A Washington Silvio non dispiace

A Washington Silvio non dispiace A Washington Silvio non dispiace «Ma non può trasformare lo Stato in casa propria» Maurizio Moilnari corrispondenlBdaNEWYORK Negli Stati Uniti il conflitto d'interessi è un tema caldo e gh esperti consigliano all'Italia di affronta�re il caso-Berlusconi seguendo l'esempio che viene dai Paesi dell'Europa ex comunista e soprattutto dall'Ungheria. Tutti i componenti dell'Amministrazione desi�gnati da Bush sono al vaglio del Congresso: devono dimostrare di non avere interessi in conflitto con le cariche che assumeranno. U ministro del Tesoro, Paul O'NeiU ha venduto 100 mihoni di dollari di azioni della sua «Alcoa», il vicepresidente Dick Cheney si sta sbarazzato di 30 mihoni di doUari in azioni rispettando il calendario stabilito. Dietro la rigida apphcr.-ione delle regole che valgono anche per i quattro mihoni di dipendenti pubbUci, miUtari ine usi ci ■sono due comitati ad hoc del Congresso e l'iUfflcio per il Govemo e l'Etica» di Washington, dove Michael Korwin è uno dei veterani. «Un caso come quello di Berlusconi qui sarebbe impossibi�le dice ! da voi lo è perché non avete le leggi necessarie ma la soluzione esiste, la si è trovata per nell'Est ex comunista». Korwin cita a memo�ria: «Ungheria e da poco Romania hanno approva�to pacchetti anti-corruzione che contengono l'obbligo per chi riveste cariche pubbliche di mettere a disposizione ogni informazione sui propri interessi». A San Francisco vive Michael Salerno, docente di diritto all'Università di Califoìnia e ferrato éonsulente del Parlamento dello Stato. Anche Un fe''riferimento all'Est: «Ogni Stato elegge chi vuole ina vi sono dei principi di etica universale dice e in assenza di leggi il minimo che si può fare;è.chiedere a chi viene eletto di rendere noti i suoi interessi al momento della nomina,, poi a scadenze annuali e quindi alla line del mandato in maniera da consentire al pubblico di monitorare la gestione del potere». In vista delle elezioni m Italia il tema-Berlu�sconi è oggetto di attenzione nei dipartimenti europei dei maggiori centri studi di Washington. «L'Italia guardi all'Ungheria suggerisce Charhe Kupchan del Council of Foreign Relations che ha affrontato con coraggio il legame fra pohtica ed economia, la Russia sta seguendo la stessa strada». Ivo Daalder della Brookings Institution va giù duro: «Un caso-Berlusconi è possibile solo in Italia, l'assenza di leggi non giustifica la violazione del buon senso, chi ha vasti interessi personali non può trasformare uno Stato in casa propria». Simon Sarfaty del Centro di Studi Strategici Intemazionali è più cauto «il problema del conflitto di interessi si porrà dopo la sua eventuale elezione, giudicheremo sulla base delle decisioni di Berlusconi». , I dubbi sul conflitto di interessi accompagna�no la convinzione che il govemttdel centrodestra potrebbe trovare il favore dell'Amministrazione Bush. «Uno dei problemi della Casa Bianca nei rapporti con l'Europa è l'assenza di partner poUtici» fa notare Daalder mentre «con un aUeanza fra Bush, Berlusconi ed Aznar suggerisce Sarfaty la "terza via" potrebbe rinascere cam�biando direzione». «L'Italia non è una repubbhca presidenziale, il duello è fra centrodestra e centrosinistra taglia corto Michael Ledeen dell'American Enterprise Jnstitute e questa Amministrazione sta con il centrodestra». «Atten�zione avverte Sarfaty alla fine l'America giudica i governi con il metro della stabilità che garantiscono e delle scelte che compiono. Quelle che .interesnano a Bush riguardano lo scudo e l'eurodifesa». Il vicepresidente americano Dick Cheney si è sbarazzato di 30 milioni di dollari di azioni In alto, Silvio Berlusconi