«Stipendi moderati per tenere a bada i prezzi »

«Stipendi moderati per tenere a bada i prezzi » «Stipendi moderati per tenere a bada i prezzi » Appello della Bce. La Commissione: crescita al 4per cento nel 2008 corrispondente da BRUXELLES Attenti a non riaccendere la miccia deU'inflazione. E, soprattutto, a non farlo sciupando uno dei risulta�ti migliori ottenuti dai Paesi della Uè: la «moderazione salariale». Nel giorno in cui la polemica sui contratti in Italia sale ancora di tono, la Banca centrale europea avverte che proprio i rinnovi con�trattuali sono tra gh «elementi di rischio» che potrebbero aggravare quelle tendenze inflazionistiche che la Bce continua a giudicare «più pericolose» del rahentamento previsto per le economie dei Quin�dici. L'allarme lo ha lanciato ieri a Bruxelles il vice presidente della Banca centrale, Christian Noyer, che ha parlato di fronte alla Com�missione affari economici e mone�tari deU'Europarlamento. Noyer ha descritto una situazio�ne tutto sommato positiva: «Eurolandia è meno vulnerabile e ci sono buone ragioni per un realistico ottimismo». Ma questo non deve far allentare l'attenzione. Al con�trario: l'obiettivo di un'inflazione media annua sotto il 2 per cento deve essere perseguito «senza ten�tennamenti» e potrà essere rag�giunto soltanto «se non ci saranno deviazioni» dall'attuale corso di moderazione della crescita salaria�le che era stato sottolineato positi�vamente appena la scorsa settima�na nelle rilevazioni di primavera e nei Grandi orientamenti di pohtica economica approvati dalla Com�missione Uè. Christian Noyer ha anche invitato i Quindici a procede�re sulla strada delle riforme di struttura. Prima di tutto quelle che servono a risanare i conti pubblici. Riforma delle pensioni e del sistema sanitario, quindi. Perché i miglioramenti riscontrati finora, neh'analisi della Bce, «sono dovuti più al calo della spesa per interessi che a misure strutturah specifi�che». Noyer ha anche rinnovato l'appello a considerare ogni even�tuale taglio della pressione fiscale «all'interno della via segnata nei patti di stabilità». In altre parole, le riduzioni delle tasse devono essere accompagnate da riduzioni della spesa pubblica. E, a proposi�to del mercato del lavoro, ha invita�to a «radicali riforme» nel senso della flessibilità. Per alimentare l'altra tendenza positiva registrata nella Uè: la riduzione del tasso di disoccupazione. Anche questa, per la verità, venata da due dati negati�vi: l'eccessivo numero di senza lavoro tra i giovani e l'aumento dei disoccupati di lunga durata. Da questo quadro, Noyer trae la con�clusione che la Bce bene ha fatto a non tagliare i tassi d'interesse che sono «a un livello non alto, se visto in una prospettiva storica». Il presidente della Commissio�ne Uè, Romano Prodi, ha fissato, invece, un «obiettivo ambizioso» all'Europa. Quello di innalzare i tassi di produttività fino ad arriva�re ad una crescita del 4 per cento nel 2008, quando l'Unione celebre�rà i suoi cinquant'anni.. E' un obiettivo ambizioso, ma «a portata di mano», ha detto Prodi aprendo il Forum economico di Bruxehes con il commissario per gh affari econo�mici, Fedro Solbes al fianco. Le previsioni di crescita sono «realisti�che e appropriate», non solo «auspicabili, ma possibili», secondo il presidente della Uè. Lo scenario . generale è caratterizzato da fattori di ottimismo: l'euro che è «cataliz�zatore del cambiamento struttura�le», il mercato unico che produce i suoi frutti e i processi di riforma economica e sociale che sono in corso, malgrado le incertezze anco�ra da superare. Un rischio lo indica anche Pro�di. E' l'aumento deUe disparità tra i redditi dei cittadini europei. Che sarà ancora più evidente quando scatterà l'allai^amento ai Paesi candidati che sono con l'eccezio�ne di Turchia, Cipro e Malta tutti ex Paesi comunisti dell'Est euro�peo. Ma le disparità che, secondo Prodi, «possono incrinare la sohdità economica dell'Europa» sono già nella Uè attuale. «Oggi sembra che le disparità non pongano pro�blemi e che il divario possa aumen�tare senza provocare rotture o tragedie», ha detto Prodi. Ma, al contrario, per il predente della Commissione, questa tendenza «non può durare all'infinito e il segnale di cambiamento deve esse�re dato prima che si creino fratture insanabili nella società europea». [e. sin.] Noyer chiede di non mollare sul risanamento dei conti pubblici e nella riforma delia previdenza

Persone citate: Christian Noyer, Noyer, Prodi, Romano Prodi, Solbes

Luoghi citati: Bruxelles, Cipro, Europa, Italia, Malta, Turchia