«Bianco è incompetente o in malafede» di Ugo Magri

«Bianco è incompetente o in malafede» «Bianco è incompetente o in malafede» Berlusconi: avvertito del rischio dalle forze dell'ordine Ugo Magri ROMA Un primo risultato concreto la denuncia di Berlusconi l'ha già ottenuto. «Sono bersaglio di mi�nacce», aveva svelato 1 altra sera. E subito ieri, intomo alla sua residenza romana in via del Plebi�scito, si sono platealmente piazza�ti due mezzi antisommossa della polizia, con una dozzina di agenti sul chi vive, e una volante dei carabinieri. Inoltre i cronisti so�no stati ammessi al palazzo a piccoli gruppi di tre per volta, previa identificazione da parte di un cortese ma inflessibile milite dell'Arma. H secondo effetto della denun�cia è stato uno scambio durissi�mo di colpi con il ministro dell'In�terno, Enzo Bianco, che a caldo aveva liquidato l'allarme del Ca�valiere come uno «spot elettora�le». La definizione ha mandato Berlusconi su tutte le furie di. buon mattino, appena letti i gior�nali. Dalla villa di Porto Rotondo, in Sardegna, è piombato nella Capitale. E dall'ora del pranzo, condensato in un piatto di pasta, s'è chiuso nel suo studio insieme con Gianni Letta e Paolo Bonaiuti per mettere nero su bianco una risposta al ministro. Ne è riemer�so alle sei e mezzo di sera con la faccia scura, l'abito blu notte e perfino la cravatta tendente al�l'antracite. Davanti a una sala gremita ha Ietto con voce secca tre paginette concluse da una sorta di biblica maledizione: se accadrà qualcosa, «sarà responsa�bilità della sinistra, e soltanto sua». A quel punto Berlusconi s'è congedato. «Le domande? Doma�ni...», ha tagliato corto mentre lasciava la salava le proteste del direttore di Antenna 8 su cui ha avuto la meglio il servizio d'ordi�ne. Più tardi il portavoce Bonaiu�ti ha addolcito il clima offrendo ai cronisti un caffè condito con un paio di precisazioni. La prima: l'uscita di Berlasconi sulle minac�ce non era pianificata né studiata ad arte per distoghere l'attenzio�ne dalla campagna elettorale di RuteUi; semplicemente ha detto ciò che stava maturando da tem�po. Seconda messa a punto: ben più apprezzabile era il tono del premier. Giuliano Amato, e dello stesso ministro Guardasigilli, Pie�ro Fassino, rispetto al linguaggio usato da Bianco. Che nel mirino del Cavaliere si trovava da mesi, perché non aveva dato l'impres�sione di prendere troppo sul serio gli attacchi a sedi di Forza Italia, i gazebo bruciati, i messaggi di morte inviati a notabili azzurri della Sardegna. Ieri la resa dei conti, arrivata al punto che, se si créde al Viminale, il Cavaliere s'è negato alle telefonate del mini�stro. Bianco, lo attacca Berlusconi, «o non sa quello che fanno le forze di polizia, e allora non è all'altezza del molo che ricopre; oppure le conosceva, e allora è gravissimo che solo per ragioni pohtiche ed elettorali abbia volu�to smentirmi». La tesi è che bastava leggere i rapporti di pubblica sicurezza per avere conferma del pericolo: In particolare, il Cavahere ha citato l'ordinanza riservata numero 42-36 del Questore diRoma, diramata l'I 1 aprile, dove «è vero che non si parta solo di Berlusconi, ma certo anche di lui e addirittura di qualcuno che assume come obiettivo da colpire il futuro eventuale govemo Berlu�sconi». Quindi il Cavaliere s'è richiamato all'«ordinanza lam�po» del 12 aprile, dove si invita a «rafforzare al massimo le misure di vigilanza e di sicurezza nei confronti di Berlusconi, specie in occasione di partecipazione a pubbliche manifestazioni, allo scopo di prevenire e impedire ogni possibile azione criminosa» Idi qui la decisione di sospendere i comizi). Tra le pezze d'appoggio esibite dal Cavaliere spuntanotesti delle Brigate rosse. Sarebbero loro, a quanto assicurano ambienti berlusconiani, le frasi truculente.tipo «per salvare la democrazia in Italia bisogna eliminare fisica�mente Silvio Berlusconi», che fan�no bella mostra di sé nelle infor�mative di polizia. E poi c'è la storia del presunto attentato con�tro il Cavaliere, che una vecchia conoscenza dei servizi segreti (si chiama Elio Ciolini) aveva spiffe�rato mesi fa, ma poi è risultata falsa. O, ancora, le telefonate tra Roma e Milano per prevenire un «attentato per la domenica di chiusura delle liste elettorali». «A questo punto chiedo: mi si può onestamente contestare di non aver denunciato io qualcosa a qualcuno», tuona Berlusconi, «quando semmai dovrei essere io a dolermi?». La denuncia del leader del Polo basata su due ordinanze della Questura di Róma e sulle notizie relative a un complotto «Seoradoy^sj^ acca4ere(j[uàìtosa, tutta là responsabilità sarebbe della sinistra che ha creato questo clima di odio» Il candidato premier della Casa delle Libertà Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Berlusconi, Italia, Milano, Roma, Sardegna