Bonino: Ciampi deve scrivere alla Rai, non a noi

Bonino: Ciampi deve scrivere alla Rai, non a noi Palmella: il Capo dello Stato ci dice di piantarla, ma perché non fa nulla per fermare i comizi di Celentano e Gaber? Bonino: Ciampi deve scrivere alla Rai, non a noi Prosegue lo sciopero della sete dei radicali contro Voscuramento in tv ROMA Non è piaciuta né a Emma Bonino né a Marco Pannella, la risposta di Carlo Azelio Ciampi all'appello lanciato al Capo dello Stato dalla leader radicale, che da venerd�notte è entrata in un digiuno totale di cibi e bevande per protestare contro l'oscuramento del suo programma eletto�rale in difesa della libertà di ricerca sugli embrioni e per il diritto all'eutanasia. «Ciampi mi ha risposto chiedendomi di essere ragionevole, ma dovrebbe dirlo alla Rai che gioved�ha dato spazio ad Adriano Celenta�no che ha fatto la sua propaganda antitrapianti nel momento di massima audience», ha prote�stato Bonino, incolpando «l'opposizione della Chiesa e di ampia parte del settore politico» della scarsa visibilità del suo programma. Pannella con Ciampi pare quasi offeso, e usa toni incor più duri. Ciampi, dice nel suo comizio a piazza Navona, si è limitato a un «ora piantatela», la sua è stata «una lettera fatta dall'ufficio stampa», «visto che parla di tante cose, poteva anche rispondere diretta�mente». Caso mai aggiunge «quella lettera Ciampi doveva farla avere a Zaccaria, cioè al partito Rai che ha investito 5 miliardi per far s�che Giorgio Gaber parlasse in campagna eletto�rale invece che il 13 maggio». Gaber nel corso del Celentano show ha criticato «coloro che speculano ed esibiscono i malati» e Pannella ha visto nella frase un riferimento a Luca Coscioni, il candidato radicale che per protèsta ha invece diminuito l'assunzione dei farmaci necessari a contrastare la sclerosi laterale di cui è affetto. Dopo Ciampi, a cercare di far desistere Bonino e Coscioni dal digiuno ci ha provato anche Massimo D'Alema, che «ai cari amici radicali» ha mandato una lettera in cui ricorda fra l'altro la sua stima per le loro battaglie civili. Ma, osservando che i temi che sollevano oggi, «sono questioni che non è possibile ridurre a campo di scontro in una campagna elettorale tesa e difficile», li esorta comunque a «proseguire la loro battaglia con altri mezzi, meno rischiosi per la salute». A dispiacersi del digiuno radicale è Giulio Andreotti. «Pannella mi fa tenerezza dice in un comizio -. E' costretto a fare lo sciopero della fame per trovare uno spazio informativo. Ma non fosse stato colto dalla febbre del maggiorita�rio e non avesse osteggiato il proporzionale, oggi potrebbe prendersi un cappuccino e cometto, senza patemi d'animo per nessuno». 1 Emma Bonino con Marco Pannella in un'immagine d'archivio

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