Vittoria e sconfitta vista dalle Dive di Bruno Vespa

Vittoria e sconfitta vista dalle Dive A «Porta a Porta» i commenti di Alba Panetti, Iva Zanicchi e Katia Ricciarelli sul risultato elettorale Vittoria e sconfitta vista dalle Dive LA sinistra ricomincia all'Al�ba. «Una sinistra senz'ani�ma», sentenzia Alba Parietti, dal salotto tv di Bruno Vespa a «Porta a Porta», commentando il risultato elettorale. Ha messo i pantaloni, la showgirl, per rag�giungere via Teulada; un tail�leur grigio tortora, che nasconde le sue gambe lunghe. E ora dinanzi a Gianfranco Fini, Pier�ferdinando Casini, Fausto Berti�notti, Clemente Mastella e Piero Fassino spiega alla sinistra acciaccata cosa deve fare per «far bene» il suo mestiere: «Mi sembra che per prendere da sinistra i voti della destra, abbia�mo finito con perdere anche quelli di sinistra». Spara a zero, Alba Parietti, senza nascondere la sua delusio�ne di fronte ai dati che da quasi 24 ore tv e giornali aggiornano con concitazione. Si dice «orgo�gliosa d'essere di sinistra»: «E' nel mio Dna». Rivendica con rabbia il suo «passato trotzki�sta». Rivolgendosi a Fassino, ri�corda: «Sei stato tu, nel 1970, a farmi la prima tessera del Pei». Ma, oggi, sostiene, questa sini�stra è «arrogante». Riprende l'ar�ringa: «La campagna elettorale della sinistra è stata troppo tecni�ca e troppo poco coinvolgente. Ha governato molto bene, ma non è riuscita a comunicare con i suoi elettori; forse, perché trop�po concentrata a trovarne altri. Una vittoria cos�schiacciante e personale di Berlusconi dà l'idea di una persona che ha coinvolto emotivamente la gente. Io credo che il lavoro della sinistra al governo sia stato ottimo. Ma questo non è arrivato evidente�mente alla gente che si è sentita poco considerata, poco coinvol�ta, poco interpellata». Fini si dice d'accordo. E la showgirl cerca la battuta: «Sono qui per fare il compromesso storico...». Vittoria e sconfitta vista dalle dive. Sull'altra sponda della poli�tica, anche Iva Zanicchi è andata in Tv indossando i pantaloni; tailleur rosa fucsia e la grinta dell'aquila di sempre. S'alzano in piedi politici e giornalisti; qualcuno saluta col baciamano. Lei stringe quella di Bertinotti e dice: «Lieta di incontrarla, since�ramente la stimo moltissimo». «Grazie, sono pienamente d'accordo con lei». Mette i puntini sulle "i", la cantante. Fa sapere a Francesco Rutelli che «non è stato carino con lei», in campagna elettorale; ma chiede a Casini di ricordarle il nome del leader dell'Ulivo. Insorge Mastella: «Forse, la si�gnora Zanicchi ha sempre guar�dato un'altra Tv». La replica: «Guardi, è un problema di età. A un certo punto, non c'è più testa...». Poi, chiede a Bertinotti «perché, in questi cinque anni di governo del centrosinistra, i sin�dacati sono rimasti praticamen�te assenti». «Sono d'accordo con lei; me lo domando anch'io», risponde il leader del Prc. Entra Katia Ricciarelli, una numero uno della lirica prestata (senza fortuna) alla politica nelle liste di Sergio D'Antoni. Lei, dentro un elegante vestito di pizzo nero, parla, «in proprio»: «Non avrei mai pensato di intra�prendere un'avventura come questa. Mi ci hanno costretta in maniera carina. Lo fatto perché ci credo; sono sempre stata De, ho sempre respirato aria demo�cristiana. Siamo pazzi? Sì, ma abbiamo anche grande corag�gio». Difende il marito Pippo Baudo, dagli attacchi di Giuliano Ferrara che lo vorrebbe in Tv solo «per fare i quiz»; «Se duran�te la campagna elettorale. Demo�crazia europea fosse stata ogni sera in Tv rivendica non avremmo fatto il 40 per cento, ma il 4 per cento sì». «Faccia lo sciopero della fame», ironizza Ferrara, rivolgendosi alla Riccia�relli. «Lo faccia lei!», replica pronta il soprano. [m. tor.] Nelle foto, da sinistra: Katia Ricciarelli e Iva Zanicchi Nella foto qui accanto: Alba Parietti

Luoghi citati: Ferrara, Riccia