«Contrario al silenzio-assenso, non alle donazioni»

«Contrario al silenzio-assenso, non alle donazioni» «Contrario al silenzio-assenso, non alle donazioni» Dopo la protesta dei malati il cantante «precisa» Marinella Venegonl MILANO Le statue della Madonna che in ogni angolo della villa di Galbiate assisto�no e proteggono la famiglia Celenta�no ieri hanno ascoltato fino a tarda notte discorsi molto seri. Al padrone di casa è scoppiata in mano la bomba di uno dei suoi leggendari monologhi, e per la prima volta a memoria d'uomo, nel pomeriggio del sabato, il Molleggiato ha deciso di precisare il suo pensiero: sostanzialmente confer�mando la sua posizione favorevole al trapianto d'organi ma contraria al silenzio-assenso. Lo aveva già antici�pato il giorno prima la sua dolce mogliettina Claudia, però lui ha prefe�rito ritornarci sopra: non era inai successo, neanche ai tempi di «la caccia e contro l'amore» (rigorosa�mente senza accento), nel «Fantasti�co» Anni Ottanta. I suoi fidi giurano che Adriano neanche ancora sapesse della ferocis�sima lettera del ministro Veronesi a Zaccaria, quando un collaboratore ha chiamato le agenzie di stampa per precisare come fanno spesso mini�stri e presidenti il suo pensiero. A muoverlo, erano state invece le innu�merevoli lamentele di gente malata e sofferente in attesa di trapianti, viep�più ferita dal suo primo monologo. A far da contro-Celentano per eccellenza, è toccato a un altro volto popolare della Tv, Alberto Castagna, anche lui in attesa di trapianto, di rene: e ieri sera la sua lunga dichiara�zione al Tg5 («Celentano parla senza cognizione di causa; perché tornare indietro con tutta la fatica che si è fatta per adeguarsi alle normative europee?») ha trasferito anche questo scontro dentro quell'altro, cruciale, fra due poh televisivi. Il Tgl delle 20, aveva invece taciuto la questione. Cos�dunque parlò Celentano: «So�no estremamente rammaricato per l'equivoco che si è creato dopo il mio monologo che era dedicato alla legge sulla donazione degli organi. Ribadi�sco la mia contrarietà a questa legge per la parte in cui si prevede il principio del silenzio-assenso; men�tre non posso che essere favorevole alla donazione degli organi in quanto si tratta di un gesto di straordinario amore per la vita ed io, come creden�te e come uomo che pone la vita al primo posto, non posso che ritenerla un'azione straordinaria. Comunque, nella prossima puntata del program�ma tornerò su questa vicenda per chiarire l'equivoco, ribadire la mia contrarietà alla legge e il mio favore alla donazione degli organi». E' la prima volta che il Cele torna su un argomento in Tv; e si farà per giunta assistere, gioved�prossimo, da un tecnico del problema per ora non noto, che è d'accordissimo sulle sue posizioni. In giorni tesi e nervosi (per tutt'al�tri motivi) come questi, sembrerebbe inevitabile ritornare sul problema del controllo dei testi dello show, che l'altro giorno il presidente Zaccaria aveva escluso. Però ieri lo stesso Zaccaria, che ancora non aveva rice�vutola lettera di Veronesi, ha spiega�to a chiare lettere che «125 milioni di cazzate» è un programma di intratte�nimento e non di informazione, non di quelli cioè che rispondono ad un direttore di testata; in quanto a Veronesi: «Gli risponderò nel detta�glio perché merita ogni considerazio�ne». Sulla stoccata finale del mini�stro, che fa notare come la rete di trapianti in Italia costi 18 miliardi «faticosamente racimolati» contro i 22 del talk-fìction-caz-show, pare improbabile che qualcuno si pronun�ci. Chiuso in casa a Galbiate con i suoi autori e collaboratori, Celentano sta mettendo a punto la seconda punta�ta, cui interverranno Gad Lemer e Dario Fo. L'argomento prossimo ven�turo della pena di mortt sposterà magari le polemiche su un nuovo e in questi giorni attuahssimo obiettivo; comunque pare che l'eroe nazionalpo�polare, il primo cliente del «Caffè degli ignoranti», sia ben consapevole del fatto che lui, uomo di spettacolo alle prese con un programma che s'intitola «125 milioni di cazzate», è riuscito a deviare il dibattito pre-elet�torale dai bla-bla degli scontri autoreferenziali alle cose della vita di cui i cittadini discutono tutti i giorni. Andrà magari a finire che, grazie alla spinta d'uno show del sabato sera, riusciremo a scoprire che cosa pensa�no i candidati sull'eutanasia, sul trapianto di organi, sulla pena di morte. i Dal Tg5 il rimprovero di Alberto Castagna «Parla perché non sa»

Persone citate: Alberto Castagna, Celentano, Dario Fo, Gad Lemer, Marinella Venegonl, Veronesi

Luoghi citati: Galbiate, Italia, Milano