«Gli spaghetti sono radioattivi»

«Gli spaghetti sono radioattivi» «Gli spaghetti sono radioattivi» Accuse da un giornale tedesco, proteste Vanni Cornerò ROMA Dalla Geraiania arriva un accusa che tocca il prodotto alimentare italiano più conosciuto nel mondo: gli spaghetti. Gli spaghetti secondo i tedeschi sarebbero radiottivi. In un articolo del quotidiano «Frankfurter Allgemeine Zeitung» si afferma che buona parte del grano duro impiega�to in Italia per la produzione della pasta verrebbe trattato con sostanze radioattive, cobalto e raggi X. E, a sostegno della sua denuncia, il gior�nale cita imo studio dell'Agenzia intemazionale per l'energia atomica secondo il quale dal 1963, con l'ausi�lio di radiazioni, nel mondo sono stati trasformati in nuove specie prima sconosciute molti prodotti agricoli tra cui il grano. Immediate le reazioni da parte della confagricoltura: «Falsità che la pasta italiana è sicura. Vogliono bloccare il grande successo che sta ottenendo in tutto il mondo a favore di quella prodotta con il grano tene�ro». Il ministro Pecoraro Scanio par�la di «un attacco assurdo, un' infor�mazione manipolata» ed annuncia querele. Alla levata di scudi si ag�giunge il parere del professor Pietro Catizone, direttore dell'Istituto di scienze tecnologie alimentari del�l'università di Bologna. Catizone è una delle voci più autorevoli in fatto di sicurezza dei cibi e a sentire le accuse rivolte dal Frankfuter Allge�meine Zeitung alla pasta «made in Italy» rimane allibito. «Grano radio�attivo negli spaghetti] italiani? Ma i per carità, siamo sen: se un mio studente dicesse una^astXQneria.sìmile ad un esame lo boccerei. Il grano duro in natura esiste da sem�pre ed è usato da secoli per l'alimen�tazione umana. Da oltre centocinquant'anni, poi, le sue caratteristiche lo hanno fatto scegliere come base ideale per quegli spaghetti che tutto il mondo oggi ci invidia e tenta di copiare». Ma allora perchè le accuse tede�sche? Secondo il professor Catizone si è di fronte ad un esempio di massima confusione: «Ripeto, è una follia parlare di grano radioattivo. Il trattamento con le radiazioni è infat�ti una vecchia tecnica, utilizzata in passato per modificare alcuni semi, ma le modificazioni indotte ad un seme non riguardano gli altri, poi�ché quello che viene trasmesso alla progenie, peraltro in modo naturale. è solo la diversità oggetto della ricer�ca». «Comunque spiega ancora Catizone -, questo metodo è stato abbandonato da tempo, dopo che si è capito quanto megho si potesse lavorare con la genetica naturale, ossia quella delle normali ibridazio�ni». Insomma, lo scienziato è certo che non ci sono in giro «spaghetti Frankenstein», né per quanto riguar�da la radiazioni, né per incroci gene�tici fra specie deferenti. Alle certezze del professore si aggiungono le proteste delle oiganizzazioni professionali agricole e dei fabbricanti di pasta. «Si sfrutta la scarsa informazióne in materia dice il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni per creare un allarmi�smo ingiustificato che rischia di va�nificare gli sforai dei nostri imprendi�tori agricoli, che sono impegnati a fondo sul fronte della sicurezza ali�mentare e nell'offerta di prodotti di qualità», fi presidente della Confagricoltura, Augusto Bocchini, è convinto che «alla base delle noti�zie diffuse dalla stampa tedesca pos�sa esserci il grande successo ottenu�to dalla pasta italiana nel mondo», un successo che si cerca di offuscare per evidenti ragioni commerciali. «Appare strano aggiunge Massimo Pacetti, presidente della Confedera�zione italiana agricoltori che noti�zie del genere vengano diffusa pro�prio quando si sta discutendo la riforma delle regole comunitarie per il grano duro e in un momento in cui il problema delle sementi transgeni�che è alla massima attenzione». Un po'come dire che si sta tentan�do il gioco di rimessa. Comunque, ricordano le organizzazioni agricole in Italia la coltivazione di prodotti agricoli manipolati geneticamente non è permessa e una nota dell'Unio�ne pastai italiani afferma recisamente:«Da sempre il settore ha difeso "la legge di purezza" per la pasta e continuerà a farlo anche in futuro». D'accordo anche Legambiente, che parla di «un allarme ingiustificato e confuso». Il ministro dell'agricoltura. Alfon�so Pecoraro Scanio promette una controffensiva contro quella che ve�de come un'operazione commercia�le mascherata: «L'unica cosa mani�polata in questa storia è l'informazio�ne. La manipolazione però questa volta avrà delle conseguenze: ho dato incarico all'ufficio legale del ministero di fare i dovuti passi per tutelare i produttori italiani e la nostra economia nazionale». Pecoraro Scanio «Pronti a querelare» La Confagricoltura: «Un pretesto per boicottare i prodotti con grano duro» Alberto Sordi in una scena del film «Un americano a Roma»

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