L'Arma nella nostra storia di Giovanni Tesio

L'Arma nella nostra storia MONOGRAFIE L'Arma nella nostra storia Un'ottima ricostruzione, anche iconografica, della presenza dei carabinieri in Piemonte ALLA nascita erano 800, a piedi e a cavallo, due anni dopo 2000, oggi 116 mila. Al di là dello stupidario di genere e delle barzellet�te a buon mercato, i carabinieri godono di buona salute fisica e mentale e certo di buona bibliogra�fia critica e storiografica, come testimonia il bel volume di Oreste Bovio «Carabinieri in Piemonte (1814-2000)» (Allemandi, pp. 338, L. 90 mila) con un ottimo saggio introduttivo di Roberto Antonetto. Volume scritto cui può essere rimprovera�to qualche refuso di troppo ma anche figurato, e l'iconografia di Emanuele Faccenda è una storia nella storia. Leggere le figure e passare da un olio di Francesco Gonin a una tavola di Achille Beltrame per «La Domenica del Coiriere» non è il minore dei piaceri che si provano leggendo queste pagine. La data di nascita è il 13 luglio 1814, la prima caserma fu in piazza Carlina, la prima vittima caduta nell'esercizio del dovere si chiamava Giovanni Boccaccio, la prima operazio�ne di guerra fu combattere contro Napoleone fuggito dall'Elba. Strano destino. Il Coipo dei Carabinieri viene istituito come braccio armato del Buon Governo sabaudo, che alle soglie della Restaurazione deve vegliare sulla pubblica e privata sicurezza e «andare all'incontro di quei disordini, che potrebbero intorbidarla». Vien quasi da sorridere al pensiero della rivalità che ha alimentato e ancora alimenta i rapporti della Benemerita con la Polizia, perché è tipica rivalità di fratelli nati ad un parto gemellare. Fin da principio, i carabinieri non sono militari qualunque, ma vengono da un recluta�mento distinto: devono appartenere a famiglie perbene, devono saper leggere e scrivere, devono essere alti abbastanza (almeno un metro e sessantasette in tempi in cui per essere arruolati nell'esercito erano sufficienti tredici centimetri in meno), devono votarsi a una specie di monaca�to claustrale, devono farsi temere e amare insieme, un dilemma machiavelliano intorno a cui un'intera storia si dipana. 11 Corpo diventa Arma quando con l'Unità l'attività dei Carabinie�ri Reali viene estesa a tutte le province e di l�in avanti la nostra vita quotidiana e il nostro immaginario si nutrono di molti incroci (perchè non un capitolo sui carabinieri in letteratura e cinema?). Chi non ricorda Collodi e De Amicis o il trafelato Fabrizi alla caccia del più impunito Totò? Chi non ha mai sentito nominare, con l'eroismo di Salvo D'Acquisto, i marescialli come quello di Soldati nelle stazioni remote? Tra meriti riconosciuti e qualche stridore di esagera�ta virtù? Giovanni Tesio Un momento del celebre carosello del carabinieri a cavallo in una edizione torinese allo Stadio Comunale

Luoghi citati: Piemonte