Sicurezza, oggi vertice al Viminale
Sicurezza, oggi vertice al Viminale LA RAPINA CON L^AUTOBOMBA I CARABINIERI SULLE TRACCE DI CHI EFFETTUO' LA BLINDATURA DELL7M.FA164 Sicurezza, oggi vertice al Viminale Altre due lettere con la «stella a cinque punte» leìndagìn�ROMA CONTINUANO ad arrivare i volantini dei terroristi dei Nipr. Altre due lettere con la stella a cinque punte sono state trovate a Noto (Siracusa) e Foligno (Perugia). In tutto, sono adesso almeno nove le città coinvolte dalla spedizione. «E' stata un'ope�razione di volantinaggio cos�l'ha definita il presidente del Consigho, Giuliano Amato la quale ha dimo�strato che piccoli gruppi hanno alcuni terminali capaci di diffonde�re un documento in più parti d'Ita�ha. Questo non va sottovalutato e non viene sottovalutato». E infatti di questi volantini si occuperà oggi il Comitato nazionale per la sicu�rezza, convocato dal ministro En�zo Bianco. Parteciperanno i capi della polizie e i responsabili dell'in�telligence. I tecnici dell'Antiterrorismo so�no al lavoro. Assicurano che sia il volantino di Noto, sia quello di Foligno, sono identici a tutti gh altri. Portano il marchio delle Br, ma in verità sono stati scritti dal gruppo terrorista Nipr (nuclei di iniziativa proletaria rivoluziona�ria) che ha messo la bomba in via Brunetti. Anche questi ultimi, dun�que, sono copie della rivendicazio�ne di quell'attentato. Quello di Noto è stato ricevuto dallo Slai-Cobas, un sindacato au�tonomo di braccianti agricoli, nel�la sua sede di via Pier Capponi. E' arrivato due giorni fa, assieme alla posta ordinaria ieri, ma la notizia si è appresa soltanto ieri. Quello di Foligno è stato recapitato all'espo�nente di un sindacato minore dei lavoratori ferroviari. Il volantino è giunto alla sede folignate del sinda�cato via «posta prioritaria». Il desti�natario lo ha subito consegnato al commissariato della città che a sua volta ha informato la Digos perugina. E' il primo mai fatto recapitare in Umbria. Vanno avanti le indagini anche sulla rapina di luned�sera al cen�tra commerciale «I Granai». I cara�binieri, dopo aver messo insieme le tracce lasciate dal commando di sanguinari rapinatori, hanno capi�to che almeno uno dei malviventi era rimasto ferito. Avevano notato già alcune tracce di sangue in giro per il piazzale deh'agguato. Ma poi hanno travato del sangue anche su un sedile deh'Alfa 164 blindata che i banditi hanno usato per la fuga. Si spiega cos�l'interesse per il pregiudicato che s'è presentato in ospedale di Napoli con un praiettile in un gluteo. L'uomo nega decisamente di essere coinvolto con la rapina di Roma. Ma la sua sorte sembrava legata soprattutto agli accertamen�ti di laboratorio. Le macchie di sangue trovate in strada e sulla macchina sono già in mano alla sezione scientifica di carabinieri. Se per caso saltasse fuori che il sangue è lo stesso del napoletano, l'inchiesta farebbe un bel salto in avanti. Sono ug[ualmente in corso le comparazioni sui proiettili spa�rati a Roma dai rapinatori assassi�ni e quello estratto al ferito. Ma è talmente labile, al momento, il collegamento tra i due fatti, che negli ambienti investigativi si sottohnea come l'uomo non sia inda�gato, né tantomeno fermato. E anzi, in serata, si tende a scagionar�lo del tutto. A prescindere dalla sorte del ferito, comunque, fin dai primi istanti è stato ipotizzato che la banda avesse una sohda base in città (i banditi parlavano in roma�nesco) ma con innesti estemi. Ci sono alcune testimonianze di citta�dini che hanno assistito alla spara�toria, ad esempio, che parlano dell'accento campano di almeno un malvivente. E rinviano alla Campania o alla Puglia le tecniche di blindatura della macchina usata per fuggire. E' evidente che il gruppo aveva messo in conto uno scontra a fuoco con la polizia. Si era quindi preparato. Avevano sfondato i fi�nestrini deh'Alfa per potersi spor�gere e sparare con i fucili. Avevano sistemato lastre di piombo nelle portiere e nel portabagagli. Infine era stato predisposto un rudimen�tale «sparachiodi» che avrebbe se�minato sulla strada chiodi a tre punte. Un insieme di misure ben conosciute dai contrabbandieri. ma sicuramente rahzzato a Roma perché l'auto era stata rubata da poco in città. I carabinieri ora cercano l'officina dove clandesti�namente sarebbe stata truccata l'auto. Ma l'innesto più pericoloso in questa banda riguarda l'esplosivo. L'uso di un telecomando a distan�za azionato per di più da dentro un furgone parcheggiato nel pome�riggio, camuffato da mezzo di ser�vizio di una società che svolge lavori telefonici, e per di più con feritoie per osservare l'esterno fa pensare a un «professionista». Un uomo che potrebbe avere fatto pratica di trappole esplosive in una guerra (e allora si pensa imme�diatamente ai Balcani) oppure in gruppi eversivi (magari un ex ter�rorista). Intanto gli investigatori studiano altre rapine simili acca�dute di recente. Non solo queUe famose, ma anche altre minori compiute nel Sud. [fra. gri.j Era uno dei banditi di Roma il pregiudicato che si fece curare a Napoli? Gli inquirenti «Per ora nessuna prova» L'interno blindato dell'Alfa 164 servita ai rapinatori di Roma A destra: due carabinieri mostrano �chiodi lasciati dal commando che ha assaltato il furgone portavalori
Persone citate: Giuliano Amato, Granai
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