Riparte il match per Montedison

Riparte il match per Montedison Bondi assicura: «Sono tranquillissimo». Ma la partita si intreccia con quella per Generali Riparte il match per Montedison Le azioni guadagnano illO,2X Flavia Podestà MILANO «Sono tranquillissimo». Enrico Bondi, sulla plancia di comando della Montedison dal luglio '93, non fa in tempo a proferire le fatidiche parole (in margine al�l'assemblea della Edison, ossia della gallina dalle uova d'oro del gruppo) che in Piazza Affari si scatena il putiferio. Dopo la pausa Pasquale, che aveva ricon�dotto a valori più ragionevoli i corsi delle azioni del gruppo milanese di piazzetta Bossi, sui titoli della società sono tornati i fuochi d'artificio, con scambi che hanno interessato quasi cen�to milioni di pezzi, pari a circa il 5,6nZo del capitale. In aggiunta a chi forniva il mercato, ai blocchi transitava l'l,80/) del capitale. Il titolo, innescata la quinta, si abbandonava ad una corsa folle e, nell'ultima mezz'ora, veniva sospeso per eccesso di rialzo per chiudere poi a 2,918 euro con un balzo del 10,280Zo. NUOVA VOLATA IN BORSA. La vorti�cosa corsa dei titoli registrata ieri ha almeno due significati. Da un lato sta a dimostrare che ogni ipotesi di tregua tra i due gruppi impegnati nella partita Montedison Mediobanca e i suoi alleati da una parte e Romain Zaloski con la famiglia Strazzera, la Banca di Roma e il San Paolo Imi dall'altra deve essere riposto inevitabilmente in naftalina, almeno per il mo�mento: e nonostante che i giochi per l'assemblea ordinaria che il 15 maggio sarà chiamata ad approvare solo il bilancio 2000 siano sostanzialmente fatti. Tra i bookmakers che si moltiplica�no in Piazza Affari quando sul mercato si respira aria di scon�tro, non c'è nessuno che non | scommetta, infatti, sul raggiungimento del controllo della Mon�tedison (ossia il 50,10Zo del capita�le) da parte della galassia di via Filodrammatici, che ne detene�va già il 39,50Zo all'assemblea del 27 febbraio scorso, quando ven�ne bocciata la fusione con Falck. Dall'altro significa che il segna�le inviato nei giorni scorsi a Zaleski da Mediobanca, Lucchi�ni e compagni con l'apertura per un parziale coinvolgimento del�l'imprenditore franco/ brescia�no nell'azionariato Montedison post fusione Falck non è stato considerato sufficiente dall'inte�ressato ben deciso a giocare in piazzetta Bossi un ruolo di asso�luto primo piano. CHI VENDE, CHI COMPRA? Se è oggettivamente difficile indivi�duare oggi chi stia vendendo e chi acquisti qualcuno scom�metteva anche ieri che la quota Strazzera fosse all'asta, mentre Banca Intesa ha ridotto ancora la sua quota dal 3,7 al 3,30Zn e la Fondiaria ha negato di essere impegnata in rastrellamenti pare certo che Zaleski e chi lo fiancheggia voglia garantirsi da subito il possesso del 330Zo del capitale che, non consentendo il controllo dell'assemblea straor�dinaria, di fatto impedisce alla società di uscire dall'ordinaria amministrazione. Di più. Un ritorno cos�clamo�roso e inatteso dell'alta tensione fa supporre che oggi, davvero, il caso Montedison si intrecci a partite ben più importanti: da quella aperta sul rinnovo del vertice delle Generali dove la conferma di Alfonso Desiata sembra appesa a un filo sebbene l'ipotesi di una presidenza Bernheim sia tramontata, a quella tutt'altro che chiusa sulla Rcs attraverso la Hdp il cui patto di sindacato scadrà con l'assem�blea di approvazione del bilan�cio 2001. A meno che tutte le parti in commedia non decida�no, di comune accordo, di fare un passo indietro di tentare di ricucire rapporti pesantemente fatti e di chiudere con la cultura del sospetto oggi dilagante il rischio che lo scontro a geometrie variabili in atto sfugga di mano con conseguenze dirom�penti è più che reale. Nel giro di pochi mesi, infatti, la geografia della finanza italiana quella più blasonata e dunque più rile�vante per il sistema economico nazionale potrebbe risultarne sconvolta: complice anche la guida politica del Paese. LA C0NS0B VIGILA. I rischi sono indubbiamente presenti ai più avvertiti tra i commissari della Consob, chiamati a vegliare sul�le società quotate: Luigi Spaven�ta ha acceso i riflettori ma sino a quando non appura l'esistenza di acquisti concertati non può intervenire né imporre l'obbligo di ricorso all'Opa. Intanto, per tornare alle vicende di Montedi�son, la fusione con Falck resta, per il momento, un semplice sogno nel cassetto che nessuno può concretizzare. Quanto ad una integrazione societaria tra Edison e Sondel (entrambe le società hanno celebrato ieri le loro assemblee di bilancio), l'am�ministratore della capogruppo dell'energia di Montedison Giu�lio Del Ninno senza escluderla ha sostenuto «che per ora si procede alle integrazioni opera�tive»: integrazioni «più struttu�rate», per Del Ninno, «arriveran�no di sicuro, ma con il tempo». Si è appreso, invece, che la Edison, per garantirsi dei clien�ti, si è ritagliata un giardinetto di partecipazioni in ben sette multiutility locali (quotate e non) e in bilancio ha anche l'I,570 dell'European Energy Exchange di Francoforte. Il gruppo guidato da Del Ninno che è impegnato nell'acquisto di Elettrogen dall'Enel ed ha firma�to un accordo in Egitto per la costruzione di un impianto di liquefazione di gas naturale salda il primo trimestre 2001 con ricavi netti consolidati pari a 863 milioni di euro, in crescita del 520Zo sul primo trimestre del 2000; il margine operativo lordo migliora del I40Zo a 223 milioni di euro mentre l'utile operativo netto cresce del 150Zo a 167 milioni di euro. UN'ASCESA IRRESISTIBILE 31096 i UNANI^O DI QUOTA?I0NI PER LA '; ' 2=146 1,671 i i f ^ I g I a

Luoghi citati: Egitto, Francoforte, Milano, San Paolo