non alzano lo sguardo, e sottovoce dicono solo «è molto giù, stavolta non l'ha digerita». «Infatti non l'ho ancora digeri�ta. Lo farò, ma oggi non mi riesce ancora. Mi sento come un limone spremuto. Non ho fame, non ho sete, non ho sonno. Mi sento una disadattata in questo paese. Dico e credo in cose aliene rispetto alla cultura generale dell'Italia. L'im�pegno civile, la passione per la nobiltà della politica... Ma cosa pensa la gente? Forse ho parlato arabo. Ma erano, sono cose impor�tanti. La libertà della ricerca scien�tifica è una cosa importante». Cos�se ne va. «Vomitati fuori» dal Parlamento italiano, i radicali italiani fanno valigia e tornano nel loro Parlamento, quello europeo. Della Vedova, Cappato, Turco, Del�l'Alba, Dupuis, Pannella, e Boni�no. E Pannella, che dice? «Marco ha una tigna di reazione diversa... Io invece sono il limone spremuto, adesso ho solo bisogno di curarmi: perdo i capelli, mi ballano i denti, soffro di fotofobia». La sede è vuota, silenziosa e semibuia, lei tiene sul naso gli occhiali neri, «non sopporto più la luce, non riesco più a mangiare. Ho ripreso a mangiare, minestrina, ricotta... ma non mi va giù niente, sono sotto anestesia». Pannella è già a Strasburgo. Sta scrivendo una lettera aperta, e si rivolge ai Verdi, propone un cam�mino comune, dice «può accadere invece che, lentamente e poi d'un tratto, uno si accorga d'essere immerso in una realtà in crisi e di intuirne i possibili esiti. È quanto è accaduto a noi radicali», e insom�ma perché non uniamo le nostre rispettive crisi? Emma Bonino