Blitz ceceno in un hotel d'lstanbul

Blitz ceceno in un hotel d'lstanbul Blitz ceceno in un hotel d'lstanbul Un ostaggio italiano: «Ci hanno trattati bene» AnnaZafesova MOSCA Dodici ore di angoscia per quasi 150 ospiti dello «Swisshotel Bosphorus» di Istanbul, presi in ostaggio da un gruppo di terrori�sti pro-ceceni. Per una notte il lussuoso albergo è stato circon�dato dalla polizia, pronta a intervenire, mentre le autorità turche cercavano di trattare la liberazione delle persone cattu�rate. Nel frattempo gli ostaggi tra cui otto italiani rimaneva�no sotto i fucili puntati dei guerriglieri. Verso mezzogior�no, infine, la resa: senza nessu�na violenza. L'assalto allo «Swisshotel» è cominciato alle undici. Nell'al�bergo si trovavano circa 600 ospiti, turisti e imprenditori che partecipavano a una confe�renza industriale. In pochi mi�nuti i terroristi 14 in tutto, armati di fucili a pompa e pistole sono riusciti a stipare circa 150 persone, tra cui donne e bambini, nella hall. Secondo le testimonianze degli ostaggi liberati, sono stati trattati bene, perfino i quattro russi che sono stati catturati insieme a turchi, americani, giapponesi e turisti di altre nazionalità. Il commando si definisce «Gruppo di combattimento per la Cecenia» ha proclamato come suo scopo quello di spinge�re il mondo, e soprattutto gli Stati Uniti, a denunciare la «sanguinosa» invasione dei rus�si nel Caucaso. Ha chiesto un incontro con il ministro dell'In�terno turco, il quale ha promes�so che non avrebbe assaltato l'albergo: «Poteva essere ri�schioso per gli ostaggi», ha spie�gato il capo della polizia di Istanbul, Kazim Abanoz. In tar�da mattinata i 14 terroristi hanno posato i fucili e si sono lasciati ammanettare. L'operazione è stata guidata da Muhammed Tokcan, un tur�co di origine cecena che aveva combattuto nel Caucaso a fian�co di Shamil Bassaev, «terrori�sta numero uno» della guerri�glia indipendentista. Cinque an�ni fa Tokcan aveva già organiz�zato un'altra spettacolare presa di ostaggi a lieto fine: per quat�tro giorni con i suoi uomini alcuni dei quali hanno parteci�pato anche all'assalto dello «Swisshotel» aveva tenuto in mano il traghetto «Avrasya», con 140 persone a bordo. Con�dannato a 9 anni di carcere, era stato amnistiato l'anno scorso. Ieri un portavoce degli indipen�dentisti ceceni ha smentito ogni rapporto con Tokcan condan�nando il suo gesto. La presa di ostaggi a Istanbul ha scatenato le ire di Mosca che, dopo aver formalmente ringraziato i turchi per la loro efficienza, ha accusato Ankara di favorire i terroristi ceceni. Il ministro degli Esteri, Igor Ivanov, ha chiesto alle autorità turche di «garantire la sicurez�za dei russi» sul loro territorio e di punire in maniera esemplare i terroristi. «Abbiamo chiesto ripetutamente ai turchi di por�re fine all'attività di una serie di organizzazioni estremiste ha detto il ministro ma non l'hanno fatto». In Turchia esiste una forte diaspora cecena e i leader indi�pendentisti hanno spesso trova�to asilo, cure mediche e solida�rietà sul Bosforo. Secondo i russi, la Turchia aiuterebbe la guerriglia cecena anche con sol�di e armi. Appena un mese fa un ex comandante della guerriglia cecena ha dirottato un aereo russo subito dopo il decollo da Istanbul. Il consigliere del Cremlino Sergej Jastrzhembskij ieri è stato minaccioso: «Ankara ha ignorato i nostri avvertimenti e in Turchia i terroristi continuano a sentirsi a loro agio». Jastrzhembskij ha addirittu�ra ipotizzato che il Cremlino possa sconsigliare ai russi di visitare la Turchia. Con il picco�lo commercio degli «shop-tour» e il turismo, i russi sono impor�tantissimi per l'economia tur�ca. Il primo ministro della Tur�chia, Bulent Ecevit, ha però respinto le accuse di Mosca: «I ceceni sono nostri fratelli, ma non appoggeremo mai atti che vanno contro gli interessi della Turchia». Due ostaggi del ceceni appena liberati dopo il blitz allo Swisshotel di Istanbul

Persone citate: Bulent Ecevit, Igor Iva, Jastrzhembskij, Kazim Abanoz, Muhammed Tokcan, Sergej Jastrzhem, Shamil Bassaev