La Stampa - Consultazione Archivio

Midollo con fave & cioccolato e musetto di maiale e scampi Midollo con fave & cioccolato e musetto di maiale e scampi Ci vorrebbe un film per raccontare questo antro di delizie che restituisce ai meneghini un'altra grande cucina RISTORANTE Peck-Cracco CI vorrebbe un film, un altro grande regista a raccontare questo antro di delizie mila�nesi, questo ristorante che restituisce ai meneghini, annoiati dai soliti posti, un'altra grande cuci�na in un ambiente originalissimo, fiabesco. Ci vorrebbe una cinepresa diversa che, 70 anni dopo, raccon�tasse gli stessi muri che hanno visto le prodezze di Fehcita Colombo: certo, qui non troverete più appese, come videro i nostri padri ed i nostri nonni, le fiabesche carrellate di prosciutti; qui non troverete più, esposte sui banconi di marmi e di specchi, le montagne succulente dei grana mighori d'Italia, ma la vostra gola non avrà rimpianti. 1 lavori sono stati lunghissimi, radicali: l'an�tico palazzo di via Victor Hugo, al Cordusio, è stato scavato, svuotato; il sottosuolo abbassato di altri cin�que metri e voi resterete a bocca aperta: i sette fratelli Stoppani (me�glio, i quattro che, non senza sterili polemiche con la critica, operano nel settore), hanno creato un posto di grande meraviglia, immaginifi�co: vi sembrerà di essere al Four Seasons di Nuova York. Non rim�piangerete che non ci siano finestre ma solo la grande spaziaUtà di un altissimo soffitto creato dai giochi di luce di specchi e di aperture di geniali architetti. E dire che via Victor Hugo; la sera, resta un angolo del cuore di Milano se non sordido sicuramente buio e malinconico: vi farà da faro la luce che filtra sotto le cupolette deU'entrata, su cui si apre un ascen�sore che vi fa scendere di un piano (il salottino) o di due (le salette da pranzo). E qui capirete perché l'esor�dio di Peck-Cracco è stato salutato dalle frettolose critiche negative di qualche gastrogonzo/a e dagU ap�plausi, tra i tanti, di Papillon, il giornale di sopravvivenza enogastronomica che gli ha assegnato il massimo dei voti, il «faccino radio�so». Le pareti sono fasciate di listarelle di caldo legno di ciliegio, gli specchi allargano gli spazi, l'aerazio�ne toglie l'odore del tabacco, le abat-jour di fianco ai tavoli danno un tocco di calore e di eleganza ulteriori. E poi c'è la cucina dove spicca l'estro di un giovane chef, Carlo Gracco, che già dava il meglio di sé alle Clivie di Piobesi d'Alba. Come far capire il suggello tra il giovane cuoco e un locale che ha un secolo e passa di storia? Prima Gracco o prima Peck? I porcellanai della Wedgwood sono impazziti quando hanno dovuto incidere la scritta Peck-Cracco, d'accordo, ma aU'incontrario, come allo specchio, con la K come prima lettera seguita daUa e, poi dalla e, dalla P, daUa C, daUa r... Ma i giochini finiscono qui, perché la cucina di quello che è al secondo posto neUa classifica dei ristoranti di Milano ha, sì, sprazzi di fantasia (da tenere sotto control�lo) ma li condisce in modo mirabile in sinfonia di colori proporzioni profumi sapori, già a cominciare dal pre-antipasto: caramelline di pasta farcite di astice e verdure e fritte e dalla cocottina di crema di piselU, uovo di quaglia ed uova di salmone. Poi, non perdete l'indimenticabile musetto di maiale con scampi, i gamberi cotti con schiuma di latte ed asparagi, il piccolo risotto al salto, gh gnocchi con filoni e lingua di agnello e creste di gallo, l'astice con asparagi, l'inarrivabile midollo con fave e cioccolato (avete letto bene, cioccolato: provocatorio, non del tutto indispensabile, per fortu�na non percettibilissimo ma, co�munque, perfetto a sgrassare). Prez�zi altissimi, come la qualità di cuci�na, cantina, servizio: 230-250.000. Ultima prova: 18 aprile 2001 PECK-CRACCO Milano, via Victor Hugo 4 Tel. 02.876774, fax: 02.876774 Web Site: www.peck.it E-mail: cracco-peck@peck.it Chiuso sabato a mezzogiomo e la domenica. Ae, Cs, De, EuMc, Visa, Bancomat. Voto: 16/20