Feltri, una striscia per sfidare Biagi di Mario Calabresi

Feltri, una striscia per sfidare BiagiPOLEMiCHE ELETTORALI E TERZOPOLO TERREMOTANO IL PIANETA TV Feltri, una striscia per sfidare Biagi Mentana va a Tmc. Lite con Berlusconi su D'Antona retroscena Mario Calabresi ROMA ^^^ ENRICO Mentana è sempre più lontano dal Tg5, l'idea di dare vita al nuovo telegior�nale del terzo polo televisivo, di guidare l'informazione della «Set�te», cosi dovrebbe chiamarsi l'ere�de dell'attuale Telemontecarlo, lo ha conquistato e non lo nascon�de più. Sulla rete di Colaninno e Pellicioli, che dovrebbe avere co�me simbolo un «7» arancione su sfondo grigio, intende sbarcare, ma non per fare un tg di opposi�zione al Cavaliere e l'operazione lo vede in antitesi alla presenza di Michele Santoro. «Quello che facciamo sottolinea Mentana non ha un significato di antiberlusconismo, tutti sanno che io non voto, che non vado a votare né prò né contro il centrodestra. Voglio fare informazione come l'ho sempre fatta in un posto in cui parlare bene di Berlusconi non sia né obbligatorio né proibi�to». Intanto a Mediaset, mentre sono in corso i sondaggi per trovare un nuovo direttore (in pole position Carlo Rossella e Clemente Minmun), hanno deci�so di sfidare Enzo Biagi, portando sul video di Italia Uno, ogni sera, il direttore di «Libero», Vittorio Feltri. Proprio ieri mattina Mario Giordano, che da pochi mesi ha preso la guida di Studio Aperto e dell'informazione di Italia I, ha discusso nella villa di Arcore con Berlusconi e i suoi collaboratori della nuova striscia quotidiana da affidare all'ex direttore del «Giornale». La trasmissione, che partirà la prossima settimana e dovrà contrapporsi a «Il fatto» in onda ogni sera su Raiuno, è già stata testata e il nome provviso¬rio, dopo i numeri zero, è «Il caso». Il format sarà molto simile a quello utilizzato da Biagi: ap�profondimento su temi di giorna�ta con interviste e commenti. La scelta è nata dopo le recenti polemiche tra l'editorialista del «Corriere della Sera» e il leader del Polo, che si sono ripetute anche ieri sera. Biagi infatti ave�va invitato alla sua trasmissione il Cavaliere, chiedendogli di ri�spondere ad una serie di doman�de sul tema della sicurezza. Quesi�ti che erano stati poi rivolti anche a Francesco Rutelli. Si sarebbe trattato insomma di un faccia a faccia tra i due candidati pre�mier, seppur in maniera indiret�ta. Berlusconi si è opposto, dele�gando le risposte a Gianfranco Fini, e durante la giornata non sarebbero mancati momenti di tensione tra Arcore e la Rai. Tanto che Biagi ha introdotto la puntata sottolineando che «il tito�lare della Casa delle libertà non è voluto venire e ha delegato il secondo inquilino della casa. Gli italiani ha chiosato hanno il diritto di sapere». E al termine della trasmissione ha ricordato che anche Kennedy e Nixon accet�tarono l'invito a confrontarsi in televisione, aggiungendo: «E con tutto il rispetto vorrei dire che Berlusconi non è né Kennedy né Nixon». Ad Arcore ieri si sarebbe parla�to anche del palinsesto del 13 maggio: quella sera andrà in onda uno speciale elezioni su Canale 5, che potrebbe proprio segnare l'addio di Mentana alle reti Mediaset. Dovrebbe invece restare in panchina Emilio Fede, per lasciare spazio ad una secon�da serata elettorale su Italia 1, condotta da Giordano e che po�trebbe segnare un ritorno sullo schermo anche per Paolo Liguori. Ha tenuto banco infine il caso Mentana. «Berlusconi è larga�mente insoddisfatto di lui», rac�conta un collaboratore del Cava�liere, sottolineando però che non era prevista una sua sostituzio�ne, «soprattutto non in campa�gna elettorale». Ma il clima tra i due, testimonianze si trovano sia a Mediaset sia nella Casa delle Libertà, è ormai deteriorato. L'ul�timo scontro si è consumato saba�to scorso, dopo che Lamberto Sposini, alla conduzione del Tg5 quella sera, aveva dato conto, in maniera dettagliata, delle parole del Cavaliere sull'omicidio di Massimo D'Antona e sulle polemi�che infuocate che ne sono segui�te. Berlusconi in persona ha chia�mato Mentana a tarda sera per sfogarsi con lui, sottolineando che né il Tgl, né il Tg2 avevano dato la notizia. E il giorno dopo sarebbe tornato alla carica per sottolineare che se anche il Tg5 si fosse astenuto, allora i giornali non gli avrebbero dato tanto spazio. «Il vero scandalo è che gli altri non abbiano dato la noti�zia», replica Mentana, cercando però di gettare acqua sul fuoco: «E' stata una discussione come possono essercene tante. E sia ben chiaro che io non sto scappan�do». «Voglio restare fuori da una situazione racconta in cui se Berlusconi vince le elezioni con�trolla sei reti, per cui o sputi nel piatto in cui mangi o attacchi l'asino dove vuole il padrone». La sfida che attrae Mentana è quella «di fondare un nuovo telegiorna�le», cos�come fece inventando il TgS. «E se non lo faccio io non si farà, perché rivela se non firmo io non firmerà neppure Fabio Fazio e a quel punto non so se nascerà il terzo polo». Il direttore del Tg5: se non firmo io non arriva a "La sette" neanche Fazio e tutto va in fumo Il conduttore Rai de "Il fatto" attacca il Cavaliere: anche Nixon si misurò con Kennedy in tv La nuova trasmissione del direttore di Libero si chiamerà "Il caso", ogni sera su Italia Uno Enrico Mentana direttore del TgS

Luoghi citati: Arcore, Italia, Mentana, Roma