Olocausto, l'Europa unita dalla memoria

Olocausto, l'Europa unita dalla memoriaOlocausto, l'Europa unita dalla memoria Sirene a Roma, a Berlino si leggono i nomi delle vittime ROMA Il suono delle sirene ha squarciato l'aria dell'antico Ghetto di Roma, ieri mattina, allo stesso momento in cui risuonavano anche in Israele. A Varsa�via partiva una marcia verso Umschlagplatz, là dove gli ebrei polacchi combatterono contro i nazisti. E a Berlino, di fronte al monumento al�l'Olocausto, da mercoled�sera è co�minciata la lettura di tutti i 55.696 nomi delle vittime ebree berlinesi del nazismo. La lettura è continuata du�rante tutta la notte e si protrarrà fino a questa sera. Altre cerimonie si sono tenute a Praga e in Russia. Nel parlamento di Mosca, la Duma, s'è però verificato un incidente con il leader ultranazionalista Vladimir Zhirinovski. Mentre i deputati osservava�no un minuto di silenzio, Zhirinovski ha protestato rumorosamente, spal�leggiato da alcuni seguaci e da 5-6 parlamentari comunisti, perché, a suo dire, «nessuno si alza mai per i 30 milioni di russi uccisi durante la II guerra mondiale». A Roma, quest'anno, la comunità ebraica ha deciso di celebrare in pubblico «Yom ha Shoah», la Giornata dell'Olocausto. Sono 58 anni che il 19 aprile, nell'anniversario della rivolta del Ghetto di Varsavia, gli ebrei di tutto il mondo onorano l'Olocausto. Mai prima d'ora, però, a Roma si erano sentite risuonare le sirene, con la gente che scende in strada a capo chino. Si sono fermati per un minuto gli uffici e i negozi. Al suono della sirena, anche le scuole che si trovano nel Ghetto hanno sospeso le lezioni. C'erano l'anziano rabbino Elio Toaff, il ministro dei Beni Culturali Giovanna Melandri, studenti, rappresentanti della comunità romana. Secondo la Melandri «sono iniziative importanti. Quando abbiamo istituito la Giornata della Memoria molti ragazzi intervi�stati non sapevano cos'era la Shoah né la persecuzione contro gli ebrei, né l'Olocausto». Si è aggiunto anche Wal�ter Veltroni, candidato sindaco del centrosinistra: «Penso che debba esse�re dedicato anche a Roma, come a Washington e Gerusalemme, un mu�seo per le vittime dell'Olocausto». Riccardo Pacifici, responsabile del�le relazioni esteme della comunità, da parte sua, ha spiegato che «da que�st'anno anche gli ebrei romani hanno deciso di seguire l'esempio di Israele. Ma quelle di oggi è ima commemora�zione ancora più significativa quando si scopre che molti responsabili degli eccidi trascorrono sereni la loro vec�chiaia». A legare la commemorazione di oggi con la cronaca è evidentemente il caso del nazista Engel, riscoperto di recente ad Amburgo. Ma c'è anche il caso di uno degli ufficiali che parteci�pò alle Fosse Ardeatine,, Wilhelm Schubemig, che fece saltare in aria le fosse dopo il massacro, che vive tranquillo in Carinzia. Il nonno di Pacifici, rabbino a Genova, fu deporta�to dalle Ss ad Auschwitz. Ieri ha rivolto un appello alle forze pohtiche, di destra e di sinistra, perché non sia lasciato cadere il caso Engel e sia sostenuto adeguatamente il pressing del governo italiano sulle autorità tedesche. «La cerimonia delle sirene e il minuto di silenzio conclude Pacifi�ci sono una risposta civile al ripro�porsi della intolleranza e della xenofo�bia che si vanno riproponendo in Europa». E sempre ieri nel lager di Au�schwitz s'è tenuta la «Tredicesima Marcia dei vivi». Erano circa 2500 giovani ebrei, giunti da diversi Paesi, insieme ai loro coetanei polacchi, che hanno marciato fino a Birkneau. Alla manifestazione nel centro di Varsavia erano presenti il viceprimo ministro Longin Komolowski, il capo dell'Ufficio sicurezza Marek Siwiec, i rappresentanti di organizzazioni ex combattentistiche e ebraiche. In pri�ma fila c'era anche il regista Roman Polanski che sta girando in questi giorni a Varsavia un film sulla figura del pianista ebreo Szpilman. Con la lettura simbolica di un centinaio di nomi, poi, sono state commemorate a Terezin (la ex Theresienstadt, nella Boemia settentriona�le) le vittime del ghetto della città ceca. Qui, tra il 1941 e il 1945, morirono circa 35 mila ebrei. A parti�re dal 1001, ogni anno, in occasione della giornata della Shoah, vengono letti i nomi, la data di nascita e di morte di cento uomini, donne e bambi�ni mortia Terezin. Il nome dell'ultima vittima sarà letto nel 2340. [fra. gri.] Appello alle forze politiche perché non si lasci cadere il caso Engel e la pressione sul governo tedesco Una via di Tel Aviv: al suono delle sirene il traffico si è fermato e l'intera città ha osservato due minuti di silenzio in ricordo dell'Olocausto