De Foucauld tra gli eroi della Chiesa

De Foucauld tra gli eroi della Chiesa De Foucauld tra gli eroi della Chiesa Beatificato anche un martire del genocidio armeno Marco Tosati! CinA DEL VATICANO Giovanni Paolo II firma il decreto che avvia agli onori degli altari cinquantadue nuovi beati, molti dei quali particolarmente significati�vi. Il nome più noto è proba�bilmente quello di Charles de Foucauld, il sacerdote france�se morto nel suo eremitaggio nel Sahara, fondatore dei «Piccoli fratelli di Gesù»; ma ci sono anche martiri del comunismo in Ucraina, il pae�se che Papa Wojtyla visiterà in mezzo a non poche polemi�che a fine giugno, e un vesco�vo martire nel genocidio ar�meno, Ignazio Choukrallah Maloyan. Il caso ma poco è casuale in Vaticano ha volu�to che questo riconoscimen�to, il primo del genere conces�so dalla Santa Sede in quasi un secolo avvenisse proprio il 24 aprile, il giorno in cui tutti gli armeni del mondo ricordano il genocidio del 1915, riconosciuto nell'au�tunno scorso dal Vaticano, dal Parlamento Europeo e dal Parlamento italiano, ma nega�to ancor oggi dal governo di Ankara. Il Papa ieri ha pro�mulgato oggi i decreti per il riconoscimento delle virtù eroiche, primo passo verso la beatificazione e la canonizza�zione di 52 «servi e serve di Dio». Charles de Foucauld, prete francese della diocesi di Viviers, nacque il 15 settembre 1858 a Strasburgo e mor�il primo dicembre 1916 a Tamanrasset, in Algeria. La con�gregazione da lui fondata, formata a spiritualità e sem�plicità di vita radicali, e tesa al dialogo con l'Islam si è diffusa in tutto il mondo. Charles de Foucauld venne ucciso nel deserto nel 1916; una sorte tragicamente ripe�tuta nel massacro dei monaci di Tibirine, sgozzati dagli integralisti islamici. Verrà elevato alla gloria degli altari anche l'arcivescovo di Mardin, in Turchia, Ignazio Choukrallah Maloyan, ucciso in odio alla fede nel 1915, «esponente della Chiesa arme�na ha detto il cardinale Saraiva Martins che in quegli anni fu devastata da una violenta persecuzione che fece numerose vittime». Era in corso il genocidio, e l'arcivescovo di Mardin fu l'ultimo a essere ucciso nel convoglio di deportati, e se�condo un sopravvissuto fu ucciso dal Bey turco come gli altri dopo essersi rifiutato di abiurare il cristianesimo a favore dell'Islam. L'elevazio�ne agli altari è stata partico�larmente festeggiata al Ponti�ficio Collegio Armeno di Ro�ma, in una cerimonia che ha preceduto una processione nelle strade della capitale in ricordo delle vittime di quei massacri. Giovanni Paolo II dovrebbe visitare l'Armenia quest'autunno, per festeggia�re i 1700 anni del cristianesi�mo come religione ufficiale della nazione armena. Un posto d'onore fra i nuovi beati spetta anche i martiri ucraini. Il prefetto della Congregazione per le cause dei santi, card. José . Saraiva Martins, ha BCPIftev to come i nuovi ventotto martiri ucraini abbiano testi�moniato la loro fedeltà al Vangelo durante la seconda guerra mondiale e negli anni della persecuzione del regi�me comunista. Tra loro c'è anche il giovane Teodoro Romszsa, amministratore apostolico di Munkacs; men�tre don Emiliano Kovc fu vittima del nazionalsociali�smo e mor�per i maltratta�menti subiti nel campo di concentramento di Majdanek. «I recenti mutamenti politici, avvenuti nell'Europa orientale ha sottolineato il cardinale hanno finalmente consentito di raccogliere le prove sul martirio dei servi di Dio Nicola Carneckyj, ve�scovo, esarca apostolico di Volyn e Pidljashja, e venticin�que compagni tra cui sette vescovi, quattordici sacerdo�ti o religiosi,tre suore e un laico padre di famiglia». Natu�ralmente la promulgazione del decreto ha suscitato gran�de entusiasmo fra i cattolici ucraini, forzosamente «con�vertiti» al cristianesimo orto�dosso da Stalin nel 1945, e che solo dopo l'89 hanno potuto tornare a esistere. Wojtyla firma il decreto che porterà agli altari alcuni laici e religiosi vittime del nazismo e del comunismo in Ucraina

Luoghi citati: Algeria, Ankara, Armenia, Cina, Munkacs, Strasburgo, Turchia, Ucraina