«Padre Pio sgridò Macario: Smettila di fare la rivista» di Erminio Macario

«Padre Pio sgridò Macario: Smettila di fare la rivista» DUE APPUNTAMENTI GON LA COMICITÀ: STASERA A «NOVECENTO» DI PIPPO BAUDO E ALLA RASSEGNA DI BORDIGHERA «Padre Pio sgridò Macario: Smettila di fare la rivista» Cristina Caccia «Io l'ho conosciuto. Era un uomo molto semplice, diversissimo da co�me poteva apparire ai più». Pippo Baudo descrive cos�Erminio Maca�rio. Al comico torinese il presentato�re siciliano dedica stasera gran parte di «Novecento», il programma che conduce su Raitre dalle 20,50. Un comico «sui generis», puntua�lizza Baudo, che esprimeva la sua arte «in tono minore, dimesso». «Il suo far ridere era tutto pause, occhia�te, le battute perloppiù venivano di riflesso. Macario aveva bisogno di una spalla molto loquace, che lui potesse interrompere di tanto in tanto, con quel suo intercalare som�messo. Aveva Carlo Rizzo, bravissi�mo attore, che infatti non stava mai zitto». Dopo aver parlato di Papa Lucia�ni e della storia degli imitatori da Noschese ai giorni nostri, in studio Baudo, domani sera ripercorrerà la camera di Macario, raccontandone l'uomo e l'artista. Insieme con i figli dell'attore Alberto e Mauro che tra l'altro ha scritto una biografia sul padre, intitolata «Un comico caduto dalla luna» e Valeria Fabrizi, una delle sue soubrette, saranno «qua�ranta minuti tra spezzoni d'archi�vio, chiacchiere e chicche, con alcu�no particolari che sono in pochi a conoscere». Per esempio, Baudo? «Per esempio sveleremo perché la sua "maschera" era così, e chi gliel'aveva suggerita». Siamo curiosi, ce lo anticipa? «Sa chi è stato? Ettore Petrolini. Pensi che si incontrarono e a quei tempi Macario portava la parruc�ca quando si esibiva. Petrolini gli disse praticamente di buttarla via: "devi farti un ricciolo davan�ti" gli consigliò invece e l'altro rimase come folgorato e segu�il consiglio. Buffo vero?». Ma lei come l'ha conosciuto, Macario? «Lavoravamo insieme in televisio�ne, a Milano, e dormivamo nello stesso albergo, il Domus. Aveva fiducia in me e mi raccontava tante cose di se stesso, della famiglia. Era molto fedele alla seconda moglie, Lia Dardanelli, ed era preoccupato per i figli, Alberto che voleva fare l'attore, e Mauro che voleva diventare sce�neggiatore. Lui non avrebbe volu�to che lo seguissero nel suo mestie�re. E invece poi tutti e due l'han�no fatto». Un mestiere che viveva ma�le? «No, ma ci fu un fatto importante, nella vita di Macario, che lo segnò: l'incontro con Padre Pio. Ce l'aveva portato Carlo Campani�ni, un altro piemontese molto devoto al Beato, e fu un incontro determinante. Padro Pio lo rico�nobbe e gli disse che era un peccatore e di non fare più la rivista. E lui infatti di l�in poi smise e si diede alla commedia». Un abbandono definitivo? «Sì. Pensare che l'aveva inventata Draticamente lui, la rivista all'itaiana, con la passerella finale dove tutti sfilano davanti al pubblico. Per non parlare delle sue "donnine", che si sceglieva ad una ad una, altissime, perché gli piace�va fare da contrasto, lui che era Piccolino. Ma nonostante tutto, Macario non fu mai volgare. Fu sempre fedele al suo personag�gio». A proposito di fedeltà. Che ne pensa Baudo dei recenti ((movimenti» in Rai? «Parla del via vai, delle voci, dell'abbandono di Fazio? Ma guar�di, è una specie di Grand Hotel. Ormai assomigliamo al mondo del calcio che è cos�anche lui. Che vogliamo farci: è la legge del mercato». Erminio Macario: il ricciolo sulla fronte glielo sugger�il grande Petrolini. Sopra: il conduttore Pippo Baudo

Luoghi citati: Bordighera, Milano