Ubu diventa afro-romagnolo di Monica Sicca

Ubu diventa afro-romagnolo Ubu diventa afro-romagnolo Il Teatro delle Albe «mette in vita» «I Polacchi» di Alfred Jarry all'Erba SARÀ un Ubu in versione afro-ro�magnola quello che le Albe di Ravenna propongono all'Erba, dal 12 al 16 maggio per la Stagione dello Stabile torinese, con «I Polac�chi» di Marco Martinelli da Jarry. Il fondatore di quello che viene considerato uno dei gruppi più attivi e originali nel panorama italiano di ricerca, dopo aver accumulato sva�riati premi Ubu negli anni, affronta adesso sulla scena la marionetta che Alfred Jany stesso aveva disegnato con ventre enorme, testa a pera e faccia porcina, incarnazione degli istinti viscerali e dell'eterna stupidi�tà dell'uomo spogliato di ogni ipocri�sia, suprema parodia di Macbeth con echi di Rabelais. Entrato nella storia della letteratura tra Avanguar�dia Simbolista e Nuovo Teatro con lo scandalo della prima rappresentazio�ne dellWbu Roi», il 10 dicembre del 1896 al Théàtre de l'Oeuvre di Pari�gi, il celebre personaggio nasce in realtà come scherzo goliardico degli anni del liceo di Jarry a Rennes; una montagna di cancature, barzellette e sberleffi innalzata dagli adolescen�ti bretoni a scorno del professore di fisica, un certo M. Hébert. Viene creata cos�la marionetta metafisica, che in fondo tanto metafisica non doveva essere se il primo nucleo drammatico, «Les Polonais» da cui Martinelli trae il titolo del suo lavo�ro, era stato pensato come spettaco�lo per marionette realizzato dal Théàtre des Phynances. Dalla Bretagna alla Romagna, ecco dunque lllbu delle Albe traghet�tare verso ritmi africani con lo stile tipico della formazione fondata ne�gli Anni 80, che vede impegnati in compagnia attori senegalesi di forte presenza scenica, come Mandiaye NDiaye che affiancherà nei panni di Padre Ubu Ermanna Montanari, ossia Madre Ubu (o meglio, mèdar e pèdar, in romagnolo), intorno a loro ci saranno poi dodici giovanissimi attori, il coro dei Palotini nome inventato dal regista per gli sgherriservitori di Ubu -, incarnazione del�lo spirito adolescenziale della ribel�lione e della forza ideahsta della denuncia di ogni prevaricazione, il cui ruolo è punto di arrivo del percorso compiuto nella «non scuo�la» attorale delle Albe, che ha coin�volto gli adolescenti delle superiori di Ravenna. La storia ricostruita da Martinel�li, con scene e costumi di Cosetta Cardini e della Montanari e con le luci di Vincent Longuemare, raccon�ta di Padre Ubu, indotto dalla mo�glie. Madre Ubu, a uccidere il re di Polonia Venceslao (Gerardo De Vita) e ad impadronirsi cos�del potere. Ubu si allea allora con il capitano Bordure (Maurizio Lupinelli), e du�rante una parata massacra Vence�slao e due dei suoi figli, ma gli sfugge il quattordicenne Bougrelas che giu�ra vendetta. Divenuto re, Ubu distribuisce i tesori della corona al popolo che lo acclama, ma subito dopo elimina tutti i nobili e i magistrati per impossessarsi dei loro beni e passare poi a far strage di contadini perché pagano tasse troppo basse. Nel frattempo Bordure, che era stato imprigionato, riesce a fuggire e a chiedere l'intervento dello zar. Ubu, sconfitto, incontra infine Madre Ubu, cacciata dalla Polonia dal giova�ne Bougrelas, e insieme prendono la via dell'esilio. Strutturata come una «messa in vita» anziché una messa in scena come spiegano le Albe, la rappresen�tazione da un testo cos�«irrapresen�tabile» parte da Jarry ma si fonde con il contesto dove da dieci anni Martinelli lavora, mettendo «in cor�to circuito la tradizione teatrale e la verginità di chi non é mai andato a teatro, di chi anzi ritiene il teatro una punizione corporale. Noi non insegnamo nulla: maciniamo i testi antichi, li facciamo a pezzi insieme ai ragazzi, ne scopriamo la carne viva». E per questo Ubu hanno scorticato fondo popolare e cultura alta, le radici celtiche e i miti pre-cri�stiani, Gargantua e prima di lui il gigante Hok Bras, l'orco vorace e stupido delle leggende bretoni, ma anche antenati dei Palotini i korrigans, folletti scatenati e creatu�re della notte capaci di attirare l'ignaro viaggiatore nella loro danza in cerchio fino alla morte. «Jarry ci aspettava conclude Martinelli -: dialetto, tradizione, farsa e allegoria caratterizzano da anni in nostro lavoro». E' cos�che la Romagna diventa patafisica, come la scienza delle soluzioni immaginarie inventa�ta da Jarry (alle 20,45, domenica alle 15,30,tel. 011/517.62.46). Monica Sicca Attori senegalesi e ragazzi delle scuole di Ravenna nello spettacolo diretto da Martinelli

Luoghi citati: Polonia, Ravenna, Rennes, Romagna