«E' ora che il Papa convochi un nuovo Concilio Vaticano»

«E' ora che il Papa convochi un nuovo Concilio Vaticano» IL CARDINALE LEHMANN «LA CHIESA DEVE ESSERE PIÙ' COLLEGIALE^ «E' ora che il Papa convochi un nuovo Concilio Vaticano» Franca Glansoldati STRASBURGO ALCUNI anni fa lo aveva giudicato inutile. Oggi, invece, ha cambiato opi�nione e cosi rilancia l'idea di un Concilio Vaticano III. Il battagliero cardinale Karl Lehmann, eletto a capo della Conferenza Episcopale Tede�sca per 15 anni di fila, cono�sciuto e apprezzato dai fedeli per le sue aperture che in passato lo hanno visto con�trapposto con il Vaticano (spe�cie nella vicenda dei consulto�ri cattolici e della comunione ai divorziati risposati), non nasconde la propria preoccu�pazione di fronte alle sfide che la modernità pone ai cristiani e che richiederebbe�ro dalla Chiesa risposte più audaci. Ma, a suo parere, occorrerebbe anche un ap�proccio meno centralizzato nelle decisioni, e maggior�mente condiviso a livello peri�ferico. Lehmann, fine intellet�tuale e apprezzato teologo (è stato assistente per anni di Karl Rahner all'università di Monaco) non vedrebbe affat�to negativamente una venta�ta di riforme per garantire più collegialità tra i vescovi e Roma. Un tema piuttosto sco�modo che potrebbe far capoli�no nel Concistoro di maggio indetto dal Papa per riunire a Roma tutto il collegio cardina�lizio, il cosiddetto Senato del�la Chiesa. «Tempo fa ritenevo inutile un eventuale Concilio Vatica�no III. Forse, però, è arrivato il momento di pensare a come la Chiesa in futuro debba prendere decisioni su fonda�mentali questioni legate alla pastorale ha spiegato Leh�mann Certamente c'è il Papa, c'è la curia, ci sono i Sinodi. Nessuno intende met�terli in discussione. Ci man�cherebbe. Io però spero che il Papa, quando ha convocato il Concistoro di maggio, avesse in mente qualcosa del genere, anche se non so bene cosa, per trovare una strada nella direzione della collegialità. Per un Concilio, comunque. ci sarebbero tanti tanti pro�blemi pratici: oggi abbiamo 4500 vescovi, compreso i ve�scovi ausiliari. Un numero un po' troppo alto per organizza�re una assise conciliare. Si potrebbe rispondere che gra�zie alle potenzialità dei mezzi di comunicazione, come per esempio le teleconferenze, si potrebbero risolvere tanti ostacoli. Credo che prima di tutto sia necessario discutere di una eventuale forma di Concilio, della lunghezza che dovrebbe avere e dei temi che dovrebbe affrontare». Elevato alla porpora da Wojtyla nel febbraio scorso e inserito a sorpresa in una seconda lista di neo cardina�li, Lehmann ha poi precisato che a sollevare la questione della collegialità è stato lo stesso Giovanni Paolo II. «Nel�la lettera apostolica Novo Millenio Ineunte c'è un brano dove si dice che i mezzi per la collegialità non sono soddisfa�centi e che si dovrebbe riflet�tere su questa carenza. Quin�di si fa riferimento ai Sinodi, alla curia romana, alle confe�renze episcopali, al collegio dei cardinali. Personalmente penso che sarebbe utile riflet�tere sui rapporti tra questi quattro strumenti di collegia�lità e definire gli specifici compiti di ognuno». In questi giorni l'arcivesco�vo di Magonza si trova a Strasburgo per un summit sull'ecumenismo, un tema che da anni lo vede impegna�to in Germania a dialogare con protestanti, luterani, me�todisti e ortodossi. Lehmann vice presidente uscente della Conferenza delle Conferenze Episcopali Europee, l'organi�smo che oggi firmerà una Carta Ecumenica con ortodos�si e riformati, sa benissimo che uno dei principali scogli sulla via dell'unità dei cristia�ni è rappresentato proprio dall'esercizio del primato di Pietro. «Anche Paolo VI disse che il papato rappresenta il primo problema per l'ecume�nismo. Il pontefice attuale ha poi con coraggio posto all'at�tenzione questo aspetto. Da tempo la tematica è allo stu�dio, anche se è difficile dire che cosa si potrebbe fare. Le forme in cui questo primato viene esercitato potrebbero cambiare, fermo restando il nucleo stesso. I luterani, già nel '71 fecero sapere che il papato è degno di attenzione ma che si dovrebbe ristruttu�rare teologicamente e giuridi�camente». All'anziano pontefice il car�dinale tedesco riserva parole di grande stima. Tanto da indicarlo l'unico portavoce esistente della cristianità a livello mondiale. «E' l'unico dice che parla a nome di tutti i cristiani nel mondo dei diritti dell'uomo. Il Papa è una figura centrale. Per tutti. Non a caso ci sono anche tanti ortodossi che am�mettono di avere bisogno di un Papa così». [Ap.Biscom] «Pure Wojtyla ha detto che ci sono questi problemi, bisogna rifletterci bene» li cardinale Karl Lehmann, da quindici anni è a capo della Chiesa tedesca

Luoghi citati: Germania, Magonza, Monaco, Roma, Strasburgo