«Una sede dei servizi segreti in via Caetani» di Francesco Grignetti

«Una sede dei servizi segreti in via Caetani» «Una sede dei servizi segreti in via Caetani» La Commissione Stragi: vicino al luogo in cui fu ritrovato Moro Francesco Grignetti ROMA Ventitré anni fa, il 9 maggio 1978, le Brigate Rosse uccide�vano Aldo Moro. Il suo cadave�re veniva scoperto nel bagagli�aio di una Renault rossa in via Caetani. Oggi la ricorrenza ver�rà ricordata con corone di fiori e pellegrinaggio di esponenti cattolici, da Nicola Mancino a Pierluigi Castagnetti. Ma ventritré anni dopo non termina�no le scoperte misteriose: Wal�ter Bielli, parlamentare diessi�no, commissario inquirente della Stragi, annuncia d�avere inviato alla Procura di Roma «perché si indaghi a fondo» il suo ultimo elaborato sui miste�ri di Moro. Bielli ha scoperto che proprio in via Caetani, proprio dove fu parcheggiata la tragica Renault rossa, il Sisde ha avuto una sede ma�scherata. I servizi segreti che dipendono dal Viminale sono stati padroni di una casa per dieci anni, all'ulti�mo piano di palaz�zo Antici-Mattei, dal 1983 al 1993. Ma c'è il sospetto, avanzato da Bielli nella sua relazioneesposto, che anche l'affittuario prece�dente fosse legato alle spie del mini�stero dell'Interno. «E quindi con buo�na approssimazio�ne si può affermare che duran�te il sequestro Moro i sei-vizi civili disponevano di una sede, più o meno coperta, in. via Caetani». Ebbene, come rivelazione non c'è male. Non bastassero gli appartamenti del Sisde in via Gradoli, al quartiere roma�no Cassia, accanto al covo brigatista dove viveva Mario Moretti. Non bastasse l'incre�dibile vicenda dell'apparta�mento di via Monte Nevoso, a Milano, dove riemerse un me�moriale dello statista a distan�za di dieci anni. Ora entra di diritto nella galleria dei miste�ri nazionali anche l'attico di via Caetani. C'è da ricostruire, dunque, la storia di questo palazzo patrizio (che ospitò Giacomo Leopardi, essendo la madre una Antici-Mattei) all'angolo tra via Caetani e via dei Funari. L'edificio è di proprietà del Demanio. Al piano terra ospita la Discoteca di Stato. Al primo, l'Istituto di studi americani. Al secondo, la Biblioteca di storia moderna e contemporanea. Al quarto, questa è la scoperta di Bielli, c'è un lussuoso apparta«La Prdeindaa fon mandarlo ocura ve gare ndo» mento che nel 1978 il Demanio aveva concesso in affitto a un tal architetto Enrico Cassia. Di lui si sa poco. Era un assistente presso la Soprinten�denza di Roma: i carabinieri della Tutela Patrimonio artisti�co lo arrestano nel '77 perché coinvolto in una speculazione edilizia nella zona dei Castelli romani. Nel gennaio 1978 fis�sa la sua residenza nel palaz�zo. Da quel momento abita lì, ma anche apre e chiude diver�se società immobiliari, ospita lo studio del suo amico Piero Meogrossi, architetto anche lui e funzionario della Soprin�tendenza archeologica. Nel 1983 il Sisde chiede ufficialmente l'appartamento al Demanio e se lo fa assegna�re. A quel punto comincia, stando alle carte, un defatigan�te braccio di ferro per sfrattare Cassia. Ha raccontato un ex amministrativo del Sisde, De Rosa, che fu molto difficile via «perché molto ammanicate». L'ar�chitétto tiene duro per nove anni. Fino al 1992, for�malmente, il Sisde non riesce a far sloggiare Cassia. Sotto c'è un interes�se molto preciso: il direttore del repar�to logistico del Si�sde Gerardo De Pa�squale, uno di quel�li che poi vennero arrestati per gli ammanchi tra i fondi neri, vuole piazzarci sua figlia. Monica De Pasqua�le, che guarda caso lavora nella biblioteca pubblica al piano di sotto, trova molto comodo farsi assegnare trami�te il babbo quel prestigioso attico. Fino al settembre 1993: a quel punto gli spioni ladri sono tutti in carcere e il Sisde si affretta a restituire l'appar�tamento. Oggi è in uso alla biblioteca. Fin qui potrebbe essere una storia molto capitolina di nepo�tismo, arroganza del potere, basse manovre del Sisde e affittopoli. Bielli invita la Pro�cura a guardare un po' più in là. E avanza una sua inquietan�te ipotesi: «Chi è veramente Enrico Cassia? E' incredibile che qualcuno mantenga la pro�pria residenza nell'apparta�mento in cui sono stabihti gli uffici del Sisde a meno che non si tratti di un appartenente al servizio medesimo. Se fosse provata questa circostanza, ci troveremmo di fronte a locali ininterrottamente gestiti dal servizio segreto fin da prima del rapimento di Aldo Moro». «La Procura deve indagare a fondo» Il Sisde aveva uffici «riservati» anche in via Gradoli, vicino al covo in cui il terrorista Moretti si nascondeva nei giorni del sequestro :«1 A sinistra, il corpo di Aldo Moro nella Renault Rossa abbandonata in via Caetani. Sotto, l'ex presidente della Democrazia Cristiana

Luoghi citati: Milano, Roma