Guidoni: « Arrivederci Italia » di Emanuele Novazio

Guidoni: « Arrivederci Italia » SPAZIO ^—^^i. UN PROGETTO DA 120 MILA MILIARDI Guidoni: « Arrivederci Italia » Partito lo shuttle per la Stazione «Alpha» Emanuele Novazio inviato a CAPE CANAVERAL Un boato che si intuisce prima ancora di sentire, e che si sente prima di tutto salire dalle gambe perchè la terra trema e sembra ribollire. Il viaggio di Umberto Guidoni e dei suoi 6 compagni a bordo dell'wEndeavour» e verso la Casa nello spazio comincia alle 14,41, quando in Italia sono le 20,41 : con la dimensione apocalit�tica di sempre quando imo Shutt�le si stacca da terra con «spinta 3G», 3 volte la gravità; ma con un carico di obiettivi più ambizioso rispetto alle missioni del passato. Non solo perchè Guidoni sarà il primo astronauta italiano ed euro�peo a salire a bordo di «Alfa», la Stazione spaziale intemazionale, che è impresa scientifica e scom�messa, 30 anni dopo la conquista della Luna: una sfida per la quale 16 paesi hanno previsto 100 mi�liardi di dollari di spesa entro il 2006. Ma anche perchè questo viaggio segna un salto tecnologi�co e scientifico per quantità e qualità di esperimenti, a comin�ciare dalla messa in funzione di un enorme braccio meccanico e del modulo di carico «Galileo», di fabbricazione italiana. Finché una luce conica che acceca non ne annuncia la salita, anche la tensione non è la stessa di ogni missione fra gli scienziati e il pubblico, almeno 50 mila persone al Centro spaziale Kenne�dy. Oaiesta volta la «finestra», il tempo utile al lancio, è molto ridotta:»Sminati appena per via dell'appuntamento con «Alfa» previsto per stamane (l'attracco avverrà domenica) a ima velocità di 27 mila chilometri l'ora. Al momento del lancio la Stazione si trovava sull'Oceano indiano: se lo shuttle che dopo 8 minuti raggiunge l'orbita di 350 chilome�tri e si avvia a sfiorare i 40 mila chilometri l'ora non fosse parti�to a tempo, l'incontro non avreb�be potuto esserci e la missione sarebbe fallita. Il viaggio invece durerà 12 giorni: quando si con�cluderà sulla pista 33 di Cape Canaveral, il 30 aprile, conoscere�mo un po' di più lo spazio. Per Guidoni e i compagni 3 americani compreso il coman�dante Kent Rominger, un russo e un canadese la giornata era cominciata prima dell'alba: sveglia alle 4 per l'ultimo controllo medico, la prima colazione (una torta decorata con lo stemma della missione) e un saluto alla moglie Mariarita, che seguirà la missione con il sostegno di un'equipe di psicologi insieme con i famighari di tutto l'equipag�gio. Quindi la routine di ogni missione nello spazio, indispensa�bile alla sicurezza e scaramanti�ca: valutazione della situazione metereologica (4 ore prima del lancio la Nasa azzeccava al detta�glio la velocità del vento, 15 nodi da Nord-Est, il limite; la tempera�tura, 26 gradi, e l'umidità relati�va, al 530Zo); prima fase della vestizione, primo controllo del�l'equipaggiamento. Fino al mo�mento che più di ogni altro, forse, simboleggia il distacco e la par�tenza verso la forma più tecnolo�gica dell'ignoto: il saluto a brac�cia aperte alla folla d'invitati davanti all'«Operation Building», dove li aspetta il furgone che li porterà alla rampa 39A, la stessa delle missioni con destinazione Luna. «Arrivederci, riesce a dire l'astronauta italiano a chi gli urla la richiesta di un messaggio e gli domanda come ci si sente a dover salire su uno shuttle. ' Guidoni è al secondo viaggio nello spazio, e porta per questo la spilletta dorata (e non d'argento) che spetta ad ogni veterano. Ma rispetto a 5 anni fa molto è cambiato: a bordo della «Colum�bia» era il «tutore» del sateUite a filo, il «Tethered», oggi è membro dell'equipaggio a tutti gli effetti e i suoi compiti sono più ampi e impegnativi: toccherà a lui con�trollare le manovre del braccio robotico che dalla stiva dell'«Endeavour» manovra «Raffaello» costruito dall'Alenia e da altre 11 aziende italiane come i moduli gemelli «Leonardo» e «Donatello» e lo avvicina alla Stazione per le operazioni di carico e scarico, affidate anch'esse alla sua super�visione. Al rientro, sarà uno degli ingegneri di volo. «Un salto di qualità e compe�tenza che riflette la collaborazio�ne italiana con la Nasa e il nostro ruolo nell'avventura della Stazio�ne», secondo il direttore dell'Agen�zia spaziale italiana, Sergio de Julio: metà del volume abitabile della stazione è di realizzazione italiana, e sarà l'Italia a costruire il nuovo modulo abitabile in gra�do di ospitare 7 astronauti: l'ac�cordo preliminare con la Nasa è stato firmato dal ministro degli Esteri Dini, venuto a Cape Canave�ral per «fare a Guidoni gli auguri del governo e di tutti gli italiani». LA CASA IN ORBITA La Stazione è un progetto di 16 nazioni e delle rispettive agenzie spaziali di Usa, Europa, Giappone, Canada e Russia. Rappresenta una sfida sia tecnologica che industriale: solo negli Usa sono 30 mila i lavoratori delle 127 industrie implicati nella costruzione di «Alpha». La sua costruzione/che sarà completata nel 2006, costerà in totale 120 mila miliardi, di cui 6 mila rappresentano il contributo europeo e 1500 quello italiano

Luoghi citati: Agen, Canada, Europa, Giappone, Italia, Russia, Usa