Violante: patto anti-ribaltoni

Violante: patto anti-ribaltonili presidente della Camera: non usare il terrorismo nello scontro elettorale Violante: patto anti-ribaltoni «Ma è improbabile l'intesa prima del voto» TORINO «L'Ulivo e la Casa delle Libertà dovrebbero firmare prima del voto del 13 maggio un patto per garantire la stabilità del prossimo governo. Poche regole che devono valere per tutti a prescindere da chi sarà il vincitore delle elezioni politiche». Luciano Violante, presidente della Camera dei Depu�tati, lancia la sua proposta nel corso di una visita di cortesia alla Stampa, davanti al direttore, Marcello Sorgi, al condirettore, Gianni Riotta, al gruppo di direzione e all'amministratore delegato dell'Editrice, Alberto Nicolello. Secondo il presidente «nella prossima legislatura potrebbe ripro�porsi il problema della stabilità del gover�no. Per garantire una navigazione tranquil�la all'esecutivo bastano poche regole condi�vise. Un provvedimento su tutti: l'introdu�zione della sfiducia costruttiva». Violante parte dal presupposto che «an�che in caso di larga vittoria del centrodestra persistono incertezze sul comportamento della Lega Nord. E le misure per rafforzare la maggioranza di governo non legate a ribaltoni o trasformismi sarebbero ancora più utili in caso di parità o di vittoria dell'Ulivo». Aggiunge: «Il Polo e la Lega hanno firmato un patto contro il trasformi�smo e i ribaltoni ma ne ammettono la possibilità in caso permetta il consolidamen�to della maggioranza. Dunque resta aperta una porta per il trasformismo». Ma il presidente dell'Assemblea di Montecitorio è anche convinto delle «molteplici difficoltà di arrivare a un'intesa prima del voto», per questo l'intesa è «un fatto improbabile» La visita a La Stampa è un breve intervallo in mezzo agli appuntamenti della campagna elettorale sotto la Mole, prima un'assemblea con gli studenti dell'Avogadro, poi a Mirafiori, infine nei mercati di Borgo San Paolo, un collegio marginale dove la vittoria o la sconfitta contro Riccar�do Garose!, candidato della Casa delle Libertà, si gioca sulla conquista di qualche centinaio di voti. Per Violante è necessario che «la campagna elettorale parli di fatti concreti. L'Ulivo ci ha provato l'altro ieri proprio da Torino illustrando il suo decalo�go per la sicurezza, prima applicazione pratica del programma del centrosinistra. E lo farà nei prossimi giorni con un'iniziativa sui temi del lavoro». Ma che cosa deciderà sotto la Mole e in tutta Italia la vittoria nelle consultazioni del 13 maggio? Per il presidente «la concre�tezza dei progetti, la consistenza di Demo�crazia Europea e di Di Pietro e il peso dei candidati locali sono i fattori che determine�ranno il risultato elettorale che si presenta aperto, decisivo sarà il voto del Mezzogior�no». E da Torino Violante, preoccupato del continuo scambio di accuse tra gli schiera�menti nato dalle dichiarazioni di Silvio Berlusconi sull'omicidio D'Antona, lancia un invito: «Il terrorismo non va usato nello scontro elettorale, altrimenti si dà forza al terrorismo. Certamente non è questo l'inten�to di Rocco Buttigliene. Se il segretario del Cdu ha qualcosa da dire lo dica immediata�mente senza mantenere margini di ambigui�tà odi silenzio», [m.tr.] Il presidente Violante durante la visita alla Stampa

Persone citate: Alberto Nicolello, D'antona, Di Pietro, Gianni Riotta, Luciano Violante, Marcello Sorgi, Rocco Buttigliene, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Borgo San Paolo, Italia, Torino