«Taiwan non sarà un protettorato»

«Taiwan non sarà un protettorato» «Taiwan non sarà un protettorato» La Cina replica duramente agli Stati Uniti Maurizio Molìnari corrispondente da NEW YORK «Taiwan non sarà mai un protet�torato straniero»: Pechino ri�sponde duramente aDa promes�sa di Bush di difendere militar�mente l'isola cinese nazionahsta mentre Washington è alla ricerca del Paese in grado di costruire gli otto sottomarini diesel promessi al governo di Taipei. Il passo della Casa Bian�ca è stato giudicato dalla Repubblica Popolare una drastica rot�tura con la tradizionale politica americana negli Stretti di Taiwan. «Fino ad ora Washington ha sempre sostenuto la politica di una sola Cina ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhang Qiyue adesso invece intraprende una via pericolosa». L'accusa all'Am�ministrazione Bush è di voler trasformare l'isola nazionalista che Pechino considera dal 1949 una provincia rinnegata in un «protettorato straniero». L'approvazione del superpacchetto di aiuti militari e la promessa di Bush di difendere «a qualsiasi costo» Taiwan è stata una doppia mossa che ha messo in allarme i cinesi. «In questo momento delicato e com�plesso l'America ha adottato una decisione che ci indigna e alla quale ci opponiamo con fermezza», afferma Pechino. Washington ha tentato di invia�re segnali rassicuranti: prima il portavoce della Casa Bianca ha assicurato che «non vi è alcun cambiamento di politica», poi il Segretario di Stato, Colin Powell, ha negato che l'America sia a «caccia di nemici», perché «vuole solo essere amica di chi ci è amico». Il giudizio di fondo sulla Cina resta però lo stesso: «Si tratta di un Paese in transizione destina�to a essere un serio concorrente sia per l'influenza nella regione sia sia sul piano commerciale», ha dichiarato Powell durante un'audizione al Congresso. Taiwan da parte sua ha evitato di versare olio sul fuoco, prefe�rendo non commentare l'annun�cio di George Bush che, d'altra parte, si è espresso anche contro il riconoscimento dell'indipen�denza dell'isola. Il braccio di ferro con Pechi�no continua ma gli Stati Uniti ancora non hanno risolto il pro�blema di come assicurare la consegna a Taiwan degli otto sommergibili promessi. La pro�duzione di questi vascelli è stata interrotta dal Pentagono sin da�gli Anni 60, quando optò per quelli a propulsione nucleare. L'unica azienda americana che è ancora in condizione di fabbri�carli è la «Ingals» del Mississippi ma i costi si annunciano proibiti�vi, al punto da annullare i van�taggi della vendita stessa a Taiwan. Fra i partner europei in grado di aiutare gh Stati Uniti, Germa�nia, Italia e, ieri. Olanda hanno fatto sapere a Washington che è preferibile non recapitare nean�che la richiesta. Non si tratta di una rinuncia facile: ognuno dei sottomarini diesel può portare nelle casse di chi lo produce 2000 miliardi di lire, ma gh europei temono coinvolgimenti diretti nel braccio di ferro sinoamericano. In Europa resta la Svezia: la presidente di turno dell'Unione Europea produce i sottomarini diesel, ma al mo�mento ha mantenuto un profilo molto basso sull'intera vicenda. Dagli ambienti del Pentagono filtra una ostentata sicurezza sul fatto che i «sottomarini si troveranno», ma dove e quando resta da decidere. A complicare ancor più il panorama delle tensioni fra Usa e Cina sono arrivate ieri le di�chiarazioni di portavoce milita�ri sul fatto che sono caduti in mano a Pechino la maggior par�te dei segreti dell'aereo-spia americano atterrato lo scorso primo aprile sull'isola di Hainan. In un primo momento il Pentagono aveva detto il contra�rio, ma ora fa trapelare che, sebbene l'equipaggio abbia fatto «il maggior danno possibile nel tempo a disposizione», quanto adesso in possesso degli speciali�sti cinesi è sufficiente per preoc�cupare gh Stati Uniti. Le rivela�zioni arrivano in un momento in cui a Pechino languono i negozia�ti fra i due Paesi sulla restituzio�ne del ricognitore-spia, mentre ieri sono stati celebrati in Cina le esequie del pilota del jet F-8, Wang Wei, caduto in mare dopo la collisione. Washington in difficoltà peri sommergibili promessi a Taipei Nessuno dei paesi che li produce vuole venderli Il cambio della guardia dei soldati cinesi davanti alla Città Proibita

Persone citate: Bush, Colin Powell, George Bush, Maurizio Molìnari, Powell, Wang Wei, Zhang Qiyue