Aragona, ucciso il presidente del partito popolare di Gian Antonio Orighi

Aragona, ucciso il presidente del partito popolare L'attentato a Manuel Gimenez fa parte di una campagna di terrore in vista delle elezioni basche Aragona, ucciso il presidente del partito popolare L'agguato di un commando dell'Età nel centro di Saragozza Gian Antonio Orighi MADRID A una settimana dalle regionali basche di domenica prossima, gli indipendentisti dell'Età sono tor�nati ieri pomeriggio all'offensiva contro il partito popolare del premier Aznar. Non nel «braccio della morte» di Euskadi, ove i possibili 800 bersagli (tra cui 500 politici popolari e socialisti) sono scortati da ben 3 mila agenti. Ma nella limitrofa e sguarnita Sara�gozza. E con la «tecnica» preferi�ta: colpi di pistola alla testa della vittima, colpita alle spalle. Sul selciato del capoluogo della Arago�na i terroristi hanno freddato Manuel Giménez Abad, presiden�te regionale popolare dallo scorso gennaio e senatore. Giménez è il sesto «bersaglio» assassinato nel 2001, la trentesima vittima dalla fine della tregua nel dicembre del '99. Erano le 18,45. Il presidente dei popolari dell'Aragona, 52 an�ni, sposato e padre di due figli, notissimo avvocato ed ex docente di diritto amministrativo, aveva appena lasciato la sede del suo partito e si stava dirigendo, con il figlio ventenne, allo stadio della «Romaleda» per vedere la partita Saragozza-Numancia. Come tutte le altre vittime uccise a rivoltella�te, non aveva scorta. E come decine di altri morti ammazzati, era solito frequentare periodica�mente gli stessi posti: nel suo caso andare alla partita del suo amato Saragozza, di cui non per�deva un incontro. Un errore fatale. Gli «etarras», probabilmente la «Colonna Mobi�le» che colpisce fuori da Euskadi, lo stavano aspettando nella cen�tralissima calle Princesa, a due passi dal parlamento regionale. Due terroristi, indumenti sporti�vi, capelli lunghi e berretto. Il killer si è avvicinato a Giménez e gli ha sparato due proiettili 9 millimetri «parabellum», la firma dell'Età. Poi l'assassino è riuscito a dileguarsi, secondo alcuni testi�moni grazie a un'auto che lo stava aspettando. Il presidente dei popolari è stramazzato al suolo. Dalla sua tempia destra usciva un mare di sangue. I medici del «Pronto Soc�corso», subito arrivati, hanno fat�to l'impossibile per salvarlo. Ma è stato tutto inutile. Giménez è morto quasi sul colpo, mentre la zona veniva circondata dalle for�ze dell'ordine. Mentre il figlio piangeva disperato, è arrivata la mogUe, che è stata ricoverata all' intemo di una ambulanza in pre�da aduno choc nervoso. L'impressione, a Saragozza, è stata enorme. Giménez era molto conosciuto e stimato e non appe�na le radio hanno dato la notizia, sono accorsi sul posto centinaia di persone. «Voghono terrorizzar�ci ma non ci riusciranno, domeni�ca prossima riempiremo le urne con i nostri voti contro la follia terrorista», dichiarava sconvolto il presidente dei popolari baschi Carlos Iturgaiz, sfuggito alla mor�te nel gennaio scorso mentre ren�deva omaggio a una vittima dell' Età (la «Colonna Guipuzcoa» ave�va piazzato una bomba di 4 chili di tritolo nel vaso di fiori a fianco della lapide dell'assassinato, ma il timer azionato da un telefonino non aveva funzionato). I partiti baschi hanno procla�mato per oggi una giornata di lutto e hanno sospeso tutti i comizi. Anche «Eh», il braccio politico dell'Età, per la prima volta nella sua storia, sospende per 24 ore la campagna elettorale basca. Ma, come sempre, senza condannare l'attentato. Intanto ieri i sondaggi pubblicati dai gior�nali indicavano che il «fronte costituzionalista», ossia i popola�ri (il secondo partito della regio�ne) e i socialisti sarebbero a un passo dal conseguire la maggio�ranza assoluta e dal buttare all'op�posizione gli indipendentisti non violenti del «pnv», che dal '98 governa con l'appoggio di «Eh».

Persone citate: Abad, Arago, Aznar, Carlos Iturgaiz, Manuel Gimenez, Numancia

Luoghi citati: Madrid