«Aspetto una tragua vera»

«Aspetto una tragua vera» IL RESPONSABILE PER LA SICUREZZA INTERNA DELLO STATO EBRAICO «Aspetto una tragua vera» Landau: finora ho sentito solo chiacchiere Fiamma Nirensteìn GERUSALEMME Ui ZI Landau, ministro deha Sicurezza intema, il pohtico più direttamente investito dal problema degli attentati terroristici, è uno degh uomini di punta del governo Sharon. Puntuto e severo, universalmente ritenuto un falco, è tuttavia stimato per la sua integrità personale e politica. Lo incontriamo in occasione di un suo dibattito con una delegazione di membri dell'Asso�ciazione Italia-Israele di Torino. Ministro, lei che è stato sem�pre contrario all'accordo di Oslo, come vede il fatto che tanta parte del destino d'Israele oggi sia di nuovo nelle mani di Peres? Come può convivere con la politica di un uomo cos�distante da lei? «Ci sono grandi differenze ideologi�che fra me e Peres. Ma un punto bashare ci unisce oggi: la lotta al terrorismo. Finché i terroristi suici�di, com'è accaduto domenica, vanno a farsi saltare per aria accanto a un autobus con 40 bambini dentro, non conta molto l'ideologia. I terroristi ci vedono nemici aha stessa stregua». Dunque lei è soddisfatto, in questo quadro, dalla pro�spettiva di un cessate-il-fuo-' co? «Del cessate-h-fuoco, certo. Quanto agh accordi relativi, voghe citare proprio Peres quando dice: il nume�ro degh accordi violati dai palestine�si è pari a quello degh accordi firma�ti. Adesso, anche se Arafat finnasse, sarebbe per lui una strada per guada�gnare punti contro Israele, esatta�mente come l'escalation violenta. Io crederò nel cessate-U-fuoco quando non si limiterà alle chiacchiere, ma quando gh attentati cesseranno». E poi, è favorevole a ripren�dere la trattativa? «La nostra strada è quella di ripren�dere una trattativa: certo, sarà mol�to diversa da quella di Oslo, visto che abbiamo imparato tante cose, come, per esempio, che le armi affidate da noi stessi ai palestinesi contro i terroristi si volgono contro di noi». E' scettico su una svolta positiva? ,, .,. ;,, , t. j «thii è in atto imo scontro che va molto al di là deha guerra israelo-palestinese, che non c'entra con la terra. E' il problema di una democra�zia di fronte à un mare di Stati totalitari, in cui non esistono i diritti umani ed è sempre più forte l'integra�lismo islamico. Ci considerano un corrotto simbolo dell'Occidente». Ma uno Stato rispettoso dei diritti umani come giustifi�ca la politica degli insedia�menti che sottopone i pale�stinesi a vessazioni nei movi�menti, in molte libertà basi�lari? «Gh insediamenti erano sul tavolo dehe trattative quando Arafat ha rifiutato gh accordi. Su di essi deve essere fatto un discorso pohtico ra�gionevole: non si risolverà con la violenza. Ripeto; deve cessare la violenza. E con questo intendo dire che Arafatdeve cominciare a rimeti tere in prigione i terroristi prni?idi di Hamas, che deve scioghere le loro infrastrutture, toghere loro le armi. E soprattutto smettere di educare nelle scuole all'odio e aha guerra anche la prossima generazione, conie oggi avviene».

Persone citate: Arafat, Fiamma Nirensteìn, Landau, Peres

Luoghi citati: Israele, Oslo, Torino