Ds, le due anime guardano già al dopo-voto

Ds, le due anime guardano già al dopo-voto Ds, le due anime guardano già al dopo-voto Veltroni riparte dal Campidoglio, D'Alema pensa al nuovo partito retroscena Augusto Minzolhii ROMA QUEL cartoon documentario sui tempi di guerra che viene trasmesso sui video della Con�vention dell'Ulivo in una sala dall'at�mosfera mesta e por un terzo vuota appare come un cattivo presagio, l'anticipazione di quello che avverrà nel centro-sinistra se i sondaggi che prearmunciano la sconfitta avranno ragione. Non promettono niente di buono neppure i sonisi un po' sarca�stici che appaiono sulle bocche di Massimo D'Alema e Pecoraro Scanio quando il candidato premier Rutelli promette la vittoria il 13 maggio: là dentro in molti già pensano al «do�po», al tempo della ricostruzione che viene dopo il terremoto. La verità è che nella Convention dell'Ulivo i più parlano del proprio futuro persona�le dato che la coalizione, se non vince, non ne avrà nessuno. Walter Veltroni racconta che «a Roma per il Comune va bene». Al Comune, ap�punto. Franco Bassanini, invece, sprizza gioia da tutti i pori per il collegio che gli hanno assegnato: «li il centrosinistra riuscirebbe anche ad eleggere un paracarro. La Bellillo invece finirà alla presidenza della federazione pugilistica». Eh sì, meglio riderci su, aspettare che il dramma si consumi e pensare al domani sperando che tutto non si risolva in un cupio dissolvi. Veltroni sono i suoi a dirlp punta tutto sul Campidoglio: se riuscirà a spuntar�la, partirà da l�la sua marcia per la conquista della premieràhip dello schieramento di centro-sinistra alle prossime elezioni politiche. Il parti�to? «Mi divertivo di più ha raccon�tato il nostro al sindaco di Venezia, Paolo Costa a inaugurare la galleria Borghese da ministro dei Beni cultu�rali che non a nominare i segretari provinciali della Calabria da via Nazionale». Insomma, per lui la stagione della Quercia è ormai alle spalle, anche perché, nei fatti, la Quercia è già nelle mani di D'Alema. Il personaggio è consapevole di aver una sola chance e una sola politica per continuare la camera: quella che ricalca l'esperienza di Rutelli al Campidoglio interpretata, però, da un uomo di sinistra. Ne consegue, ad esempio, che Veltroni non gettereb�be sicuramente a mare il maggiorita�rio e l'uninominale. E, sia pure con i necessari ritocchi e con i tempi dovuti, percorrerebbe ancora l'ipote�si politica del partito democratico. Insomma, un Ulivo corretto, spurga�to dagli estremismi del professor Parisi e più propenso ad essere guidato da un uomo con un passato di sinistra. «I vecchi partiti raccon�ta Antonello Falomi, un pasdaran di questa politica sono tagliati tra�sversalmente, sono contenitori vec�chi». Non è una boutade ma una ferma convinzione che alberga in quest'anima del centro-sinistra. An�che il vice di Rutelli, Piero Fassino, che è sicuramente il più prudente, ha in mente per il futuro qualcosa diverso. L'altro giorno al filosofo di Forza Italia, Lucio Colletti, che scherzando gli aveva prearmunciato un suo ritomo nei Ds, ha risposto: «Non credo che mi troveresti». Sarà una sensazione azzardata, magari un'interpretazione fin trop�po maliziosa, ma in quel salone avvolto nel fatalismo della sinistra già ci sono in embrione le speranze, le scommesse e i disastri futuri di questa sinistra. Se l'anima ulivista, quella che potrebbe diventare il caprio espiatorio della probabile sconfitta, si aggrappa a Veltroni, l'altra, quella degli emarginati del�l'ultimo periodo, dei vari D'Alema e Amato, continua a coltivare il pro�getto di un partito sul modello delle socialdemocrazie europee. li primo è destinato ad ereditare dopo il 13 maggio il partito, o quel che ne rimarrà, perché in fondo è l'unico che ancora ci crede. Se ne sono accorti anche gli alleati: «Quei due osserva il verde Scalia o si riprende�ranno la Quercia o faranno un loro partito». Ma per far cosa? Il progetto è quello di una forza che raggiunga almeno il 300Zo dei consensi per diventare il perno della coalizione di centro-sinistra. Un partito che, pe�rò, rispetto ad oggi, possa rivendica�re senza inibizioni la guida della coalizione. «Nessuno deve conside�rarci ancora sussurra Alfredo Reichlin, uno dei padri spirituali dell'expresidente del Consiglio solo dei portatori d'acqua». Su questo schema le due anime del centro-sinistra potrebbero an�che percorrere insieme un lungo tratto di strada. Ma lo schema Ama* to-D'Alema prevede anche una stra�tegia alternativa che, a second^di come si metteranno le cose dopo il voto, potrebbe addirittura diventare prioritaria. Ieri il caso ha voluto che D'Alema dopo aver presenziato al discorso di Rutelli al Palazzo dei congressi volasse a presentare un libro insieme a Giulio Andreotti, cioè con l'uomo che è l'emblema del ritomo al proporzionale. E questa seconda immagine trasmessa dai tg a poche ore di distanza dalla prima rappresenta simbolicamente la se�conda opzione politica dell'attuale presidente dei Ds. Anche D'Alema, infatti, è un convinto assertore del ritomo al proporzionale, un fautore del modello tedesco. Un modello che potrebbe essere usato in armonia con le logiche di Veltroni e Rutelli, ma questo è un dato da non sottovalutare anche in maniera diversa. Questo sistema infatti, po�trebbe essere utilizzato anche per terremotare gli attuali poli: se Berlu�sconi non andasse più d'accordo con i suoi attuali alleati (Bossi e Fini), se D'Alema considerasse un peso l'alle�anza con gli ulivisti più intransigen�ti, questo modello potrebbe anche partorire ima nuova maggioranza, un nuovo centro-sinistra basato sul�l'alleanza tra Forza Italia, l'anima socialdemocratica dei ds e tutti i partitini post-dc, magari denomina�ta «Bad» (Berlusconi-D'Alema-Andreotti). Un patto che potrebbe an�che portare al momento opportuno Berlusconi al Quirinale e D'Alema o Amato a Palazzo Chigi. Si tratta di un'ipotesi di scuola, di fantapoliti�ca spericolata, addirittura di una bestemmia in tempo di elezioni, ma un filosofo che ne ha viste tante come Colletti è pronto a scommetter�ci su: «Alla fine quei due, Berlusconi e D'Alema, govemerarmo insieme». «Lavori in corso» all'ultima festa nazionale dell'Unità

Luoghi citati: Calabria, Roma, Venezia