Castiglion, là dove si son «mangiati» il vescovo...

Castiglion, là dove si son «mangiati» il vescovo... BORGO MEDIEVALE CONTESO, TRA I SECOLI XI E XIV, DA AREZZO, PERUGIA, STATO PONTIFICIO E FIRENZE CHE LO OCCUPO' NEL 1384 Castiglion, là dove si son «mangiati» il vescovo... WEEKEND Pino Cacucci A mezzanotte in punto del sabato di Pasqua il grande portone della Collegiata si spalanca di colpo, sul sa�grato esplodono centinaia di mor�taretti mentre sull'altare maggiore le trombe squiUano, e... nel tripu�dio di luci e suoni fragorosi, irrom�pe in chiesa un imponente Cristo risorto che sembra sorvolare le teste deUa foUa: tranne le prime file, che vedono i portatori correre a perdifiato sotto il peso della statua Ugnea, per tutti gU altri l'impressione è queUa di un volo senza scosse né sobbalzi. La "Volata" rappresenta il culmi�ne delle manifestazioni sacre du�rante la settimana santa a Castighon Fiorentino, tra le quah la più suggestiva è la processione del venerd�santo, quando le tre Con�fraternite cittadine sfilano al suo�no della banda che intona strug�genti marce funebri d'autore. La Confraternita più antica, co�stituitasi nel 1572, è quella un tempo detta "deha Buona Morte", oggi della Misericordia, con sede nella chiesa romanica di S. France�sco dove, oltre al ben conservato chiostro, si possono ammirare ope�re d'arte sacra tra cui un Crocifisso del Giambologna e una Vergine con i santi del Vasari. I membri deUa Confraternita indossano una "cappa" lunga fino ai piedi e un cappuccio a punta ("buffa"), il tutto rigorosamente nero, ma l'aspetto lugubre ha una motivazione alquanto nobile: nel passato, i confratelh che assisteva�no i malati, i carcerati e gh indigen�ti, dovevano rimanere anonimi per non far sentire in obbligo nessuno ed evitare qualsiasi for�ma di riconoscenza. Oggi sono egualmente attivi nel volontariato e garantiscono il ser�vizio di pronto soccorso con le ambulanze frutto di donazioni. Le altre Confraternite sono queUe di S. Antonio, stesso completo ma in bianco candido, e del Gesù, con cappa e buffa blu. Borgo fortificato medievale sul�l'alto m un coUe, tra i secoU XI e XIV fu conteso sanguinosamente da Arezzo, Perugia, Stato Pontifi�cio e Firenze, e se oggi si chiama cos�è perché i fiorentini furono gh ultimi a impossessarsene definiti�vamente nel 1384, dopo aver su�bito gh aggettivi Aretino e Perugi�no. Ma gh abitanti sembrano con�servare un'atavica indifferenza verso le dominazioni, perché tutti qui lo chiamano semphcemente Gastiglioni, ovvero "il paese dove hanno mangiato U vescovo"... La burlesca denominazione risale aU' anno 1325, quando la vicina rivale Cortona ottenne la sede vescovile; i castighonesi, che da sempre nu�trono verso i cortonesi una simpa�tia pari, a quella per U fumo negh occhi, inviarono messi a Roma reclamando un proprio vescovo. U papa fu pragmatico: avete abbastanza denari da mantenerlo? Tra gh abitanti si raccolsero fondi, ma non fiirono sufficienti a garan�tire gh agi pretesi dal Vaticano; pazienza, dissero i castighonesi, e usarono il ricavato per una, panta�gruelica mangiata pubblica... Da quegli anni molta acqua è scorsa nella Val di Chiana, e Gastighoni è diventata una ricca città grazie alle piccole e medie indu�strie e aU'artigianato orafo, di cui Arezzo è capitale mondiale. Ma florida doveva già esserlo ai tempi dell'importante insediamen�to etrusco, trovandosi al centro di una rotta commerciale che si avva�leva del porto sul fiume Clanis: gh scavi archeologici nel piazzale del Cassero hanno riportato alla luce reperti di straordinaria fattura, esposti nel limitrofo museo dove esaurienti materiali video-infor�matici, curati dal prof. Antinucci del Cnr, ricostruiscono la vita quo�tidiana degh etruschi nella vaUata del Clanis. L'attigua Pinacoteca raccoglie a sua volta opere di valore inestima�bile, in particolare d'oreficeria, co�me il busto di S. Orsola (scuola franco-renana del 1300) e la Croce reliquiario in rame dorato e pietre preziose risalente al 1200. A pochi passi, suUa piazza del Municipio, si gode una splendida vista panora�mica dal rinascimentale Loggiato Vasariano, e scendendo lungo la stretta via S. Michele, prima di sbucare nella piazza delle tre chie�se, al viandante si consiglia una sosta dal panettiere Masino, forse il personaggio più "pittoresco" del paese: perennemente in maglietta (qualsiasi clima vi sia, è cos�che lo si vede girareper strada sotto il sole o sotto la neve), di età indefini�bile, avvolto dal fumo acre delle fascine che infila forsennatamen�te nella bocca rovente del suo fomo antico, Masino cuoce pagnot�te di toscano ormai introvabile (almeno come lo fa lui) e la famosa "Ciaccia", sorta di grossa focaccia infarcita di ingredienti a base di carne suina, ma intanto non parla del proprio lavoro bens�canta a memoria le arie delle opere liriche, ricordando i bei tempi in cui era corista. Difficile, senza "raccomandazio�ni", assaggiare i suoi due prodotti fissi: soltanto i chenti abituah, comunque prenotandosi per tem�po, riescono ad accedere alla limi�tata produzione. E "chenti abitua�li" non si diventa ma si è per discendenza castighonese, natural�mente... Feroce disputa col Papa e la vicina Cortona: i soldi raccolti per il «prete» finirono in una pantagruelica cena Vista di Castigllon Fiorentino

Persone citate: Antinucci, Aretino, Ciaccia, Gasti, Gesù, Masino, Perugi, Pino Cacucci, Vasari

Luoghi citati: Arezzo, Cortona, Firenze, Perugia, Roma