« Forza Italia? E' la nuova Dc»

« Forza Italia? E' la nuova Dc» mMmmmmi d,i Treviso.e Belluno «molti di noi non andranno^ votare» « Forza Italia? E' la nuova Dc» Viaggio nel malumore del popolo di Bossi reportage Giovanni Cerniti Inviato a VALLE DEL PIAVE ELLA foresteria del Golf Club di Asolo, do�po il risotto agli aspara�gi, come si deve, come sposini, il candidato alla Camera e il candidato al Senato vanno a presentarsi ai paren�ti. «Ecco il futuro senatore di questo collegio», annun�cia Gian Paolo Dozzo al tavolo dei leghisti. Piacere ragazzi, sono Walter De Ri�go. Proprio ■JjrjrjJJBBj j lui, l'ex presiWjpJQjaH i dente degli i SrafjS^H l industriali di trXSiSr^ Belluno quoLE VALLATE ^f0 ,a ,Wa11 LEGHISTE Street, terzo gruppo al mondo nell'ócchialeria, 5300 dipendenti, 1100 mi�liardi di fatturato. Bella fac�cia, modi spicci, franchezza ingenua: «Ho accettato la candidatura perché mi han�no assicurato che sarei stato eletto. Vedrete, andremo d'accordo». Al momento, il tavolo dei leghisti lo vede allontanarsi, altre presenta�zioni, altre mani da stringe�re, e quando torna al suo posto il leghista Ugo guarda i suoi vicini di forchetta, i suoi sponsor, e non ce la fa più: «Tre dorotei e un fanfaniano, uno che c'era già ai tempi di Ferrari Aggradii». Abbassare la voce, meglio far finta che sia una gran bella serata anche se lo stes�so De Rigo si guarda attorno e capisce: i Forza Italia di qua, i Liga Veneta di là. Diversi, troppo diversi. Di�stanti. Nel '96 qui erano stati eletti i leghisti Dozzo alla Camera e Toni Serena al Senato. Ora Serena tenterà la fortuna con Alleanza Na�zionale e il collegio sicuro è finito a Forza Italia. Dozzo si è armato di sano realismo: «Quando si fanno accordi succede». Ma a guardare i leghisti, a sentire gli umori, questa è una cena da mal di pancia. «Per fortuna De Rigo è un imprenditore e non un politico». Hanno rischiato di votare per Carlo Bernini, già potentissimo presidente del�la Regione, ministro e ras doroteo. Pericolo scampato. Però è con entusiasmo zero che i leghisti ascoltano i pistolotti di ex de come il vice presidente della Regio�ne Fabio Cava, il consigliere Pasqualetto o l'assessore Da Prà. «Andremo d'accordo an�che dopo, eh?». Già, il dopo. Il Patto tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Il programma. La Devolution. Voti e parlamenta�ri qui ne avranno, e se è per questo ne avrebbero.avuti anche se la Lega si fosse presentata da sola. Ma è proprio qui, tra la provincia di Treviso e quella di Bellu�no, sotto le valli della Pede�montana, che la forza della Lega sconta malumori, diffi�denze, incertezze. Più che Berlusconi, qui imbarazza il ritorno della vecchia Demo�crazia Cristiana, di un siste�ma di potere che credevano sconfitto, di vecchie facce che hanno cambiato solo la spilletta sulla giacca. «E' vero dice Firmino Dal Canton ai tavoli della Lega -, l'accordo con la Casa delle Libertà a qualcuno è rimasto davvero sullo stomaco. C'è chi non l'ha capito e si adegua, ma c'è anche chi si è allontanato. Da qui al voto la Lega dovrà andare a recu�perarli tutti, a spiegare e convincerli. Altrimenti...». Il rischio è l'astensione. Chi si è allontanato è Guido Lio, il sindaco di Segu�sino, 2 mila abitanti, ultimo comune della provincia di Treviso e poi è il bellunese. A questa cena elettorale il suo posto rimane vuoto. Vigi�le urbano a Valdobbiadene, 38 anni, nella Lega da dieci, dice di sentirsi «messo molto alla prova». Non ha capito e non ha rinnovato la tessera. «Capisco la convenienza ma�tematica di questo accordo, ma continuo a vederlo come un connubio di pessimo gu�sto. Sarà che sono poco dispo�sto a compromessi, ma certa gente fino a ieri erano i miei nemici. Ho un grande rispet�to per Bossi, è uno che rischia, però credo che Forza Italia non sia altro che la nuova Balena Bianca». Ma�glione, felpa senza maniche, occhiali da sole sulla testa, il sindaco Lio è massiccio e impacciato. Al tavolino del Bar della Posta di Segusino si beve un caffè e cerca di nascondere una certa delu�sione. «E' una cosa mia per�sonale, per dignità». Come sempre nella Lega, il disagio de sindaco Lio è malvisto e malsopportato. «Io mi sento in "vacatio", in sospeso. Credevo e credo in una Lega "rivoluzionaria" e mi hanno sempre detto di portare pazienza». Come Lio, dice lui, ce ne sarebbero parecchi altri. «L'astensioni�smo, lo so, adesso è un rischio molto grande. Però io spiego a tutti che bisogna andare a votare e finirà che ci andrò anch'io». Per chi? Il sindaco lascia perdere, rna fa l'elenco dei partiti che non voterebbe. Tutti tranne la Lega. «Questo nuovo az�zardo di Bossi potrebbe por�targli più rogne che benefici: il prossimo governo andrà a gestire quel poco che c'è, al massimo con qualche cara�mella in più del genere Leg�ge Tremonti. In termini poli�tici non si farà nessuna rivoluzione e se mi guardo attorno vedo solo gente che subisce la Storia. Nei primi Anni 90 avevo creduto in qualcosa di nuovo, dopo 10 anni mi pare che si sopravvi�va e basta». Se Dozzo e De Rigo saran�no sposi, gli eletti del colle�gio del Basso Feltrino, il sindaco Lio sembra l'innamo�rato deluso che aspetta un cenno, una telefonata, una carezza. Eppure, da sindaco, è sempre stato un esempio. Segusino non è come Alano di Piave, dove alle elementa�ri un bambino su quattro è extracomunitario. Ha fattto le sue brave battaglie per accogliere in paese solo chi aveva un lavoro, è andato da Maurizio Costanzo per la sua campagna contro la pro�stituzione sulle strade, vole�va trasformare la colonia del comune («una provocazione, è ovvio») in una casa d'ap�puntamenti, si è messo il fazzoletto verde Padania. «E adesso mi ritrovo a temere il ritorno della Bale�na Bianca. A furia di dire tutto e il contrario di tutto la base leghista di cinque o sei anni fa, non c'è più: è finita in Forza Italia. Spero che Bossi abbia calcolato bene il vero rischio». Quale? «Risve�gliarsi nella bocca della Bale�na». Guido Lio, sindaco di Segusino: «Ho creduto nella rivoluzione, ora si sopravvive e basta E temo il ritorno della Balena Bianca» Ad Asolo i seguaci del Carroccio hanno rischiato di trovarsi candidato Bernini, ex presidente della Regione e ministro doroteo ■JjrjrjJJBBj j WjpJQjaH i i SrafjS^H l trXSiSr^ LE VALLATE LEGHISTE d Il leader della Lega Nord Umberto Bossi: oggi parteciperà al «25 aprile padano» sull'Altipiano di Asiago