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Stranezze della stirpe divina LA VITA SFARZOSA DEI LEADER DI UN PAESE ALLA FAME Stranezze della stirpe divina La famiglia che domina la Corea del Nord retroscena Francesco Sisc�OCCHIALONI, abitino color kaki, pantaloni a zampa d'ele�fante, la zip del giacchino tipo tuta da ginnastica che gli scende fino sulla pancetta abbondante, quindi capelli crespi, frutto probabile di ima permanente, che espongono calvizie ormai solo mal celate. Kiin Jong-il, erede di una monarchia assoluta ammantata di veli di socialismo rea�le, appare cosi nel suo stato, la repubblica democratica di Corea. In realtà, secondo molti testimo�ni quella dei Kim non è una norma�le dinastia ma una teocrazia. Infat�ti il «grande leader» Kim U-sung, padre di Jong-il e capostipite della schiatta, è tuttora presidente del Paese nonostante sia morto da quasi dieci anni. In onore al padre Jong-il è solo il «caro leadere, un gradino sotto lo spirito del genitore. Ma questa è solo una e forse nemmeno la maggiore delle tante bizzarre leggende che , circondano questo stato ancora dra�sticamente chiuso a tutto. La leggenda dell'erede Jong-il innanzitutto. Pare sia un grande buongustaio, appassionato di cucina italiana, è arrivato a usare i suoi servizi segreti per portare a Pyong�yang un pizzaiolo di Udine, che poi ha spifferato tutto sulla incredibile vicenda del suo amiolamento nel�l'ultimo numero della rivista Heartland. Oltre ai cibi ha anche la passione della donne. Si racconta di charter con avvenenti signorine re�clutate a caro prezzo in Nord Europa e poi portate nel regno proibito. Potrebbero anche essere peccati veniaU in fondo, se non fosse per la disastrosa carestia, frutto di stolte politiche economiche, che sta deci�mando la popolazione. Centinaia di migliaia sono fuggiti a rischio della vita attraverso il confine cinese. La gente vende tutto, fa di tutto pur di fuggire o mandare fuori i familiari. Persino la capitale Pyongyang di notte è sprofondata nel buio, rarissi�me le automobili. Non c'è energia elettrica, i boschi sono depredati dalla gente che va a caccia di legna per combattere il freddo. Su tutto però si staglia quella che alcuni nord coreani temerari chiamano la città proibita, la residenza dei Kim. Qui Kim padre, prima, e Kim figlio dopo, hanno collezionato pelli�cole del cinema capitalista e ricreano per gli alti dignitari stranieri spettacolini e balletti fedelmente copiati dai musical hollywoodiani. Ambizio�ni spropositate e manie di grandezza si sono affacciate a varie riprese durante il regno di Kim padre. Nella metà degli anni '80 convo�cò segretamente ingegneri di Paesi europei neutrali perché lo aiutasse�ro a erigere la Torre di Pyongyang, un faraonico edificio che avrebbe dovuto sovrastare l'Empire State Building. Molti, dicono oggi, andaro�no solo per dare un'occhiata. Certo gli esperti rimasero di stucco nell'ascoltare dal portavoce presiden�ziale che per gli oltre cento piani il leader voleva che ciascun ascensore si fermasse a ogni piano. Con un gesto della mano il portavoce stral�ciò suggerimenti secondo cui sareb�be stato meglio avere ascensori che si fermassero a blocchi di piani: non si potevano discutere le grandi idee del grande leader. E cos�dalla sua tomba Kim Ilsung continua a regnare. Folle di visitatori piangono e si inchinano davanti al suo mausoleo ogni gior�no, e persino ai dignitari stranieri viene imposto il pellegrinaggio, co�me l'omaggio a colui che ancora regge il Paese. Pochissimo si sa del figlio, Kim Jong-il, che leggende volevano pazzo, e invece l'ex segre�tario di stato americano Madeleine Albright,' ha trovato simpatico e dotato anche di un indirizzo e-mail, quando tanti suoi sudditi non han�no neppure una lampadina. Certa�mente Kim figlio odia gli aerei, e pare che nei suoi rari viaggi in treno si porti il suo letto. Grande viaggiato�re invece il terzo Kim, il nipote Jong-nam, erede designato e play�boy intemazionale. Ma proprio que�sta sua mania dei viaggi lo ha invece perso con un poliziotto di Tokyo.