Sarah, i misteri di un delitto di Pierangelo Sapegno

Sarah, i misteri di un delitto LA TRAGICA SVOLTA NELLA NOTTE Sarah, i misteri di un delitto Strangolata e poi chiusa in un sacco retroscena Pierangelo Sapegno inviato a BOLOGNA aUALCHE minuto prima, «e incontravi Lucio». Zio Car�melo è appoggiato al cancel�lo. Se Lucio ne avesse ancora vo�glia, basterebbe lui a sistemare questa storia. «Ma Lucio non ne ha più voglia». Faceva il campione di pugilato, «i cazzotti li sapeva dare e qui ci vorrebbero tanti di quei cazzotti da sistemare chi dico io», dice Carmelo. Lucio Cusmà Piccio�ne è lo zio di Sarah Jay, la bimba di 9 anni, uccisa a Bologna. Carmelo è 10 zio più vecchio. Ha ima panette�ria. Italo è il papà di Sarah e fa l'imbianchino, la mamma Enza l'in�fermiera degli an�ziani. Italo ha chia�mato la televisione Rete 7 e ha fatto l'appello dal salot�to di casa, seduto sul bordo del sofà grigio un po' sbiadi�to, mentre la figlia Giuseppina guar�dava per terra e mamma Enza trat�teneva qualche la�crima, e lui teneva le braccia sulle gi�nocchia e le mani spesse a penzoloni: «Non piangere, stiamo tutti con te. Se mi vedi diglielo, sono sicuro che hanno il cuore buono e ti lasciano andare. Voi, trattatela bene. Raduniamo quello che possiamo. Però, lasciate�la vivere». Sarah era scomparsa gioved�pomeriggio, quando il fidanzato della sua sorella più grande Jenny, Lo slavo a casa peil letto indi 4 mila«Poi lei èda un'am l'aveva portata in casa per rassetta�re il letto e rifare la camera, in cambio di 4 mila lire. Era andata l�alle 3 e alle 4, quando l'altra sorella Giusepipina l'aveva chiamata non c'era già più; «Ha voluto andare da Gioia, l'amichetta cinese», le aveva detto Milan, il fidanzato slavo di Jenny, «l'ho accompagnata io al cancello». I genitori di Gioia erano caduti dalle nuvole: «Non l'abbia�mo mai vista)). Il figlio di zio Carme�lo, Eugenio, è corso subito da Mi�lan. «Apri la cantina)), gli ha urlato, «voglio vedere». Milanha tentenna�to, «ma che cosa dici? Non ti fidi di me?» «Non mi fido», ha ringhiato Eugenio. Milan ha aperto la canti�na: l'hanno rovistata enon c'era traccia di Sarah. Allora la famiglia è corsa dai carabinieri. Milan ha dei graffi sul volto, come se avesse aggredito la piccola che s'è difesa. A prima vista, sembra un delitto orrendo scritto e firmato. A prima vista. Ma basta un'ora per ucci�dere e cancellare tutte le tracce da solo? In casa, neanche una macchia di sangue. E poi il papà fa l'appello alla tv e dice che è disposto a trovare dei soldi. Co�me? Lui fa l'imbianchino. «Radu�niamo in giro», dice. In famiglia hanno negozi. Le cronache nere si sono occupate spesso di qualche loro parente. Due cugini furono arrestati al Pila�stro. Un altro parente (citato dal pentito Rosario Spatola) fin�in carcere per tentato omicidio. Il grande della famiglia, invece, zio Lucio, diventato campione euro�peo dei leggeri, ora vive solo di ricordi. Soldi ne ha fatti? «Allora quelli che si facevano si spendeva�no», dice Carmelo. E adesso? «E' in pensione». Ha 46 anni, gli occhi fermi di uno abituato a guardare da dove parte il cazzotto, il naso gonfio, le labbra spaccate. Al papà Italo i cronisti avevano chiesto, prima che si trovasse il cadavere: pensate a un sequestro? «No, pen�siamo di no». A un ricatto? «Non sappiamo». E allora perché avete promesso di trovare i soldi? «Per�ché abbiamo paura che lui l'abbia venduta. Ho sentito dire in giro che era indebitato fino ai capelli, e aveva trovato lavoro solo adesso, come facchino in una cooperati�va». Milan è sotto torchio dai cara�binieri. Ha i graffi sul volto. Come te li sei fatti?, gli hanno chiesto. «Mi hanno picchiato ieri mattina». Chi? «Gli albanesi». Perché? «Vole�vano i soldi che gli dovevo». E questa è la sua parte di versione die scricchiola. Perché qualcuno dei Cusma giurerebbe di non aver�glieli visti l'altro pomeriggio quei graffi, quando venne a prendere Sarah. «Era dal mattino che insiste�va che gli portassimo la piccola». Però, quando zio Carmelo sussurra che secondo lui «l'ha stuprata e uccisa», mamma Enza insoi^ge. «Co�me facciamo a dirlo. Fino a ieri pensavamo che era un bravo ragaz�zo, in fondo. E ha sempre trattato Un nero un'auto ommare a bordo a bimba acrime» bene Sarah Jay». Erano stati altre volte da soli in casa? «Mai. C'era sempre Jenny, mia figha». Zio Car�melo ricorda anche «un nero ha raccontato di aver visto una mac�china grigia sgommare via e che dentro c'era una bambina che pian�geva: saranno state quasi le 4 di ieri pomeriggio». E a chi l'ha detto? ((Al bar Zeus. Quello dove ci vanno i tunisini». Perché il cuore del giallo è in questa parte di città che scorre senza la fuliggine e l'angoscia di una periferia industriale in un mondo nuovo. Via Corticella però s'infila in una Bologna che quedche anno fa non esisteva, ai tempi di Lucio campione europeo dei pesi leggeri, '84 e '85, lui con i guantoni in alto e la faccia tumefatta a salutare alla televisione, quando qui non c'era il bar Zeus coni tunisini, e gli albanesi che bazzicano l'altro quartiere, fa Car�melo, indicando ol�tre le mura rosse delle case, e i cine�si che stanno inve�ce dove abita Mi�lan lo slavo, in via Mitelli, e che sono i migliori: «Gioia, la loro bambina è compagna di clas�se della Sara Jay. E'la sua amica pre�ferita». I Cusmà abitano fra queste case con i matto�ni rossi a vista, i cortili d'asfalto e le finestre aperte sulle sere, come nei posti di mare, ascoltando le voci delle tv che ronzano per stra�da. Il giallo della piccola Sarah Jay con il suo nome da soap opera americana è tutto qui, in questo incrocio confuso di storie, di mondi e di razze. Sul volto di Milan c'era una serie di graffi «Sono stati gli albanesi» Lo slavo l'ha portata a casa per rifare il letto in cambio di 4 mila lire «Poi lei è andata da un'amichetta» Lo zio: «Un nero ha visto un'auto sgommare con a bordo una bimba in lacrime»

Persone citate: Cusma, Gioia, Notte Sarah, Piccio, Radu, Rosario Spatola, Sarah Jay

Luoghi citati: Bologna