«Locomotiva sui giusti binari»

«Locomotiva sui giusti binari» SOTTOSEGRETARIO VATICANO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO «Locomotiva sui giusti binari» Monsignor Machado: indietro non si torna ROMA INDIETRO non si toma». Monsignor Felix Machado, sottosegretario vaticano per il dialogo interreligioso, decodi�fica con uno slogan gli scenari abbozzati in queste ore dal viaggio papale. Perché considera segni ineqiiivocabili i gesti compiu�ti da Giovanni Paolo II in Grecia e Siria? «Rispetto a un certo scetticismo sull'efficacia dell'incontro con greco-ortodossi e musulmani, il Pontefice sta profeticamente an�nunciando il carattere irreversi�bile di una scelta epocale com�piuta dal Concilio Vaticano II: quella del dialogo a tutto cam�po». Ciò significa che, in ambito cattolico, resistenze e osta�coli nel confronto interrehgioso stavano «correggen�do» la linea di apertura wojtyliana? «Diciamo che quanto accade ora rimette la locomotiva sui giusti binari. Il Papa sa bene che dalla collaborazione tra i credenti possono scaturire im�portanti vittorie contro mah comuni come il materialismo, l'edonismo e la perdita di cen�tralità dell'individuo nell'econo�mia globalizzata di mercato». Quindi, ima «Internaziona�le» della fede contrapposta a quella della secolarizza�zione... «I riscontri più significativi li abbiamo avuti nel 1994 alla Conferenza mondiale delle Na�zioni Unite sulla popolazione. Quando si trovarono davanti un documento ufficiale che defi�niva l'assenza di pianificazione delle nascite il grande ostacolo allo sviluppo degli Stati poveri, i capi delle altre rehgioni chiese�ro a Giovanni Paolo II di assu�mere la leadership morale nella battaglia a favore della vita contro il pragmatismo senza etica». Quanto incide il «mea cul�pa» di Atene sull'ecumeni�smo? «Ogni volta che si supera la logica delle opposte diffidenze emergono le cose che ci unisco�no e si ridimensionano quelle ancora da appianare. Il Pontefi�ce sta dimostrando la stessa volontà di riconciliazione che nel 1986 lo spinse nella sinago�ga di Roma e ad Assisi insieme alle massime autorità di tutte le religioni. Quando si tratta, poi, del dialogo tra cristiani, il Papa agisce con slancio fraterno e animo addolorato per quella condizione di separazione che considera un peccato comune». In Marocco Giovanni Paolo II parlò davanti a ottanta�mila musulmani, in Egitto visitò la principale istitu�zione culturale sunnita. In Siria qual è il gesto più carico di significati ? «Entrare in una moschea, prega�re sul luogo dove secondo la tradizione è sepolto Giovanni Battista, venerato come profeta dagli islamici, equivale a innal�zare il livello spirituale del�l'evento. In questo modo il Pon�tefice rende visibile il proprio rispetto per i valori che l'Islam contrappone al materialismo e all'immoralità di quanti sotto�mettono l'uomo al profitto. Par�tendo dal no agli esiti del liberi�smo selvaggio e ai tentativi di piegare le coscienze al cinico efficientismo della pianificazio�ne, abbiamo sentieri comuni da percorrere. La crescita della popolazione non può essere og�getto solo di freddi calcoli. Non è incentivando l'aborto o annul�lando la libertà personale che si esce dalla povertà». Insomma è l'etica il nuovo terreno di dialogo fra le religioni? «In parte è così, anche se questo viaggio, per molti aspetti il più difficile del pontificato, ribadi�sce un concetto fondamentale. Il Papa non è un leader pohtico, ogni sua apertura, ogni suo monito scaturiscono da una pro�fonda spiritualità. Non a caso nei monasteri l'anelito all'unità e all'incontro interreligioso è fortissimo. Come un monaco, Giovanni Paolo II fonda la sua missione sulla preghiera e sul�l'attenzione all'altrui interiori�tà. C'è un aspetto, inoltre, che nessuno ha evidenziato». Quale? «Il Pontefice ha voluto accanto a sé nelle storiche visite di questi giorni il cardinale Fran�cis Arinze, presidente del dica�stero per il dialogo tra le religio�ni. E' un segnale importante della sua determinazione a com�pletare il rinnovamento avvia�to dal Vaticano IL Rispetto a chi enfatizza gli elementi di distin�zione e alimenta pregiudizi ne�gativi, i costruttori di ponti hanno un vantaggio. Non vengo�no colti di sorpresa quando, con spirito profetico, un Papa corag�gioso come Wojtyla accelera il passo verso uno dei suoi maggio�ri obiettivi, ossia l'edificazione della pace religiosa». Giovanni Paolo II durante la messa celebrata nello stadio della capitale siriana. Durante tutta la visita il Pontefice è apparso particolarmente stanco e provato

Persone citate: Arinze, Felix Machado, Giovanni Battista, Giovanni Paolo Ii, Machado, Wojtyla

Luoghi citati: Assisi, Atene, Egitto, Grecia, Marocco, Roma, Siria