«Abbiamo vinto» di M. Me

«Abbiamo vinto» «Abbiamo vinto» Esulta la lobby italo-americana i Maurizio Moiìnari corrispondente da NEW Y0RK~" Vigilia di fibrillazione per gli italiani d'America, che aspettano ad horas dalla Casa Bianca la nomina del nuovo ambasciatore in via Veneto. L'ultima domenica di lobbing della Niaf la principale organizzazione dei venticinque milioni di italiani d'America è tra�scorsa nella convinzione che il dado sia oramai trat�to. «La Casa Bianca ci ave�va assicurato che avrebbe annunciato la nomina gio�vedì-venerd�scorso dice Alfred Rotondaro, direttore esecutivo della National Italian American Foundation ma l'hanno rinviata all'ini�zio di questa settimana, a dopo la conclusione del ver�tice di Quebec City». Roton�daro ha passato la domeni�ca al telefono con gli altri leader della Niaf: dal depu�tato democratico Frank Guarini di New York al presidente Joseph Cerrell, tornato ieri a Los Angeles da un blitz di due giorni nei Palazzi romani. Per tutti l'ambasciatore in pectore è Charles Gargano, già brac�cio destro di George Bush a New York durante la cam�pagna presidenziale e lega�to a doppio filo al governa�tore dello Stato, Pataki. Alfred Rotondaro non esclude tuttavia che «all'ul�timo minuto» la Casa Bian�ca possa sostituire Gargano con «un nome finora rima�sto in secondo piano» ovve�ro quello di Lucio Noto, l'ex dirigente della Mobil e pre�sidente della Mobil Italia con alle spalle undici anni di vita e lavoro nel nostro Paese. «La Niaf ha vinto la battaglia per ottenere la nomina di un italo-america�no, questo è quello che conta -sottolinea Rotonda�ro ed il nome in queste ore è quello di Charles Garga�no, ma Lucio Noto è una persona di grande prestigio negli Stati Uniti e se la scelta cadesse su di lui sarebbe per noi tutti comun�que una vittoria». La Niaf è sicura che in questa setti�mana «la partita sarà chiu�sa» e già guarda al prossimo impegno: ottenere dal Sena�to di Washington un veloce esame ed un'altrettanto ra�pida approvazione dell'am�basciatore designato dalla Casa Bianca. Per la Niaf si tratta di una nuova sfida. Frank Guarini e «Fred» Ro�tondaro a tale riguardo sem�brano fiduciosi: i democra�tici sono tradizionalmente favorevoli ai candidati «et�nici» e fra i repubblicani l'asso nella manica della Niaf è un veterano di Capitol Hill, il senatore del New Mexico Pete Domenici. «Senza di lui avremmo per�duto la battaglia per l'amba�sciatore ammette Roton�dare e grazie al suo soste�gno guardiamo con fiducia ad una rapida ratifica della nomina da parte del Con�gresso». Charles Gargano intanto si è chiuso nel più fitto riserbo, dal suo entou�rage a New York trapela tuttavia la notizia che sta preparando un nuovo viag�gio in Italia. A giorni do�vrebbe tornare a Roma. «Non sappiamo perché va�da cos�spesso in Italia ammette il direttore esecu�tivo della Niaf ma non è un mistero per nessuno che lui ha molti amici a Roma». [m. me]