Bonino accetta l'acqua ma non si arrende

Bonino accetta l'acqua ma non si arrende Bonino accetta l'acqua ma non si arrende «IPoli discutano di eutanasia, libertà di ricerca e aborto» Brunella Giovara MILANO Ha ripreso a bere, «sospendo il mio sciopero per eliminare qualsiasi ali�bi, pronta a riprenderlo nei prossimi giorni». Emma Bonino ha infine obbe�dito ai medici, 110 ore dopo l'inizio del suo «Satyagraha», quando già il direttore sanitario dell'ospedale San Paolo di Milano stava tirando fuori da un cassetto il provvedimento che gh avrebbe dato via libera: tratta�mento medico obbligatorio, firmato qualche ora prima dal sindaco di Milano, Gabriele Albertini. Non ce n'è stato bisogno, e del resto lei era stata molto chiara fin dall'inizio: «Non cerco il suicidio». Ieri era scontenta: da quando ha cominciato questa lotta, fino al mo�mento della sospensione (la notte scorsa, con due bicchieri d'acqua bevuti molto lentamente), si è parla�to più della sua salute che dei motivi che l'hanno convinta a fare lo sciope�ro della sete e della fame. Perciò ieri mattina ha dettato un comunicato in cui chiarisce: «Ho deciso che bisogna rendere ancora più incisiva la nostra lotta, e che è necessario innanzitutto rimuovere il colossale equivoco in virtù del quale si parla e si discute più delle mie condizioni fisiche che non della salu�te della democrazia e delle libertà, cioè dei temi che noi radicali abbia�mo posto all'ordine del giorno». La libertà di ricerca scientifica, l'eutanasia, l'aborto farmacologico, la clonazione a scopi terapeutici. Temi che secondo la Bonino vengo�no trattati poco o niente, e soprattut�to vengono accuratamente evitati da chi dovrebbe invece farsene carico (i partiti, i candidati premier Berlusco�ni e Rutelli). Ora Bonino ritiene che il suo personale impegno non abbia intac�cato granché lo stato delle cose. Cos�come quello di Luca Coscioni (che si è autosospeso le cure mediche, e prosegue nello sciopero) e di altre 500 persone che hanno aderito al «Satyagraha» (e proseguono). E persi�no di chi sta al vertice dello Stato. «Con grande rispetto per il presiden�te Ciampi e per il presidente Amato, ma anche con la franchezza che tutti ci dobbiamo, devo constatare che alle loro parole hanno fatto seguito finora, per quanto riguarda i mezzi televisivi pubblici e privati, solo fatti deludenti, quando non di segno opposto a quel che era ragionevole aspettarsi». La televisione non ha cioè «rivolu�zionato i propri palinsesti» (parole di Amato), e continua a «convocare gh italiani in trasmissioni senza con�traddittorio come quella di Celentano» (parole della Bonino). Ieri sera, seconda puntata di «125 milioni di caz...te», vista dalla Bonino (che non ha la tv in camera, al San Paolo) in una saletta della Cardiologia assie�me ad altri pazienti. Nel pomeriggio si è sottoposta al trattamento di reidratazione, che dovrebbe concludersi stasera, o al più tardi sabato. Dopo, temerà ad occuparsi della campagna elettora�le, a Milano, dove corre per il Senato contro Marcello Dell'Utri per il Polo e Onofrio Battista Amoruso per il centrosinistra. Potrebbe anche ri�prendere lo sciopero, ha detto chiara�mente. A Roma tra i radicali circola la voce che lei potrebbe passare il testimone a Marco Pannella (ma qualcuno si interroga sull'opportuni�tà di questa staffetta). In mattinata Emma Bonino aveva ricevuto telefonate di sohdarietà (compresa quella di Boutros Ghali, già segretario generale delle Nazioni Unite), e visite: il ministro Livia Turco, compagna di lotte (su fronti opposti, come alle ultime regionah). Ma amica (e piemontese di Morozzo, Cuneo, mentre la Bonino è di Bra, Cuneo). «Le ho detto di smetterla, perché tengo molto alla sua pellac�cia. E poi perché la vita di ciascuno di noi non appartiene solo a noi». La Turco dice anche che «non c'è alcuna strumentalità nella scelta di Emma. E' una forma di lotta molto dura, io non so se ne sarei capace. E non so se sarei d'accordo su questi temi, che sono enormi... io stessa non ho le idee cos�chiare. Però devono essere di�scussi da tutti, sono temi cruciah della persona». Seconda visita, quella del sindaco di Milano. Gabriele Albertini (firma�tario del trattamento obbligatorio in qualità di pubblico ufficiale), sbarca al San Paolo «per bere un bicchiere d'acqua con lei», e riconosce che (dia dimostrato con la sua sofferenza che bisogna essere in grado di essere convinti, per poter convincere». La notizia del cessato sciopero rimbalza a Roma: «Credo che abbia�no raggiunto il loro obbiettivo, del tutto condivisibile, di affrontare te�mi più vicini ai cittadini nella campa�gna elettorale», dichiara il capogrup�po dei Ds al Senato, Gavino Angius. Aggiunge che «la presenza e il ruolo dei radicali sono indispensabili per la vita democratica del Paese». Il coordinatore dei radicali. Mar�co Cappato, ha invece scritto una lettera ai vertici dell'Ulivo e della Casa delle libertà: «Ci permettiamo di avanzare la proposta o la speranza di almeno due grandi confronti fra Ulivo e Lista Bonino, Casa delle Libertà e Lista Bonino. Ci sarebbe dunque finalmente la "notizia", per non dire anche la riparazione, di un fin qui mancato confronto di tesi e posizioni probabilmente necessario al conoscere prima di sceghere e deliberare degh elettori italiani». All'ospedale era già arrivato l'ordine dei sindaco Albertini di trattamento medico obbligatorio dopo un attacco di cuore La visita di Livia Tlirco e tanti messaggi di solidarietà Emma Bonino: ieri dopo i consigli dei medici ha sospeso lo sciopero della fame e della sete