Celentano, silenzio elettorale in scena di Paolo Colonnello
Celentano, silenzio elettorale in scena Celentano, silenzio elettorale in scena Paolo Colonnello Inviato a BRUGHERI0 PER amor del Cielo, Adriano Celenta�no per una volta lascia in pace le polemiche e si dedica alla felicità. Anzi, al Paradiso: «Perchè i preti non ne parlano mai?». Si chiede e cannoneggia l'ingessato della via Gluck per tutti e 4 i minuti che dedica, in apertura di trasmis�sione, al temutissimo «monologo» delle polemiche. Domanda che tra i quesiti angoscio-elettorali che assillano gli italia�ni in questi giorni, si pone tra le top ten delle più surreali e riduce il pregustato scontro tra Adriano e il resto del mondo a una diatriba tra chierichetti dell'oratorio. Discoli tra loro ma pur sempre della stessa paiTocdùa. Tanto che il nostro finisce con un riconoscimento «al grande papa Wojty�la» citando, alla sua maniera naturalmen�te, il 12" capitolo della seconda lettera ai Corinzi dell'apostolo San Paolo «L'unico che a un certo punto è stato rapito e portato in Paradiso». Per poi ridiscendeme e dire «che non c'erano parole per descri�verlo». Una sola stoccata all'Osservatore Roma�no, il quotidiano del Vaticano: «Hanno scritto che sono un nano ironizza con Asia Argento invece sono alto 1 e 76...». Si vede che la caduta e la sedia a rotelle lo hanno depresso un po' spingendolo perfi�no a «censurare», proprio lui che pretende libertà totale, una battuta del comico Maurizio Crozza, l'imitatore di Carmelo Bene, dedicata a Dario Fo. Eccola: «Quello che aveva vinto quel premiuccio lassù, al Nord... Che tenerezza quando fa "che bel, che bel..." e non si capisce un cazz ..». Innocua tutto sommato. Ma non in linea con il desiderio di tranquillità mostrato per tutto il programma da Celentano. Perchè ieri sera, terz'ultima puntata di "125 milioni di caz...te" puntata ad alto rischio, a ridosso delle elezioni e con Marco Pannella in agguato prò eutanasia il "molleggiato" ha dato il meglio di sé soprattutto nelle canzoni: dall'intramonta�bile «Via Gluck» al duetto con Carmen Consoh sul «Mondo in Mi settima» e a quello con Giorgia per «Una carezza in un pugno», fino a «24 mila baci» e a «Rip it up», cantata con Little Tony. Un crescendo di ritmo e musica, diventato esilarante con l'esibizione insieme a Shaggy, il rapper nero, comparso ingessato e sulla sedia a rotella per solidarietà, della sua «Boombastic». Su trapianti, genetica, politica, in parti�colare quest'ultima, Celentano ha preferi�to sorvolare, soprattutto dopo aver dovuto rinunciare alla richiestissima presenza di Roberto Benigni, che pur corteggiato fino a ieri mattina, ha preferito esibirsi in una tirata anti-berlusconiana con Enzo Biagi. Unico vero siparietto impegnato è stato con Gad Lerner, in onda nei panni di detenuto da «MigUo verde» accusato inno�cente dell'omicidio di una contessa. All'ul�timo momento Lerner è stalo salvato dalla sedia elettrica grazie all'ispettore Gluck, giusto por discutere ed esecrare chi ancora auspica la pena di morte, in Italia e nel mondo. Un dibattito senza contraddittorio per la rinuncia all'ultimo minuto del giudi�ce americano chiamato a sostenere le ragioni della sedia elettrica. «In Italia c'è la sensazione stuzzica Lerner ricordando i titoli pro-esecuzioni capitali dei quotidiani del gruppo Riffeser che la pena di morte però si voglia solo per alcuni, magari gli stranieri». Ma, concludono i due, «fortuna�tamente in Italia non c'è più alcun partito che vuole la pena di morte. Forse quindici anni fa sì, ma adesso...». I veri fuochi d'artificio, dunque sono stati rimandati per il gran finale della prossima settimana.
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