Spataro: non serve una superprocura di Guido Ruotolo

Spataro: non serve una superprocura 'ESPONENTE DEL CSM «SONO CONTRARIO A MODIFICHE ORDINAMENTALI» Spataro: non serve una superprocura «Caselli sbaglia, non ci fu neanche negli ami di piombo» intervista Guido Ruotolo ROMA ARMANDO Spataro, uno dei pm milanesi di pun�ta nella stagione della lotta al terrorismo, da due anni è al Csm. E, dunque, premette: «E' ovvio che qual�siasi analisi parte da elemen�ti di conoscenza che possono essere smentite il giorno do�po. Sulla base delle mie cono�scenze, però, mi sento di dire che si sta creando un allarme terrorismo che sta sopra le righe». Da dove nasce il suo ottimismo? «L'ottimismo non c'entra. So�stengo che, analizzando que�sta precisa fase storico-politi�ca, non ricorrono le condizio�ni perché il terrorismo si possa avvicinare ai livelli degli anni Settanta e Ottan�ta». Dottor Spataro, il 20 mag�gio del 1999 ricompaiono le Br-Pcc e uccidono il professor Massimo D'An�tona... «E' un episodio drammatico che non si può assolutamen�te sottovalutare, ma si tratta pur sempre di un fatto che è rimasto isolato. Ripeto: a rischio di essere smentito dai fatti domani, credo che deb�ba prevalere l'analisi razio�nale sull'emotività». Non può essere che il silenzio, o l'inattività del�le Br-Pcc sia in qualche modo strategico? «Non credo che questa inope�ratività sia dettata da una scelta strategica. L'episodici�tà del delitto D'Antona dimo�stra l'esistenza di una rete solo in parte organizzata e strutturata». E gli attentati, da Milano a Roma, e l'invio di docu�mentazione in giro, nei luoghi di lavoro, non so�no segnali di protagoni�smo? «Sono certo episodi allarman�ti ma non gli darei un signifi�cato...». Dottor Spataro, lei sta dicendo che non c'è un allarme terrorismo in Italia? «Forme di antagonismo ever�sivo sono ormai endemiche, fisiologiche, in ogni società avanzata come la nostra, anche se diversamente moti�vate. In Spagna o in Inghilter�ra, hanno una matrice nazio�nalistica, in altri Paesi come da noi tentano di ricostruire un filo rosso che li leghi all'esperienze degli anni Settanta e Ottanta. In altri Paesi ancora, fanno i conti con il terrorismo islami�co. Dunque, se tutto questo che accade in Italia non è un'anomalia, non è paragona�bile alla stagione che abbia�mo conosciuto, dobbiamo al�lora interrogarci sul tipo di reazione che si è messa in moto». Sta dicendo che non è adeguata, proporziona�ta? «Al di là dell'omicidio D'Anto�na, sono convinto che la nostra delinquenza eversiva non giustifica neppure fran�camente le ipotesi di introdu�zione di modifiche ordinamentali rispetto ai compiti di contrasto della criminali�tà eversiva». Polemizza con il procura�tore Caselli ma Caselli è in compagnia di Pellegri�no e dello stesso Vigna che ha rilanciato la costi�tuzione della superpro�cura contro il terrori�smo? «Caselli sbaglia quando chie�de la centralizzazione delle investigazioni e delle cono�scenze. Ai tempi del terrori�smo più crudele non dispone�vamo di leggi che ci impones�sero il coordinamento né strutture quali la Dna, ma ciò nonostante il coordina�mento si realizzò nelle forme più alte ed efficaci conosciu�te nella storia del Paese: si realizzò con contatti periodi�ci, leali, operativi tra i diver�si uffici giudiziari che erano impegnati nel contrasto al terrorismo. Caselli dovrebbe ben saperlo. Quando fu istitu�ita la Superprocura antima�fia venne esclusa qualsiasi competenza nel campo delle indagini, proprio per evitare la gerarchizzazione della struttura del pm. Dunque, al fine del coordinamento ba�stano le norme esistenti». Torniamo all'analisi sul terrorismo oggi. «Ci troviamo di fronte ad attentati allarmanti. E' la prima volta che le Br-Pcc usano l'esplosivo... ». Guardi, che via Brunetti non è opera delle Br ma del Nipr. «Sì, ma in fondo stiamo par�lando di gruppi che si ricono�scononella storia e nella tradizione delle Br». Mentre si parla, si pole�mizza se l'analisi è trop�po allarmante o se sotto�valuta il pericolo, a due anni dall'omicidio D'An�tona non sono stati ac�ciuffati i suoi assassini. «Non dirò, perché non lo penso, che questo è il risulta�to dell'inefficienza di polizia e della magistratura. Dobbia�mo essere onesti e riconosce�re che, in questi anni, ci sono state altre emergenze che abbiamo dovuto fronteggia�re, e che abbiamo dovuto colmare un vuoto. Del resto, a chi obietta la sottovaluta�zione del terrorismo ricordo che questa legislatura ha portato all'esasperazione del�le garanzie solo formali, com�promettendo la necessità di efficacia investigativa». «Lasciamo da parte l'emotività. Non esistono le condizioni per un ritorno al terrorismo diffuso» «I killer di D'Antona sono ancora in libertà ma non per colpa della polizia o della magistratura» Nella foto sotto Gian Carlo Caselli già procuratore capo a Palermo Armando Spataro, già pm milanese fu in prima fila nella lotta contro il terrorismo

Luoghi citati: Italia, Milano, Palermo, Roma, Spagna