«Sono amico di Adriano però io difendo i malati» di Mario Calabresi

«Sono amico di Adriano però io difendo i malati» tESPONSABILE DELLA SANITI DA SEMPRE SI MUOVE NON DA UOMO POLITICO L «Sono amico di Adriano però io difendo i malati» personaggio Mario Calabresi RQMAr rpt 1,.—..-i.! .. 'It-l " HMBERTO Veronesi non M^Sasava (Ugnare p^le^Ftmche ne di alzare tm nuo�vo polverone con la sua lettera al presidente della Rai Roberto Zac�caria. O perlomeno non cos�in fretta. Ieri sera, prima di andare a cena a Grosseto insieme a Giuliano Amato e Enrico Letta, aveva evitato le domande dei giornalisti sul tema e confidato di non voler alzare i toni. Ma pochi minuti dopo essersi seduto al ristorante «La parolaccia», una telefonata lo avvisava che i tele�giornali avevano dato grande ri�salto allo scontro con Celentano e che era di nuovo protagonista di ima disfida sulla scienza e la medicina. Non si poteva immaginare una battaglia più avvincente: dopo un anno passato a scontrar�si con i.politici, che, a guardare i sondaggi, ha ripetutamente «stracciato», ora Veronesi ha tro�vato l'avversario giusto. Entram�bi dicono quello che pensano senza mediazioni o giri d�parole, entrambi parlano direttamente con la gente, entrambi non temo�no le battaglie sui principi in cui credono. E per di più sono amici. Ma uno si presenta come un predicatore, l'altro come un uo�mo di scienza. E forse la sola domanda è perché non sia succes�so prima. Le parole di Celentano contro la legge sui trapianti sono di gioved�sera, la lettera di Verone�si di ieri pomeriggio. E' successo che il ministro abbia visto la registrazione della trasmissione del molleggiato soltanto venerd�sera, non appena è arrivato nella sua casa dell'Argentario con la moglie. Sono bastati pochi minu�ti di videocassetta per fargli esplodere l'indignazione. Cos�l'oncologo ha preso carta e penna e si è sfogato in una lunga lettera indirizzata ai vertici della televi�sione di Stato, definendo le paro�le di Celentano «ottuse e irrespon�sabili». A Zaccaria, Veronesi ha espres�so l'amarezza del medico che vede vanificati anni di «sforzi e sacrifici» per pochi minuti di monologo televisivo seguito da milioni di persone. E poiTaccusa di aver «sprecato» denaro pubbli�co. Un'accusa a cui Veronesi chiede risposte ufficiali alla Rai, auspicando che se ne occupi an�che il Parlamento. La durezza della lettera ha colpito uno dei collaboratori del ministro, che dopo averla letta gli ha cbiesto della sua amicizia con il «molleg�giato». «Sono molto amico di Celentano e anche di Zaccaria ha risposto Veronesi ma in questa storia i rapporti personali non devono entrare: un conto è l'amicizia, un altro le cose di sostanza». Ed è per la «sostanza» che, nell'etica impolitica di Veronesi, si va allo scontro, senza guardare in faccia nessuno. Il ministro ha deciso ancora una volta di spen�dere la sua autorevolezza e il prestigio di cui gode per difende�re «i medici, gli anestesisti, gli infermieri e i volontari impegna�ti ogni giorno negli ospedali», ma sopratutto «i malati in attesa di un trapianto». Sarà l'ultima battaglia di Um�berto Veronesi come ministro, visto che proprio ieri ha declina�to l'invito di Giuliano Amato a restare alla guida della Sanità italiana se l'Ulivo vincerà le pros�sime elezioni. «Ho già deciso nel mio profondo ha ribadito di ritornare alla mia vita di ricerca e alla mia grande missione che è la lotta contro i tumori e all'assi�stenza dei miei malati». Al ministero è rimasto esatta�mente un anno, ma non c'è mese nel quale non abbia acceso pole�miche, sostenuto scontri nel go�verno o dovuto rispondere ad attacchi dell'opposizione. Dal�l'eutanasia al preservativo, dallo spinello all'elettrosmog. Verone�si ha sempre detto quello che pensava, come medico e come scienziato, sciorinando dati, ta�belle, risultati di laboratorio e rifacendosi all'esperienza maturata nelle corsie e nelle sale operatorie degli ospedali. Si è scontrato con la Chiesa, l'estate scorsa, nella disputa sugli em�brioni congelati, sostenendo che sono utili per la ricerca sulle cellule staminali. In novembre il mondo cattolico è insorto quan�do ha autorizzato la pillola del giorno dopo. E' tornato ad imba�razzare il Vaticano, poco prima di Natale, sottolineando come il profilattico sia «un eccezionale strumento di difesa contro l'Ai�ds». C'è stata poi la sua frase, assolutamente eretica per un mi�nistro, con cui ha sostenuto che lo spinello «dal punto di vista medico non è un grande disa�stro». Molto più dannoso, per l'oncologo Veronesi, il fumo delle sigarette, contro le quali si è scagliato ripetutamente. Prese di posizione «progressi�ste» che non gli hanno però evita�to scontri accesissimi con gli ambientalisti. Tre i temi della disputa: gli Ogm, la ricerca e l'elettrosmog. Il ministro non è contrario ai cibi geneticamente modificati, si è schierato al fian�co degli scienziati a favore della ricerca sulle modificazioni gene�tiche e ha smentito l'equazione cancro-onde elettromagnetiche, dissociandosi dalla crociata con�tro le antenne della Radio vatica�na. Uno scontro, quest'ultimo, che si riproporrà giusto la setti�mana prossima. L'amarezza del professore per un monologo che vanifica «anni di sforzo» Amato gli ha chiesto di restare se vince l'Ulivo ma ha risposto di no Qui sopra il ministro della Sanità Umberto Veronesi e lo «showman» Adriano Celentano, protagonisti della polemica, dopo la lettera inviata al presidente della Rai Roberto Zaccaria (qui sotto)

Luoghi citati: Grosseto