I giudici spagnoli: novità nell'inchiesta

I giudici spagnoli: novità nell'inchiesta LE RIVELAZIONI DEL «MUNDO» CONFERMATE DAUMAGISTRATl MADRILENI I giudici spagnoli: novità nell'inchiesta Eindagine parte dalla causa di un dipendente di Telecinco retroscena Guido Ruotclo ROMA SI chiama Fedro Paniagua e oggi è un docente universita�rio. Fino al 1995 aveva lavora�to alla raccolta pubblicitaria di Telecinco, prima di essere hcenziato. Paniagua, nel 1995 decise di fare una causa di lavoro e di depositare al magistrato del lavo�ro carte, prove di intrallazzi, di imbrogli che si consumavano a Telecinco. Sei anni dopo quella causa, il quotidiano «El Mundo» ha ritrovato Paniagua, recuperan�do le carte depositate al giudice del lavoro nel 1995. Secondo i giudici spagnoli che indagano su Telecinco, si aggravano le posizio�ni di Silvio Berlusconi, di Marcel�lo Dell'Utri e degh altri uomini Fininvest coinvolti nella inchie�sta. A questo punto, il professor Paniagua potrebbe recarsi, nei prossimi giorni, dal giudice Baltazar Garzon a confermare le sue accuse, a depositare le sue carte. Si riapre così, e clamorosamen�te, l'inchiesta madrilena su Tele�cinco, la televisione commerciale spagnola, avviata nel 1997 dal fiscal anticorrupcion, il nostro pubblico ministero, Carjos Castresària, è dal giudice istruttore Baltazar Garzon. Se il Biscione rephea a «El Mundo» parlando di «calunnie e di cose già note», il vicedirettore del quotidiano madrileno, Victor de la Sema, sostiene che le rivela�zioni pubblicate sul suo quotidia�no «rappresentano prove docu�mentali medite», che confermano le accuse di Garzon. Questo non è vero, perché i magistrati spagnoli contestavano a Berlusconi e a deU'Utri falsi in bilaùcio, reati fiscali oltre alla violazione della legge sulla emittenza televisiva privata consumati fino al 1993. Le carte, le accuse, i reati a cui fa riferimento «El Mundo», invece, si consumano nel '94, nel '95. Ma non è solo un problema di tempi. L'inchiesta suUa televisio�ne privata commerciale «Telecin�co» era giunta ormai agli sgoccioh, aspettando le risposte delParlaihento Europeo e del Consiglio d'Europa sulle richieste di autoriz�zazione a procedere nei confronti di Silvio Berlusconi e Marcello deU'Utri, per chiamare a giudizio gli imputati. Le accuse rivolte a Berlusconi e a DeU'Utri che in questa inchiesta sono indagati insieme a un pool di dirigenti e di consulenti Fininvest: da Alfredo Messina a Giorgio Vanoni, da Stefano Previti, U figlio di Cesare, a Giovarmi Acampdra -riguarda�no una serie di reati fiscalisi. Secondo l'accusa, agli inizi del 1990 e fino al 1993 la versione spagnola della Fininvest aveva avuto ben oltre il 250Zo della quota di «Telecinco», tetto massimo pre�visto dalla legge, controllando nei fatti oltre l'800Zo del pacchetto azionario. Ovviamente, per garan�tire le operazioni occulte erano state violate leggi fiscali, falsifica�ti bilanci, stornati capitah, utili�zati conti correnti bancari in pae�si off-shore. Secondo l'accusa, Sil�vio Berlusconi, che dal '90 al '94 era stato vicepresidente di «Tele�cinco», e Marcello DeU'Utri, re�sponsabile di «Publiespania», sa�pevano benissino quello che stava succedendo. Nella iniziale fase di rodaggio, «Telecinco» (nata nel 1990) aveva aviito problemi di assetti societa�ri: alcuni soci avevano deciso di uscire dalla proprietà. Berlusconi, per salvare la nascente impresa televisiva, aveva anticipato i capi�tali necessari a riscattare quote per soci in crisi di liquidità. Come contropartita, la Fininvest e Pu�bliespania, si erano garantite l'esclusiva deUa raccolta pubblici�taria e attraverso la raccolta di pubblicità avevano veicolato le operazioni di acquisti e vendite di pacchetti azionari. Ora, «El Mundo» lancia nuove accuse: «Berlusconi scrive U quotidiano madrileno stornò nul�le milioni di pesetas da Telecinco a imprese di sua proprietà». Pas�saggi e operazioni che dal giudice Garzon e dal fiscal Castresana devono ancora essereacquisiti agli atti deUa loro inchiesta. Silvio Berlusconi, che a Madrid' è stato interrogato dal giudice Garzon, ha sempre negato ogni responsabUità, addirittura l'esistenza di una rete di società estere a lui coUegate. «El Mundo», con l'esibizione di' mia serie di fax, di fatture, di documenti afferma: «Le società Rinoba e Reteeuropa, con sede in Olanda, e Amer e Magyar, domici�liate in Ungheria, fanno parte di una rete finanziaria intemaziona�le, fiscalmente opaca, con sede nei paesi considerati paradisi fiscali. Queste imprese fanno parte del gruppo Berlusconi, hanno vendu�to a Telecinco dei diritti sportivi e cinematografici per 21 miliar�di...». Sospettano i magistrati di Madrid che tutto questo «potreb�be essere stato fatto per costituire fondi extracontabili». I documenti del giornale spagnolo riguardano fatti posteriori all'inchiesta Garzon I sospetti di Madrid: in questo modo forse si volevano istituire fondi «extracontabili»

Luoghi citati: Madrid, Olanda, Roma, Ungheria