Si teme una nuova crisi globale Il Fondo monetario corre ai ripari

Si teme una nuova crisi globale Il Fondo monetario corre ai ripari Si teme una nuova crisi globale Il Fondo monetario corre ai ripari SUI mercati si aggira uno spet�tro, ha le sembianze della crisi finanziaria globale. I pri�mi focolai sono sotto gli occhi di tutti (Argentina e Turchia) mentre potrebbero spuntarne dei nuovi potrebbero spuntarne (Brasile, Russia?), le autorità monetarie sono in stato di allerta. Due week�end fa nel corso del summit annua�le di Washington il Fondo moneta�rio ha messo a punto alcuni inter�venti tampone a favore dei gover�ni di Ankara e Buenos Aires. In particolare alla Turchia è stato destinato un finanziamento ag�giuntivo di 10 miliardi di dollari. «Lo facciamo non solo nell'interes�se di questi due paesi ha spiegato il segretario generale del Fmi, Horst Koehler ma nell'interesse di tutti». Questo per far fronte all'emergenza. UN PIANO In realtà il Fondo Monetario Inter�nazionale sta lavorando ad un programma per la prevenzione di crisi finanziarie, come quelle delle valute asiatiche che tra il 1997 e il 1998 affondarono due terzi del mondo in recessione. Il comitato esecutivo del Fmi, composto dai ministri deUe Finanze e dei gover�natori delle Banche centrali di 183 Paesi membri, hanno cos�accetta�to le raccomandazioni dell'ammini�strazione Bush, che aveva criticato la lentezza di reazione del Fmi alle crisi asiatiche^ Il Ministro del Teso�ro americano Paul O'Neill ha com�mentato la proposta dicendo che «il successo del Fmi nel prevenire le crisi implicherebbe interventi meno frequenti». «Il Fmi deve lavo�rare più arduamente per mettere la prevenzione.deUe crisi finanziarie tra le sue priorità», ha detto il segretario generale del Fmi, Horst Koehler. Che poi ha ufficializzato la firma degli accordi con Turchia e Argentina. CONTINENTE A RISCHIO Nel complesso è la situazione dell'intera America Latina a pre�occupare ora. L'Fmi, nel suo ulti�mo rapporto, riferendosi a que�st'area, mette in guardia da un possibile peggioramento della si�tuazione, avvertendo che se un «atterraggio duro» degli Usa «fos�se accompagnato da un maggiore turbolenza sui mercati finanzia�ri» i rischi di un peggioramento delle condizioni economiche di questi paesi aumenterebbero in maniera corrispondente. Il riferi�mento è all'Argentina, che sta vivendo un periodo di stagnazio�ne e da cui avverte il Fondo non provengono ancora «chiare indicazioni su un punto di svolta dell'attività economica». La frena�ta Usa inciderebbe in maniera decisa anche sul Messico, secon�do partner commerciale america�no, mentre per il Brasile le previ�sioni restano tutto sommato buo�ne, malgrado le preoccupazioni derivanti dal potenziale «conta�gio» della situazione argentina. L'ASIA SEGUE GLI USA Per quel che riguarda l'Asia, Cina e India che, escluso il Giappone, contano per tre quarti sulla produ�zione della regione, subiranno in misura minore l'impatto della fre�nata mondiale, mentre la crescita sarà più rallentata nei paesi deh' Asia a causa della loro vulnerabili�tà agli shock esterni e per una serie di specificità tipiche di quei paesi come l'instabilità pohtica. Tuttavia -sottolinea l'Outlook del Fmi riferendosi all'Asia l'impatto del calo dell'economia mondiale sarà tanto più evidente quanto più sarà forte il calo statunitense, mentre ulteriori rischi potrebbero giungere da un rallentamento più profondo del previsto del Giappo�ne e da un più netto indebolimen�to dello yen. [p.bar.j

Persone citate: Bush, Horst Koehler, Paul O'neill