«Non strumentalizzate il viaggio del Papa» di Marco Tosatti

«Non strumentalizzate il viaggio del Papa» «Non strumentalizzate il viaggio del Papa» Il portavoce vaticano ribatte alle crìtiche israeliane Marco Tosatti inviato a QUNEITRA Giovannel Gpolemle bombeIl Papa ha considerato uno sgar�bo personale il bombardamento d�Gaza, effettuato dagli israelia�ni alla vigilia della sua visita a Quneitra, sul Golan, organizza�ta per lanciare un appello alla pace della regione. E' stato informato ieri mattina, prima di partire per Quneitra, dell'at�tacco, e ha voluto aggiungere a braccio poche parole: «Addolo�rato dalle tristi notizie di conflit�to e di morte che giungono anche oggi da Gaza la mia preghiera si fa ancoora più in�tensa». Mai la politica è stata più vicina a que�sto pellegrinag�gio come sul Go�lan ieri. Vicina come era vicina alle postazioni israeliane la chie�sa ortodossa di Sam Giorgio; o per meglio dire quello che ne re�sta dopo la distru�zione operata dal�l'esercito israelia�no, prima che la città venisse restituita alla Siria. Il portavoce vaticano difen�de la scelta di venire a Qunei�tra, negando che fosse imposta dal govemo di Damasco: «Que�sto è un luogo tutto particolare, un luogo vittima della pace più che della guerra, perchè distrut�to alle radici quando la guerra non c'era più. Quindi un luogo adeguato per l'appello di pace che il Papa voleva fare. E al quale ha voluto aggiungere un riferimento specifico a Gaza lerchè sarebbe stato paradossae, o ancora peggio, se non avesse menzionato situazioni di violenza con morti che hanno avuto luogo proprio alla vigilia della sua visita qui a pregare per la pace». Ma la Chiesa è contro Israele? «Sono afferma�zioni che non hanno senso. Il Papa ha visitato un anno fa lo Stato di Israele ed è tornato a esprimersi chiaramente anche dopo quel viaggio. L'appello al rispetto del diritto intemaziona�le non dovrebbe fare arrabbiare nessuno. Questa è una visita di pace e altre interpretazioni so�no faziose, o espressione di minoranze. In Israele sono stati alcuni personaggi del govemo a parlare, non l'opinione pubbli�ca. E poi il Papa ha parlato di rifiuto di annessione dei territo�ri con la forza. Questo non dovrebbe fare arrabbiare nessu�no. Ci sono anche delle risoluzio�ni dell'Onu». Quindi per il portavoce vati�cano una critica «errata, fazio�sa, di parte, molto piccola, da parte di gruppi estremisti. Han�no cercato di pohticizzare la visita, ma il Papa è qui solo per un pellegrinaggio». Eppure c'è chi pensa che il Papa non ha parlato abbastan�za alto e forte. Negli ambienti della Moschea Qmayyade di Damasco è il figho del Gran Muftì, Ahmad Kuftaro a parlare si ritiene insoddisfacente il discorso del Papa «riguardo a ciò che interessa i popoli arabi e islamici, e a quello che avviene in terra di Palestina: uccisionidistruzioni, blocchi nei confron�ti di un popolo indifeso». Con�temporaneamente «Tishriin» il più importante quotidiano da�masceno, afferma che «i sionisti di oggi sono eguali a quegli ebrei combattuti da Gesù Cri�sto, che rivelò la loro ipocrisia e i loro crimini». L'editoriale è intitolato «Gli uccisori di profe�ti e d�bambini», e accusa le «forze sioniste» di aver «distrut�to e bruciato case, avviato l'espulsione d�massa del popo�lo arabo, sradicato alberi e sgozzato bambini senza pietà». A Quneitra, fra le moltissime bandiere siriane e vaticanesventolava anche un vessilo palestinese, e uno giallo e verde degli «hezbollah», con il pugno che strìnge un mitragliatore a rendere graficamente il nome di Dìo. C'erano migliaia e migliaia di persone, sfollati dalla zona; a poche centinaia d�me ni Paolo olan co per e su Gaza tri dalle rovine, il filo spinato, e il luccichio dei binocoli delle sentinelle israeliane. Fra la fol�la il parroco della chiesa orto�dossa in cui il Papa ha pregato, George Muhassal. «Nel 1967 avevamo appena finito di co�struire la chiesa. Poi fummo costretti a fuggire. Tornai dopo sette anni: era completamente vandalizzata. Le icone, i cande�lieri, anche il marmo dell'altare erano stati sfregiati. Non han�no risparmiato nemmeno le tombe, per prendere cosa poi? Un braccialetto, un dente d'oro! Come si può fare qualco�sa di cos�disumano?». A Quneitra il Papa, un cappel�lano delle fofze Qnu austriache al fianco, ha be�nedetto un olivo, che verrà pianta�to nel giardino della pace e ha ricevuto da Lyn Doghoz, di tredi�ci anni, una lette�ra: «I miei genito�ri dicono che la vita qui era bella e pacifica prima che il nemico distruggesse sel�vaggiamente la città. Abbiamo fiducia che Lei ci aiuterà a tornare in quello che era il Fiore del Golan». Il Papa ha pregato, fra le rovine della Chiesa, rese agibili per l'occa�sione: «Per tutti i popoli del Medio Oriente. Aiutali ad abbat�tere i muri dell'ostilità e della divisione, a edificare insieme un mondo di giustizia e di solidarietà». Ha chiuso la pre�ghiera ripetendo tre volte in arabo la parola «pace»: «salaam salaam, salaam», che è anche uno dei primi nomi di Dio, per i musulmani. Giovanni Paolo nel Golan polemico per le bombe su Gaza Il Papa circondato da prelati cammina tra le macerie sul pavimento della chiesa di San Giovanni a Quneitra

Persone citate: Ahmad Kuftaro, George Muhassal, Gesù, Giovanni Paolo, Golan