Val Seriana, pronti al «sacrificio» di Giovanni Cerruti

Val Seriana, pronti al «sacrificio» UNA ROCCAFORTE DEL CARROCCIO «SOLO UN 2007o DEI NOSTRI ERA D'ACCORDO FIN DALL'INIZIO» Val Seriana, pronti al «sacrificio» botiamo Berlusconi turandoci una narice» reportage Giovanni Cerruti LE VALLATE LEGHISTE Inviato ad ALBINO (Val Seriana) LA situazione era drammatica, davvero drammatica». C'erano ida raccogliere le firme per il simbolo elettorale: ecco, leghisti del�ia Val Seriana, il nostro simbolo per il maggioritario è questo, «Berlusco�ni presidente». Eranco Merlotti, 48 anni, presidente della Comunità Montana, si ricorda il rosario di no, tanti, troppi. «Non volevano firma�re sotto il simbolo di Berlusconi: ma come, cosa c'entriamo noi con quel�lo li?». Noi della Val Seriana, 18 Comuni, 93 mila bergamaschi, do�ve forse son leghi�ste anche le peco�re, e il deputato e il senatore se lo eleggerebbero an�che da soli, senza sgradevoli allean�ze. Da Torre Boldone a elusone, qua�ranta chilometri di Lega. E' stata dura da mandar giù, racconta Mer�lotti, barba grigia e vestito grigio, presidente da sei anni, la spilla d'ordinanza sulla giacca, le reliquie leghiste alle pareti dell'ufficio. «Solo un 20 per cento dei nostri era d'ac�cordo fin dall'inizio. Chi ha vissuto le battaglie dall'anno '90 a oggi non può sentirsi dire che deve stringere la mano, e magari sorridere, a chi ha sempre combattuto. Ma la nostra fortuna è che almeno qui i due candidati sono nostri. Lega Nord. Non lo fossero stati non so cosa sarebbe accaduto nel nostro eletto�rato». All'inizio della Valle, Albino è il Comune più grosso, 17 mila abitan�ti. Doverosamente la targa stradale è in dialetto, «Albi». Il sindaco è un pacioso architetto di sessant'anni, Mario Cugini, gran fumatore, già socialdemocratico, cravatta verde con il simbolo delle poste svizzere. Anche lui se la ricorda bene «la situazione drammatica». I militanti leghisti di Albino sono 120, non jroprio un esercito, «e conosco la oro diffidenza, il loro malconten�to». Che poi, basta ascoltare, è anche il suo. «La diffidenza è per Berlusco�ni e i suoi interessi. Ci fosse stato Tremonti sarebbe successo niente». Al Senato si candida Roberto Calderoli, il segretario della Lega Lombarda. Alla Camera c'è Carolina Lussana, valligiana doc. Con due candidati così, leghisti della Val Seriana, come potete rifiutarvi di firmare per il simbolo? Daniele Belotti, ora consigliere regionale, per anni segretario dei leghisti bergama�schi, ha trovato la medicina che cura il disagio e convince i dubbiosi«E' un sacrificio, ma ne vale la pena». E la Val Seriana leghista diventa la Valle del Sacrificio. «Alla fine andremo a votare tutti .è sicuro il sindaco Cugini -, anche se in molti si tapperanno almeno ima narice». Gandino («Candì») ha 6 mila abitanti, il 5507o vota Lega, sindaco è Marco Ongaro, 36 anni, bandiera della Lega con autografo di Bossi in ufficio. Anche qui, come ad Albino, è stata dura. «Ma i motivi sono diver�si, qui Berlusconi c'entra meno o niente». Più si è lontani dalla città e più si guarda a quel che succede attorno a casa. «A Bergamo e in Provincia noi siamo all'opposizione. Forza Italia e An al governo, e si litiga. Non è stato facile far digerire la necessità di questa alleanza, con i vecchi de pronti a tornare in pista. Qualcuno, forse, potrebbe essere tentato da Di Pietro. O da D'Antoni». Se l'accordo con Berlusconi è passato anche in Val Seriana Bossi può star tranquillo. Alle ultime ele�zioni provinciali, proprio da questa valle, era partito un ceffone che è costato la presidenza della Provin�cia. Il candidato non piaceva alla Val Seriana non ancora disposta al sacrificio, e per sole 800 schede la Lega si ritrovò senza presidente. Questa volta nessun problema», giu�ra il sindaco Ongaro. «E poi il Bossi che si vede in tv, cos�calmo e sereno, lascia capire che l'accordo è sostanzioso. Le accuse di mafiosità a Berlusconi? Sembrerà strano a chi sta in città, ma qui non fanno presa, si perdono. Stufano». La campagna elettorale ancora non è iniziata, i tabelloni sono vuoti, solo qualche manifesto di Rutelli. «A noi basta andare in piazza, con i nostri candidati, il giorno del merca�to dice il sindaco Cugini e l�ci accorgiamo della differenza». Diffe�renza tra le regionali dell'anno scor�so e le politiche di quest'anno. «Per�ché l'accordo c'era già, e nessuno l'aveva messo in discussione». E dunque? «Dunque c'è Berlusconi e il suo nome sul simbolo, ecco cosa c'è. E cos�come l'Italia non può essere lasciata in mano ad un sindacalista, allo stesso modo non puoi lasciarla ad un imprenditore. Ci vuole una via di mezzo». Diffidenti, non proprio convinti, però disciplinati. «Le firme sono state raccolte e resta solo un 2007o che ha qualche resistenza dice il presidente della Comunità Montana -. La nostra preoccupazione è quella di non perdere la nostra identità: non devi guardare con chi ti allei, devi rimanere te stesso e puntare all'obiettivo che vuoi raggiungere». E come sempre, come dice anche il sindaco Cugini, poi toccherà a Bossi e al governo. «La prima prova, per Berlusconi, sarà proprio la formazio�ne del governo. La Lega dovrà con�trollare, certo. Però ci vuole anche qualche posizione di rilievo. Sareb�be un bene.». E se finisse a qualcuno della Valle del Sacrificio sarebbe meglio. «Non è stato facile far digerire la necessità di questa alleanza» . «La diffidenza è per il Cavaliere. Ci fosse stato Tremonti, non sarebbe successo nulla» Una manifestazione di fedelissimi di Umberto Bossi nelle valli del Nord, in basso II leader della Lega LE VALLATE LEGHISTE

Luoghi citati: Albino, Bergamo, Italia, Torre Boldone