Un «commando» deciso a tutto

Un «commando» deciso a tutto Jt i PRECÌDENTI kalashnikov, esplosivi, addirittura ruspe contro poliziottìprivati Un «commando» deciso a tutto «Non si sarebbe salvato nemmeno l'esercito» l'indagine ROMA H ANNO dimostrato una micidiale capacità mili�tare, i rapinatori di via Rigamonti. «Un commando», lo definiscono i carabinieri. E già la terminologia la dice lunga. Ad analizzare la dina�mica dell'agguato, in effetti, viene fuori che c'era un piano ben congegnato e la determi�nazione a travolgere ogni ostacolo pur di arrivare al bottino. Piange uno dei colle�ghi dell'ucciso, anche lui guardia giurata all'Europei; «Di fronte a tanto non c'è misura di sicurezza che ten�ga. Non si sarebbe salvato nemmeno l'esercito. Hanno dimostrato una ferocia da terroristi». Saranno le indagini a dire se c'è la mano dell'eversione in questa ennesima rapina ai danni di un trasporto portava�lori. Ma certo è che il terrore non è più un'esclusiva delle organizzazioni politicizzate. Anche la criminalità comune ormai ha fatto un salto di qualità nel senso della fero�cia più sanguinaria. Lo dicono i precedenti. Tan�to per cominciare, un agghiac�ciante dato statistico: sono trentadue i vigilantes uccisi e centodieci i feriti negli ultimi sette anni. Kalashnikov e fuci�li a pompa, esplosivi, jeep blindate, addirittura ruspe. Niente viene lasciato al caso per assalire quei furgoni blin�dati che portano soldi dai caveau alle banche e uffici postali o viceversa dai super�mercati ai depositi. E ogni volta, dietro a rapine cos�efferate, dove si spara e si uccide con tanta facilità, e dove spariscono bottini a vol�te miliardari, gli investigato�ri si interrogano: è solo crimi�nalità organizzata o non c'è lo scopo di autofinanziamen�to? La rapina capostipite di quelle eversive avvenne a Roma, in lungotevere Prati di Papa. Era il 1987: le Brigate rosse dopo lungo silenzio tor�navano a uccidere. Si scatena�rono con fucili a pompa con�tro una pattuglia della polizia che scortav'a un furgone po�stale. Uccisero due agenti e portarono via un miliardo e mezzo. Quella rapina, però, fu rivendicata con un volanti�no. E fanno notare gli esperti dell'Antiterrorismo che le or�ganizzazioni eversive rivendi�cano sempre le loro azioni. Non fu rivendicata da nes�suno, invece, ma c'è il sospet�to che fosse una rapina da autofinanziamento, l'assalto a un furgone portavalori in provincia di Terni, a San Gemini. Quelle volta il furgo�ne fu bloccato dentro una galleria e venne applicato un fumogeno sotto il pianale. «Se non scendete con le mani in alto, adesso mettiamo una bomba». E quelli si arresero. Altre rapine sanguinarie, che sull'istante fecero pensa�re a una mano eversiva, ma che poi si sono dimostrate opera di criminalità comune, furono quella di Milano e di Lecce. A Milano, in via Imbonati, all'alba del 14 maggio 1999. avevano già piazzato un kg di plastico contro il portellone del furgone quando arrivaro�no polizia e carabinieri. Il conflitto a fuoco durò almeno dieci minuti: mor�l'agente Vincenzo Raiola, restarono ferite otto persone. Quella era una banda che usava i kalashnikov, responsabile di almeno dieci rapine tutte uguali nel Nord. Quando li presero, si scopr�che c'era anche un ex terrorista di Prima Linea. Ma la politica era un ricordo. La sua attivi�tà ormai era diversa. A Lecce, invece, il 6 dicem�bre 1999 i banditi assaltaro�no un convoglio di due furgo�ni blindati sulla strada per Copertine. Avevano a bordo quasi, tre miliardi destinati agli uffici postali del basso Salente. Un camion speronò il primo furgone: ucciso sul colpo l'autista. Luigi Pulii. Sotto un altro blindato mise�ro una bomba e morirono per l'esplosione altre due guardie giurate, Raffaele Arnesano e Rodolfo Patera. Feriti anche i loro tre colleghi. Per quel colpo furono portati via due miliardi e risultano indagati due pastori sardi che aveva�no messo a disposizione dei banditi una masseria dove nascondere le auto dell'aggua�to. Gli investigatori pensano che anche questi di via Rigamonti a Roma siano responsa�bili di diverse rapine. Stanno facendo i confronti con un assalto a Pomezia e con un altro a Tor Bella Monaca. Ogni volta hanno usato del�l'esplosivo come diversivo. [fra. gri.] Gli investigatori pensano che i banditi di via Rigamonti siano responsabili di diverse altre rapine. Si fanno confronti con un assalto aPomeziaeconunaltro a Tor Bella Monaca: ogni volta è stato usato esplosivo come diversivo NeU'ST la prima feroce aggressione: dopo lungo silenzio le Ersi scatenarono contro una pattuglia della polizia che scortava un ftirgone postale. Uccisero due agenti e portarono via un miliardo e mezzo

Persone citate: Raffaele Arnesano, Rodolfo Patera, Vincenzo Raiola

Luoghi citati: Lecce, Milano, Pomezia, Roma, San Gemini