E Intini chiese i voti ai «rossi» di Gigi Padovani

E Intini chiese i voti ai «rossi» L'EX PORTAVOCE DI CRAXI SFIDATO DA GIANFRANCO GADOLLA (AN) EREDE DI UNA DELLE PIÙ NOTE FAMIGLIE DELLA CITTA' E Intini chiese i voti ai «rossi» Genova, nel collegio più blindato dell'Ulivo al Nord reportage Gigi Padovani Inviato A GENOVA I COLLEGI «CONTESI» a UANDO da via del Corso, por�tavoce di Craxi, martellava sui comunisti, mai avrebbe imma�ginato di finire così, a dover chiedere i voti ai rossi. Ugo «Palmiro» Mini con quel nomignolo aggiunto per la vena polemica anti-togliattiana il primo esame l'ha superato nell'aprile dell'anno scorso, quando Amato lo fece entrare nel governo da sottosegretario agli Esteri. Ora, nel collegio più sicuro per l'Ulivo dell'Italia del Nord, affronta il secondo esame, quello dei «comuni�sti» che ha insultato per anni. Siamo a Sestri Ponente, cuore operaio della vecchia Genova industriale, tra i resti di imprese che furono grandi: Fincantieri, Uva di Cornigliano, Marconi, Esaote, Elsay, Piaggio. Nel '96 il cen�trosinistra aveva il 63,7 per cento dei voti. L'altr'anno alle regionali è anda�ta un po' meno bene, ma il distacco del Polo rimane quasi incolmabile. Cos�Fabio Mussi e la segreteria Ds hanno regalato al loro vecchio nemico Ugo Palmiro questo collegio super�blindato, il numero 6 della Liguria per la Camera. Accanto gli hanno piazzato un compagno fidato, Aleandro bonghi: un ferroviere cinquantenne con la faccia da Jean Gabin, l'accento alla Gilberto Covi e un passato da comuni�sta che più puro non si può. Quando da Roma è arrivato l'orane di racco�gliere le firme per la candidatura di Intini, pare che abbia fatto fuoco e fiamme. Si è tranquillizzato dopo aver ottenuto un altro collegio supersicuro, quello del Senato PonenteValpolcevera, che comprende anche il territorio dove coire l'ex «Banche Panza del socialismo», il «fido scudie�ro», il «fedelissimo», «Ugo Risucchio», tanto per ricordare alcuni appellativi dei giornali pei. Perciò, eccoli insieme nei cercare voti, i compagni Ugo e Aleandro. La location è da film di Gianni Amelio: il Club fratellanza e progresso fra carbo�nai, a Sampierdarena. Nato nel 1904 il sodalizio ora raccoglie circa 400 portuali ed ex portuali: ci vengono a giocare a bocce, nei campi sotto la Lanterna, e ieri a sentire il compagno Intini. Contenti di doverlo votare? «Meglio con noi che contro di noi», taglia corto il presidente Sergio Cepollina. Intini nella sala del biliardo ricor�da i suoi esordi genovesi in incarichi già ricoperti da Sandro Pertini «fui direttore del "Lavoro" nel'??, nell'83 capolista in Liguria, e quando lui arrivò al Quirinale mi disse: "qui non ci vieni"» poi cita Jospin e Lester Turow, chiosa i successi di Amato, infine attacca le anomalie di Berlusco�ni. Un incedere dialettico e pragmati�co (dov'è il veleno che aveva quando fu definito «la penna biro di Betti�no»?), che conquista la platea. Alla fine gli si avvicina Renata, una delle cinquanta persone dai capelli grigi in saia: «Avevo tante riserve, mi hai convinto». Lui commenta: «A sinistra c'è stata la guerra civile, in quegli anni. Ma quando polemizzavo con Pajetta, lo facevamo da compagni. Ora vedo tanti ex Psi che stanno con la destra, una cosa inconcepibile». Gli chiede un altro socio dei carbonai: «E Martelli, l'hai mai più sentito?». «Eh, no...», risponde lui con una smorfia e quel tenue, famoso, rossore. Poi bon�ghi sventola il ritaglio di un settimana�le: «Questo giornale di Berlusconi scrive che in una sezione Ds qui lo hanno contestato. Sono tutte "musse", non è mai successo». Di certo, problemi all'inizio ce ne sono stati. Spiega Marta Vincenzi, presidente ds della Provincia: «Guido Rossa, il militante pei ucciso dalle Br, era di queste parti, e molti ricordano ancora la linea morbida di Craxi sul terrorismo». Argomenta il segretario della mitica sezione «Boido bonghi», Antonello Loci: ((Alcuni militanti lo percepivano ancora come un avversa�rio. Ora hanno superato lo choc. A chi mi dice: "Non lo volerò mai", replico con due argomenti. Dico che poteva mettere le dita nel vasetto di miele e non l'ha fatto. E poi aggiungo: vuoi forse votare per il fascista?». Già, e l'avversario del centrode�stra? Intini è fortunato: è un ricco imprenditore con la faccia da David Niven, consigliere regionale di An. E' Gianfranco Gadolla, 51 anni, fratello del Sergio rapito nel 1970 dai terrori�sti della «22 ottobre», erede di una delle più note famiglie genovesi. Parte svantaggiato di venti punti, però è diventato popolare con la battaglia contro l'acciaieria di Cornigliano. E poi, con furbizia, Gadolla distribuisce un volantino intitolalo «Parola di Inti�ni», con alcune delle sue ùivettive anticomuniste. Neanche le migliori, a dir la verità, ma agli operai di Sampier�darena potrebbero bastare. Ecco una breve antologia (da un volume di «MondoOperaio» di Intini del 2000): «Nei cromosomi comunisti mancava la ripugnanza morale per la violen�za», «la mamma sovietica aveva assi�stito lo spirito e il corpo dei comunisti italiani», e c'è anche una difesa per Berlusconi che «non aveva rubato le sue reti» e un attacco ai Verdi e alla loro «retorica ambientalista». Dice Gadolla: «Vediamo quanti ds e rifon�datori voteranno per lui. Io sono di Genova, lui dopo le elezioni non si farà più vedere». E sostiene che gli mancano 6-7 mila voti per recuperare lo svantaggio. Adesso dipende dal compagno Palmiro, e da quanto diven�terà Ugo il rosso, facendo dimenticare un passato che non ha mai rinnegato. COLLEGIO CAMERA LIGURIA N. 6 Comprende una parte della città di Genova, nei quartieri a Ponente di Sestri, Cornigliano e Sampierdarena ELETTORI (poi. '95): 87.754 Deputato uscente: Roberto Di Rosa (DS) ELEZIONI '96 «S CENTROSINISTRA 63,70A 1 Ci» LEGA NORD CENTROSINISTRA UGO INTIMI © sottosegretario SDÌ 59 anni SFIDANTI 2001 REGIONALI '00 (tutta la Liguria) Q CENTROSINISTRA AfrO'M» | Giancarlo Mori 0(^NtROpESTRÀ 5MW| 1 Sandro Biasotti CENTRODESTRA O) GIANFRANCO GADOLLA consigliere regionale AN 51 anni | Ugo Intini