Henry Roth: requiem per un incesto sfiancante

Henry Roth: requiem per un incesto sfiancante Henry Roth: requiem per un incesto sfiancante IO sono nato in Galizia. E non sono un poeta"; con questi dra�stici connotati si denuda meta�foricamente Ira di fronte a colei che sarà la sua prima vera amante, la più matura, bella e sag�gia Edith che già insegna all'univer�sità dove egli ancora studia. Siamo agli sgoccioli dell'epopea turbolenta del giovane Stigman, alias Henry Roth nel ciclo autobiografico Alla mercé di una brutale corrente, con l'ultima parte che s'intitola RequiemperHarlem. Il romanzo è pervaso da quella "nevrpsi della geometria piana" che rende la scrittura un fascio di nervi e' paro�le: c'è costante lo sguar�do d�Ira studente sul mondo e dentro se stes�so, ma c'è altres�l'oc�chio anziano dello scrittore che per decen�ni, dopo Chiomato Són�no, ha lasciato tacere il suo raccon�to, vuoi per pudore vuoi per risenti�mento; e c'è infine Ecclesias, il computer ascoltante o meglio quel�lo schermo muto che tutto riflette dentro e fuori dalla storia. La storia è ancora una volta un torrenziale flusso di coscienza dove tutto s�affastella e solo i due estre�mi appaiono nitidi: da una parte la goldeneh medine, il modo yiddish per dire "Eldorado", l'America terra promessa finché si resta in Galizia e deludente miraggio fra i caseggiati grigi di Harlem, in uno squallore urbano inguaribile. Dall'altre, nella storia di Ira si staglia un incesto sfiancante, prima con la sorellina Minnie e poi con la polposa cugine tta Stella. Un incesto die tormenta la testa ma che altre fibre esigono con una costanza tenace. Il fulcro di queste quasi quattro�cento pagine resta pur. sempre la minaccia di gravidanza che balena a un certo punto negli òcchi della grassoccia e un po' torpida cugina; questo incubo Ira rimugina per quasi tutto il libro, gli accende RECENElLoew IONE a . nthal sentimentìe altri li sof�foca con tutto il suo peso. Persino il nasce�re della sua prima rela�zione sentimentale, con Edith, figura di�stante in tutto e per tutto, una donna colta e sensibile, ma anche appassionata, una non ebrea che lo vezzeggia e lo istruisce, resta sullo sfondo dell'ossessione di paternità che accompagna il giovane lungo le strade dplla città. "La vita era piena di caotici frammenti, discreti in senso mate�matico, spesso monotoni e banah, ma anche crudelmente avvincenti, disparati ma spesso disperati", cos�scnve Roth a posteriori, parlando di Ira e di se stesso. E' davvero sconcer�tante questa sovrapposizione di identità perpetrata lungo tutta l'epo�pea con una specie di minimalismo che a volte è autentica tortura, tanto per l'autore quanto per il suo alter ego che è il personaggio, come in un vortice. Intorno ad. esso ruotano, ma infinitamente più vaghi, gli altri: la sorella Minnie che a poco a poco s'affranca dallo squallore, il padre di Ira che dentro lo squallore sguaz�za biecamente; la madre, mai completamante vittima, i cugini e i nonni con ancora in bocca l'impasto della Vecchia Europa e dei pogrom che li hanno messi in fuga. Non c'è traccia, invece, dello spirito lieve di cui l'yiddish è capace, che qui è qui scabro e risentito, quasi desideroso di essere dimenticato. Vi è forse una sola figura che sfugge a questa atmosfera pesante, dove è tanto difficile confidarsi, aprire il cuore e la mente. E' la mite signora Shapiro, un'amica della mamma di Ira dalla vita-se possibi�le ancora più travagliata della sua. Una donna a cui piace chiacchierare intomo al tavolo della cucina, sopra un bicchiere rdi tè fumante che in Galizia si sorbiva con uno zuccherino in bocca, a piccoli sorsi. Malgrado tutte le disgrazie e le avversità che costellano ogni gior�no, la signora Shapiro ha imparato a guardare il mondo un poco in dispar�te, quel tanto che basta per suscita�re in Ira uno sguardo d�simpatia e fors'anche di invidia, e faisoggiun�gere a lei, non senza una vena d'ironia;"E io non'so in che cosa' credereiPermetàcicrBclo,permetà no... Non ci credo, eppure mi rivol�go a Colui in cui non credo. E' una forma di follia..." Henry Roth Requiem per Harlem. Alla mercé di una brutale corrente trad. di Marco Papi, Garzanti, pp. 388, L. 36.000 ROMANZO Lo scrittore Henry Roth RECENSIONE Elena . Loewenthal

Persone citate: Garzanti, Henry Roth, Loewenthal, Roth, Shapiro

Luoghi citati: America, Europa, Galizia