« La Rai continua a snobbare i radicali»

« La Rai continua a snobbare i radicali»« La Rai continua a snobbare i radicali» Bonino: Zaccaria mente. Pronta a riprendere il digiuno da luned�Brunella Giovare MILANO «Zaccaria sostiene che la tv di Stato si occupa dei temi radica�li, ma dice il falso». Emma Bonino riparte all'attaccò della Rai: la libertà di ricerca scienti�fica, l'eutanasia, la pillola abor�tiva RU 486, cioè quelli che i radicali definiscono i nuovi di�ritti civili, non trovano spazio o ne trovano pochissimo nel dibattito poUtico ospitato sul puiccolo schermo. Se la Tv di Stato non cambierà atteggia�mento, Bonino è pronta a ripren�dere il digiuno da lunedì. Nel frattempo, trascorre le ultime ore di degenza al San Paolo di Milano studiando la campagna elettorale che riprenderà in ma�no da domani (corre per il Senato contro Dell'Utri e Amoruso), e ricomincia l'attività po�htica. E, tanto per cominciare, defi�nisce provinciale la pohtica ita�liana, che «si occupa poco della pohtica intemazionale, mentre io cerco di continuare a seguirla anche se non sono più commis�sario europeo». La prova, dice, è il grande risalto che l'iniziativa dei radicali sciopero della fame, riduzione dei farmaci per i malati ha avuto sulla stampa estera. Financial Times, Daily Telegraph, Washington Post, New York Times, infine ieri El Pais. «(All'estero i temi che noi proponiamo sono molto più di�battuti dice -. Basti pensare che un mese fa la copertina dell'Economist, e un intero ser�vizio all'interno, erano,dedicati alla clonazione terapeutica, agli embrioni, alla ricerca scientifi�ca fino all'eutanasia. In Italia non si riesce a parlare di queste cose allo stesso modo che al�l'estero, e credo anche che l'av�ventura di Luca Coscioni sia stata conosciuta prima all'este�ro che in Itaha». Soprattutto in televisione. Al�meno secondo quanto rilevato dal Centro di ascolto radicale. Bonino: «E pensare che il presi�dente Amato ha auspicato che le televisioni rivoluzionassero i loro palinsesti... Zaccaria ha sostenuto in una lettera di aver già dato spazio ai temi che ci stanno a cuore, ma questo non risponde a verità. E' chiaro che siamo aumentati nei telegiorna�li, ma solo grazie al Satyagraha. Per il resto...». Per il resto risulta ai radicali che «il sistema dell'informazione italiana è riuscito ad espeUere questi temi dal dibattito pohtico, privando cos�i cittadi�ni della conoscenza di questioni centrali per la propria vita, per la salute, il benessere e la liber�tà di milioni di italiani. Si vuole cos�costringere un intero paese a votare alla cieca, nell'assenza di un vero contraddittorio de�mocratico». I dati. Con la premessa che riguardano solo la Rai, «dato che le reti Mediaset hanno prati�camente espulso qualsiasi spa�zio di confronto pohtico al di fuori dei telegiornali». Nel perio�do r ottobre 2000-12 aprile 2001, «11 fatto» di Biagi, «Il raggio verde» di Santoro e «Por�ta a Porta» di Vespa hanno realizzato complessivamente 215 puntate, con cinque dedica�te a temi radicali. Nello specifico, una puntata alla libertà della ricerca scienti�fica sulle cellule staminali (San�toro, 12 aprile), due sull'eutana�sia (Santoro il 12 aprile, Vespa il 7 dicembre), due alla legalizza�zione delle droghe (Vespa il 29 novembre, Biagi il giorno se�dente). Di queste, solo due lanno visto l'intervento di radi�cali. Sulla polemica ieri è interve�nuto anche Silvio Berlusconi, a «Radio anch'io». «E cosa do�vremmo dire noi, che proponia�mo un progetto di riforme per portare l'Italia nel futuro, un progetto che il nostro Paese non ha mai avuto? Anche ora abbia�mo risposto a questa e quella domanda, ma non del futuro, e gli ascoltatori dopo questa tra�smissione non ne sapranno cer�to di più». Secondo Berlusconi quelli radicali sono «temi che attengono alla coscienza di cia�scuno, e sui quali si formeranno maggioranze trasversali in Par�lamento, e saranno quelle mag�gioranze a portare al voto sui singoli temi». Critico anche Giu�lio Andreotti: «Siamo tutti com�mossi nel leggere nei giornali che Emma Bonino ha fatto lo sciopero della fame e della sete. Però se riflette un momento è il suo partito che ha cercato addi�rittura con un referendum di togliere anche quella piccola parte di proporzionale che c'è, per avere un sistema tutto mag�gioritario». E il leader del Ccd, Casini: «Sono temi di cui i partiti si devono occupare, ma non credo siano argomenti che possano costituire divisioni del�la campagna elettorale». «L'informazione ha bandito dal confronto i temi in cui crediamo»

Luoghi citati: El Pais, Italia, Milano, San Paolo