I Verdi: dobbiamo rigenerarci Scioglimento? Non se ne parla di Antonella Rampino

I Verdi: dobbiamo rigenerarci Scioglimento? Non se ne parla I Verdi: dobbiamo rigenerarci Scioglimento? Non se ne parla Antonella Rampino ROMA Sciogliersi? Niente affatto. Piuttosto, di fronte alla pe�sante sconfitta elettorale, bi�sogna «rigenerarsi». E' que�sta la parola d'ordine che si danno i Verdi, la ripetono sia Grazia Francescato che Al�fonso Pecoraro Scanio. Non si butta l'esperienza del Gira�sole, e «basta col movimenti�smo» dice però la presiden�te: stigmatizzando cos�la proposta proprio di Pecoraro Scanio, che era tornato a proporre un profilo consumerista, un partito verde tutto votato alla difesa del cittadi�no e del consumatore, linea perseguita in Campania con successo. Una linea che, per evolu�zioni progressive, avrebbe però potuto sospingere quel�lo che oggi è un partito verde con salde radici rosse, verso una formazione centrista, forse nel medio-lungo termi�ne perfino verso la Margheri�ta, che pure dispone di perso�nalità ambientaliste. Pollice verso, invece, dopo la riunio�ne di ieri nella quale ci poteva essere la resa dei conti interna: la parola d'or�dine di tutti è «rigenerazio�ne». Tutti allineati e coperti, e niente discussione da muc�chio selvaggio all'esecutivo, convocato a fine pomerig�gio, non a caso dopo il vertice dell'Ulivo. Ultima ad arrivare Grazia Francescato, la presidente si cura subito di gettare acqua sul fuoco, «Scioglimento?, ma scherziamo... Con i bal�lottaggi per i comuni il 27 maggio?». E' stato l'Ulivo, è stato Francesco Rutelli a chiedere di «non buttare il Girasole assieme all'acqua sporca». L'alleanza coi socia�listi di Boselli, che ha frutta�to complessivamente solo il 2,2 per cento, «è stata voluta da tutta la classe dirigente del partito» ripete da quan�do se n'è visto l'esito eletto�rale Grazia Francescato. «E' stato un tributo all'Ulivo, è stato sbagliato non avere con noi i comunisti italiani». Con questo, Francescato ha comunque messo sul tavolo la sua carica, «un atto di grande correttezza, ma nes�suno di noi ha intenzione di accettare le sue dimissioni», spiega Marco Boato, ricon�fermato senatore con larghis�sima maggioranza in un col�legio difficile in Trentino. Perché poi di 27 parlamenta�ri che avevano, adesso sono «solo» dieci di meno: «è andata cos�perché l'Ulivo è stato troppo poco verde e ha finito per penalizzare i Ver�di», dice Paolo Cento, capo dell'ala rosso-verde, entran�do in quella riunione che, dopo le ipotesi di scioglimen�to e dimissioni, è stata deru�bricata ad «analisi del voto». E l'analisi del voto ha affrontato anche il fatto che il Girasole è sfiorito, e la Margherita invece sboccia�ta, anche per la presenza tra i Democratici, non solo di Athos De Luca transfuga da Girasole a poche settimane dal voto, ma soprattutto del fedelissimo rutelliano Erme�te Realacci e di Willer Bordon, il ministro dell'Ambien�te lanciatosi alla guerra con�tro Radio Vaticana «che mol�ti cittadini possono aver sup�posto essere uno dei nostri». Critiche blande insomma al�la linea di sovraesposizione scelta da Alfonso Pecoraro Scanio, che ha debuttato come ministro dell'Agricoltu�ra col caso Mucca Pazza. I Verdi non sembrano prendere in considerazione il risultato negativo del voto come punizione inflitta dal�l'elettorato a una forza poli�tica intransigente e proibi�zionista. Anzi, «mi chiedo, ma io sono più ambientali�sta di Amato o di Rutelli? La risposta è no, dunque il nostro obiettivo è stato cen�trato», dice Grazia France�scato. La quale chiede «un partito più forte», perché in campagna elettorale ha vi�sto suoi militanti prodigarsi per Rifondazione, e candida�ti sottrarsi all'impegno stre�nuo alla conquista del voto. Accusa che rivolge alla «vec�chia guardia» del partito, rimasta alla finestra a guar�dare. Francescato accoglie con risate sonore invece la propo�sta rivoltale ieri da Pannel�la: «Un'alleanza con noi, oggi? Ma se ho passato gior�ni e giorni a parlarne con Emma Bonino, prima del voto... Caro Marco, ti sei svegliato proprio tardi!». S�invece a un coordinamento parlamentare trasversale de�gli ambientalisti del centro�sinistra. Per il resto, ci si vede il 30 giugno, il giorno del congresso, il giorno della vera resa dei conti. Non si vuole buttare l'esperienza del Girasole e si dice addio al «movimentismo». Per il futuro, si guarda con simpatia alla Margherita Francescato risponde a Pannella: un'alleanza? Ne ho parlato invano per giorni e giorni con la Bonino: caro Marco ti sei svegliato tardi | m-k ^f^^s^'"'' | La portavoce dei Verdi m-k Grazia Francescato

Luoghi citati: Campania, Girasole, Roma, Trentino